Senato: inizio 10,30. Al quarto scrutinio c’è il ballottaggio
Al Senato la convocazione è alle 10,30. A presiedere sarà il senatore a vita Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, il senatore più anziano dell’assemblea. La votazione avviene a scrutinio segreto: ogni senatore passerà dentro alle consuete cabine sotto la presidenza e depositerà il voto dentro un’urna. I senatori sono 321, compresi i 6 a vita: oltre allo stesso Napolitano, l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, il premio Nobel Carlo Rubbia, la scienziata Elena Cattaneo, l’architetto Renzo Piano e la scrittrice Liliana Segre. Nelle prime due votazioni è eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti dei componenti, cioè 161 voti. Alla terza votazione, nel giorno successivo, è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, contando anche le bianche. Se il quorum non è raggiunto, alla quarta votazione è previsto un ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti e viene proclamato eletto chi ha la maggioranza, anche se relativa.
A Palazzo Madama c’è un freno in più prima che partano le operazioni di voto. Prima, infatti, dice il regolamento, si riunirà la giunta provvisoria che sarà formata dai componenti rieletti della giunta per le elezioni che sarà presieduta da Giacomo Caliendo (Forza Italia), perché è il più anziano. La giunta si occuperà tra l’altro del “seggio fantasma” in Sicilia, non assegnato per il fatto che il M5s ha preso più voti di quanti fossero i candidati, ma anche delle verifiche sui senatori subentranti. Per questo la giunta potrebbe durare a lungo. Tuttavia il presidente del Senato non può essere eletto oltre il secondo giorno di votazioni perché la Costituzione prevede che il capo dello Stato non possa restare senza eventuale supplente.