CRONACA ORA PER ORA - La giornata di impasse si sblocca dopo la scelta a sorpresa del segretario del Carroccio di sostenere la senatrice forzista, ma non il nome voluto dall'ex Cavaliere. Che dirama una nota durissima: "Atto di ostilità che rompe la coalizione". I 5 stelle appoggiano il leghista, che contraccambia garantendo i suoi voti per il candidato dei grillini a Montecitorio. Ma la partita, prima della riapertura delle Camere, è dentro il centrodestra
Il colpo di scena nello stallo della prima giornata della XVIIIesima legislatura lo firma Matteo Salvini. Quando ormai tutto sembrava stagnare nella palude delle trattative infinite, intorno alle 18 il leader del Carroccio si presenta alle telecamere e annuncia che il nome sostenuto per la presidenza del Senato è la forzista Anna Maria Bernini (prende 56 voti leghisti su 57 con Umberto Bossi che annulla la scheda). E’ un terremoto: Silvio Berlusconi, avvertito per sms quasi in contemporanea e ancora arroccato sulla candidatura del condannato Paolo Romani, riunisce i suoi e scrive una nota durissima. “Atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altro smaschera il progetto per un governo Lega-M5s”. E’ l’inizio della guerra: Bernini va in pellegrinaggio a Palazzo Grazioli, dove poco prima c’era anche il senatore Umberto Bossi, dà la disponibilità a farsi da parte e l’ex Cavaliere in risposta conferma che non accetterà il diktat di Salvini. Come se non bastasse, prima delle 21, arriva Luigi Di Maio: “Siamo pronti a votare la Bernini o un profilo simile”, scrive su Twitter il capo politico M5s. Gli risponde il segretario del Carroccio quasi all’istante, segno che dietro c’è stata più di una telefonata: “Visto l’appoggio, siamo pronti a votare il nome dei 5 stelle per Montecitorio”. Sembra fatta, eppure la notte è ancora lunga e il sabato di votazioni tutto da affrontare.
La cosa più difficile da prevedere a questo punto è se la coalizione di centrodestra riuscirà a superare la nottata. Lo scontro è stato durissimo, anche perché Berlusconi non se lo aspettava quasi per niente. E ora, non solo è difficile ricucire, ma anche se riuscissero mai a fare la pace, si chiedono in ambienti parlamentari, come potrebbero poi presentarsi come attori credibili di fronte al Quirinale per chiedere di formare il governo. Al termine della prima giornata di votazioni, tra le poche cose chiare c’è che qualcosa si è sbloccato e l’ex Cavaliere è il leader che ora deve in qualche modo farsi andare via la rabbia. A meno che non voglia davvero far saltare l’alleanza. Intervengono i pontieri per cercare di riparare l’irreparabile. Prima Renato Brunetta, intervistato da Enrico Mentana su La7, ribadisce che “si rischia di far saltare tutto”, facendo qualche passo indietro. Poi interviene Giovanni Toti, il governatore della Liguria che da giorni fa il dialogante vero l’ala leghista e quindi pure il Movimento 5 stelle. Resta da vedere cosa succederà sabato mattina: la Lega Nord andrà da sola cercando i voti dei 5 stelle? Oppure il centrodestra si ricompatterà?
Chi per il momento può dirsi ancora salvo è il Movimento. Di Maio, regista della strategia dell’attesa a tutti costi per non bruciarsi, cerca di garantire trasparenza nel metodo, anche se le telefonate e le trattative nei corridoi sono inevitabili. L’assemblea congiunta si riunirà sabato alle 9 per dare, molto probabilmente, il via libera ufficiale alla candidatura a Montecitorio di Roberto Fico. Il nome che Salvini ha detto di essere pronto a votare. Si teme che però venga bruciato e che in realtà le carte siano cambiate in corsa. E’ presto. Sta di fatto che venerdì sera, la corsa dei vertici è stata fin da subito quella di benedire la candidatura di Anna Maria Bernini, o di un profilo simile. L’ha detto Di Maio, subito dopo Alessandro Di Battista e Paola Taverna. Ovvero tutte le anime del M5s. Nell’ombra rimane ancora il Partito democratico. Per un attimo si era pensato che potessero avere un ruolo, magari avanzando una candidatura di garanzia. Che potesse piacere anche ai grillini. Era il famigerato piano b del M5s. Ma i democratici non hanno fiatato e se ne sono stati ai margini per tutto il giorno. L’ha detto Matteo Renzi, l’hanno ribadito i suoi interpellati via via dai cronisti.
Il dato di fatto è che nelle urne di Camera e Senato, per tutta al giornata, si sono accatastate montagne di schede bianche. La mattinata è iniziata con l’intesa saltata, anche con qualche fuoco pirotecnico come il rifiuto di Luigi Di Maio di incontrare Silvio Berlusconi, soprattutto a causa dell’insistenza del centrodestra e soprattutto di Forza Italia sulla candidatura alla presidenza del Senato di Paolo Romani, condannato in Cassazione per peculato. Un pallino su cui Berlusconi non si è schiodato per tutta la giornata, nonostante tutto. “Il nostro candidato è lui”, aveva detto. Matteo Salvini, in realtà, aveva parlato poco prima: “Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome”. La mossa di Forza Italia ha fatto scattare un conto alla rovescia sia per il M5s sia per il Pd se non vogliono ritrovarsi con Romani presidente. “Berlusconi tiene duro ma anche noi – ha detto in mattinata Riccardo Fraccaro – Vuole che ci sediamo al tavolo, ma ai principi non si deroga”. Luigi Di Maio poco prima ha riunito i gruppi parlamentari e ha ribadito che non farà “mai un Nazareno bis“, una frase accolta da applausi scroscianti dei deputati e dei senatori dei Cinquestelle. La linea del M5s in questo momento, ha spiegato lo stesso Di Maio in un post sul Blog delle Stelle, è “non bruciare” i propri candidati “per i giochi dei partiti”. In giornata anche il Pd ha riunito i propri gruppi parlamentari e in questo caso a parlare è stato il reggente del partito Maurizio Martina. Ma è stato Francesco Boccia a dire per primo che è finito anche il momento dell’Aventino su tutto: “Votare scheda bianca, oggi, ha senso. Domani non lo avrebbe più. Domani il Pd dovrebbe avere il coraggio di esprimere un suo candidato sia alla Camera che al Senato perché con la scheda bianca, soprattutto al Senato, il regolamento è diverso: vince chi arriva primo. Chi vota scheda bianca decide di aiutare chi potrebbe arrivare primo”. Quindi votare scheda bianca al Senato è come votare per Romani? “Mi pare evidente, se il candidato è Romani o qualsiasi altro candidato di centrodestra”.
Per la cronaca la legislatura è iniziata con brevi discorsi dei presidenti di turno di Camera e Senato. Da una parte a Montecitorio Roberto Giachetti (che presiede in quanto vice più anziano della scorsa legislatura) ha citato Marco Pannella sul “diritto e dovere della partecipazione”, ma ha anche richiamato l’impegno del Parlamento contro il femminicidio. Dall’altra il presidente emerito Giorgio Napolitano (che presiede in quanto componente più anziano) ha criticato in particolare il Pd parlando di bocciatura da parte del voto “dell’autoesaltazione dei governi” e dall’altra ha sottolineato un risultato che ha fatto da “spartiacque a favore dei movimenti”.
CRONACA ORA PER ORA
22.30 – Berlusconi: “Nostro candidato resta Romani”
“La candidatura di Forza Italia rimane quella di Paolo Romani, scelta concordemente tra i tre leader del centro-destra e confermata da ultimo ieri sera nella riunione dei Capigruppo di tutte le forze politiche presenti in Parlamento”. Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota.
Spero che la notte porti consiglio, spero in un ravvedimento operoso #CENTRODESTRA pic.twitter.com/gjyuWLNNzl
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) March 23, 2018
22 – M5s verso indicazione di Fico per Montecitorio
Sarà Roberto Fico, a quanto si apprende da autorevoli fonti parlamentari, il candidato M5S alla presidenza della Camera. Oggi il nome del presidente uscente della Vigilanza Rai non è stato ufficializzato in assemblea per tenere le carte coperte e non ‘bruciare’ la sua corsa. Ma alla vigilia del voto di domani a Montecitorio, negli ambienti grillini l’indicazione di Fico è data per assodata: “Penso che potremmo indicarlo già dalla quarta chiama”, riferisce una fonte autorevole del Movimento 5 Stelle, in attesa dell’assemblea congiunta, dove i due capigruppo, Danilo Toninelli e Giulia Grillo, e il capo politico Luigi Di Maio daranno agli eletti la linea da tenere.
21.40 – Bernini verso la rinuncia
È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente @berlusconi e del mio partito.
— Anna Maria Bernini (@BerniniAM) March 23, 2018
21.30 – Salvini: “Alla Camera appoggeremo M5s, aspettiamo nome”
“Vista la disponibilità dei 5stelle a sostenere un candidato del centrodestra alla presidenza del Senato, noi ne appoggeremo uno dei 5stelle alla presidenza camera. Aspettiamo di conoscere nomi”. Lo afferma in una nota il leader della Lega, Matteo Salvini.
21.15 – Berlusconi a Bernini: “Non subisco diktat”. Verso la rinuncia
Nessun dubbio sulla stima che Silvio Berlusconi nutre nei confronti di Anna Maria Bernini e l’ex premier lo avrebbe ribadito anche nell’incontro con la senatrice a palazzo Grazioli a cui però avrebbe detto di non poter sostenere la sua corsa: “Non possiamo accettare candidature scelte da altri ma non posso accettare diktat.
Bernini, sempre a quanto raccontano fonti di Forza Italia, avrebbe offerto al Cavaliere la disponibilità a ritirarsi. Fonti di Forza Italia ritengono “certa già nelle prossime ore la rinuncia da parte della senatrice Bernini alla candidatura alla presidenza del Senato fatta da altri partiti come atto ostile nei confronti di Fi e non concordata in alcun modo con la coalizione”.
21 – Di Battista: “Giusto votare la Bernini”
“Mi conoscete bene ormai. Ho fatto opposizione a Berlusconi come pochi in questi anni. Ciononostante se Salvini propone la Bernini al Senato ritengo che il Movimento 5 Stelle debba votarla. Punto. Se Salvini propone un nome di Forza Italia è un problema suo. Noi non votiamo impresentabili e condannati (come Romani) come abbiamo sempre detto”. Lo scrive su Fb l’ex deputato M5S Alessandro Di Battista. “La verità è una: queste elezioni le ha stravinte il Movimento 5 Stelle e le ha vinte la Lega. Quindi è giusto per le cariche istituzionali (che nulla hanno a che fare con il governo del Paese) muoverci dentro questo schema”, sottolinea l’esponente 5 Stelle. “Al Movimento 5 Stelle spetta la presidenza della Camera. A chi propone la Lega quella del Senato. E poi – conclude – un presidente della Camera del Movimento 5 Stelle sarebbe una garanzia meravigliosa per l’abolizione dei vitalizi. Coraggio!”.
20.50 – Di Maio: “Pronti a sostenere la Bernini”
Per la Presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) March 23, 2018
20.45 – Renzi al Nazareno
Matteo Renzi è tornato questa sera per la prima volta al Nazareno dopo le dimissioni da segretario rassegnate il 5 marzo. L’ex premier ha riunito un gruppo di parlamentari renziani e orfiniani nella sede nazionale del Pd. Tra i presenti, anche il presidente Dem Matteo Orfini.
20.30 – Riunione Pd alla Camera
Riunione alla Camera al termine della terza votazione per eleggere il presidente tra esponenti di punta del pd. Nel corridoio prospiciente l’Aula si sono dati appuntamento il reggente Maurizio Martina, i ministri Dario Franceschini e Graziano Delrio e Lorenzo Guerini.
20.23 – Anna Maria Bernini a Palazzo Grazioli
Anna Maria Bernini è a palazzo Grazioli per incontrare Silvio Berlusconi dopo che il suo nome è stato quello votato dalla Lega alla seconda votazione a palazzo Madama in dissenso da Forza Italia.
20.20 – Terza votazione alla Camera: 569 schede bianche
Anche nella terza votazione per il presidente della Camera, come annunciato, prevalgono le schede bianche, 569. Il presidente provvisorio Roberto Giachetti ha quindi sospeso la seduta che riprenderà domattina alle 10,30.
20.10 – Grillo ai giornalisti: “Fatemi parlare con i vostri genitori”
“Fatemi parlare con i vostri genitori….”. Così Beppe Grillo ai cronisti che aspettandolo al teatro Flaiano di Roma dove stasera riporta il suo spettacolo Insomnia, gli chiedono se il M5s debba stringere un accordo con Lega.
20 – Domani alle 9 assemblea dei gruppi M5s
Domani mattina, a quanto si apprende, si terrà una nuova assemblea dei gruppi congiunti del M5S. L’assemblea si terrà alle ore 9 e verterà su come votare agli scrutini previsti nella giornata di domani. Possibile che venga anche annunciato quindi il candidato M5S per la presidenza della Camera.
19.40 – Colloqui Bernini-senatori M5s
Durante la seconda votazione al Senato sono stati ripetuti i contatti e le conversazioni in Aula della senatrice azzurra Annamaria Bernini con alcuni colleghi del M5S. In particolare, Bernini ha parlato prima con Nicola Morra, Vincenzo Santangelo e Michele Giarrusso, in un clima che dalla tribuna è apparso molto rilassato. Durante lo spoglio, dopo essere stata a lungo seduta accanto ad Adriano Galliani (Forza Italia), la senatrice si è alzata ed è andata di nuovo a conversare con Morra. I due si sono anche scambiati un abbraccio affettuoso.
19.31 – Brunetta: “Forza Italia non accetterà mai un governo Lega-M5s”
19.23 – Salvini scrive su Twitter
Qualcuno a Bruxelles vorrebbe che aumentassimo ancora le tasse per gli italiani ?. La mia risposta è un sorriso ?! pic.twitter.com/9PWHOEx8ZE
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 23, 2018
19.20 – Il voto mancante dei leghisti per Bernini è di Bossi: “Errore di scrittura”
Il gruppo dei senatori leghisti al Senato ha votato compattamente a favore di Anna Maria Bernini. Il voto mancante – informano fonti leghiste – tra i 58 senatori leghisti, è quello di Umberto Bossi. Ma non perché il ‘Senatur’ non abbia voluto seguire la linea del partito, ma solo perché, avendo scritto il nome ‘Berninì con mano leggermente tremante, la sua scheda è stata considerata nulla. In particolare, riferiscono le stesse fonti, sulla scheda ci sarebbe stato scritto ‘Brnin’.
19.15 – Brunetta: “Comportamento assurdo di Salvini”
“La decisione della Lega – non concordata con gli alleati di centrodestra, di votare strumentalmente la collega Bernini al Senato, contravvenendo così agli accordi raggiunti nella giornata di ieri – rappresenta una provocazione che mette seriamente a rischio la tenuta della coalizione. Un comportamento assurdo, che Salvini dovrà spiegare in primo luogo agli elettori di centrodestra”. Lo dichiara il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta. “Ci siamo presentati alle elezioni uniti, con programmi condivisi, con medesimi valori e con patti chiari. Se la Lega vuole distruggere tutto e fare un governo con il Movimento 5 stelle lo dica subito e se ne assuma la responsabilità. Basta prese in giro, basta giochetti di Palazzo intollerabili”, conclude.
19.12 – M5s non mette veto alla candidatura
Da parte del M5s è probabile che non ci sia alcun veto alla candidatura di Anna Maria Bernini. Lo si apprende da diverse fonti parlamentari dei 5 stelle, anche se dai vertici del movimento non è giunta ancora alcuna indicazione ufficiale. “E’ un problema di metodo, Romani era indagato”, spiega un esponente M5s tra i più vicini ai vertici che in questi minuti sono riuniti per decidere la linea.
19.00 – Giorgetti (Lega): “Berlusconi esagerato. Gli abbiamo fatto un favore”
“Un atto di ostilità ha detto Berlusconi? Esagerato, gli abbiamo fatto un favore”. Così Giancarlo Giorgetti (Lega) commenta alla Camera la scelta del Carroccio di votare Anna Maria Bernini al Senato.
18.50 – La Russa: “Meloni tenta di tenere unita la coalizione”
“Giorgia Meloni sta cercando disperatamente unito tutto il centrodestra anche di fronte a forze centrifughe che cercano di sparigliare. M5s ha rifiutato un logico incontro tra tutti i leader interessati, ma la chiusura non è dispiaciuta a qualcuno di Fi che cercava il casus belli. Ora Salvini ha gettato il sasso nello stagno. Berlusconi deve ricordare che tutto centrodestra ha dato mandato a Salvini di trovare un candidato, e con Bernini Fi avrebbe comunque la seconda carica dello stato”. Così Ignazio La Russa all’Ansa.
18.45 – Berlusconi: “Voti della Lega a Bernini rompono la coalizione”
“I voti al Senato ad Anna Maria Bernini strumentalmente utilizzata sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altro smaschera il progetto per un governo lega-M5s”. E’ quanto si legge in una nota di Forza Italia.
18.35 – Lezzi: “Ci riuniamo e valutiamo”
“Adesso decidiamo: faremo una riunione e valutiamo”. Così la senatrice M5s Barbara Lezzi a proposito della linea M5s alla scelta della Lega di votare Bernini.
18.25 – Rosato: “Pd non vota neanche la Bernini”
“Non votiamo neanche la Bernini. Rimaniamo sulla stessa posizione”. Così Ettore Rosato (Pd) risponde a chi gli chiede di commentare l’annuncio dato da Salvini in favore di Bernini per la presidenza del Senato. Alla Camera, dove oggi si terrà la terza votazione il Pd continuerà a votare scheda bianca, dice sempre Rosato.
18.20 – Schifani: “Scelta della Lega inattesa”
“Abbiamo deciso di votare scheda bianca e stiamo votando scheda bianca”. Della scelta della Lega di votare Bernini “abbiamo appreso in Aula e ne prendiamo atto ma non era concordata né attesa”. Lo dice Renato Schifani, di FI, interpellato dai cronisti in Senato. “Valuterà Berlusconi ma allo stato attuale c’è un candidato di Forza Italia che è Paolo Romani: si era anche fatto il nome della Bernini, ma il nostro candidato fino a prova contraria è Romani”.
18.15 – Giorgetti: “Ci sarà terza votazione al Senato oggi”
“Centinaio ha detto bene”. Lo dice il capogruppo della Lega alla Camera Giancarlo Giorgetti ai cronisti che gli chiedono se il gruppo sosterrà o meno il nome di Paolo Romani per la presidenza del Senato. Questo vuol dire che potreste trovare un altro nome? “Eh…” si limita a rispondere Giorgetti annuendo. Questo non significherebbe comunque rompere l’alleanza di centrodestra: “Un’alleanza così forte e storicamente provata non si può rompere su un nome”. Quanto all’andamento del voto alla Camera “oggi si può anche fare la terza votazione, tanto finché non si sblocca al Senato non si sblocca neanche qua. Domani al Senato escono i nomi del ballottaggio” ma “qui la votazione decisiva sarà la quinta. Purtroppo noi domattina il presidente non lo facciamo. Lo faremo domani pomeriggio, vedrete che per domenica – assicura – è tutto a posto”.
18.10 – Berlusconi riunisce vertice Fi
Dopo l’annuncio del leader della Lega Matteo Salvini di votare a Palazzo Madama Anna Maria Bernini come candidato alla presidenza, Silvio Berlusconi ha deciso di convocare a palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito per fare il punto della situazione. La notizia che la Lega avesse deciso di votare l’esponente di Fi, a quanto si apprende, ha lasciato senza parole gli azzurri che al Senato hanno capito solo dentro l’emiciclo che il Carroccio aveva deciso di votare la Bernini.
18.04 – Salvini: “Abbiamo votato Bernini”
“Abbiamo dato la disponibilità di votare un esponente di Forza Italia, speriamo che anche altri abbiano lo stesso senso di responsabilità”. Lo ha detto Matteo Salvini parlando al senato con i giornalisti dopo aver annunciato che la Lega voterà per Anna Maria Bernini. “Per uscire dal pantano”, ha aggiunto.
17.50 – Incontro M5s-Salvini
A quanto apprende l’Adnkronos una delegazione parlamentare del Movimento 5 Stelle ha incontrato il leader della Lega Matteo Salvini. Sul tavolo, il nodo dell’elezione dei presidenti delle Camere.
17.44 – Meloni: “Su Romani decidiamo domani”
“Decidiamo domani”. Così Giorgia Meloni, leader di Fdi, risponde in Transatlantico a chi le chiede se domani il suo partito voterà il candidato Paolo Romani per la presidenza del Senato. “Continuiamo a lavorare per tenere unito il centrodestra”, ha detto ancora Meloni.
17.36 – Seconda votazione alla Camera: fumata nera
Fumata nera nell’Aula della Camera alla seconda votazione per eleggere il presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum dei due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche, richiesto dal regolamento al secondo ed al terzo scrutinio. Servirà una nuova votazione, la terza. Il quorum rimarrà anche in questo nuovo scrutinio quello dei 2/3 dei votanti, contando anche le schede bianche.
17.29 – Iniziata la seconda votazione al Senato
E’ in corso da alcuni minuti la seconda votazione per l’elezione del presidente del Senato. Anche al secondo scrutinio la maggioranza richiesta è di 161 voti. Alla prima votazione di questa mattina, ci sono state 312 schede bianche e 5 voti dispersi.
17.20 – Centinaio: “Lega non ha deciso se vota Romani”
La Lega non ha stabilito se al terzo scrutinio voterà per Paolo Romani alla presidenza del Senato, come continua a chiedere Forza Italia. “Non abbiamo ancora deciso”, si limita a rispondere il capogruppo leghista Marco Centinaio all’ingresso di palazzo Madama, poco prima dell’inizio della seduta.
17.07 – Colloquio Di Maio-Giachetti
Colloquio al banco della presidenza dell’Aula di Montecitorio tra il leader di M5S Luigi Di Maio ed il presidente provvisorio dell’Assemblea Roberto Giachetti. I due sono rimasti a parlare per diversi minuti durante la seconda votazione per eleggere il presidente.
17.02 – Bossi: “Romani passa. Zanda? No comment”
“Romani passa”. Parola di Umberto Bossi, intercettato da LaPresse, in Senato. E sull’ipotesi Luigi Zanda: “No comment”.
16.52 – Non chiaro se terza votazione oggi o domani
Seconda votazione veloce nell’Aula della Camera per l’elezione del presidente. I deputati stanno votano praticamente tutti scheda bianca: si evince dal fatto che si fermano solo qualche secondo nella cabina, senza scrivere nulla nella scheda che viene loro consegnata dai commessi. Dando per scontato che anche la seconda votazione andrà a vuoto, non è ancora chiaro se oggi si terrà una terza votazione. In tal senso sono in corso contatti tra le forze politiche anche se al momento nulla è deciso.
16.43 – Gasparri: “Impossibile dialogo con il M5s che insulta Berlusconi”
“Al Senato noi siamo orientati su Romani, anche se i 5 Stelle oggi hanno parlato male di Berlusconi e non vogliono incontrarlo. Se si vuole un dialogo, devono accettarci: noi siamo questi e Berlusconi è il nostro leader”. Lo dice Maurizio Gasparri di Forza Italia a Un giorno da Pecora, su Radio1.
16.34 – Orlando: “Il Pd abbia un ruolo”
“Io credo che se salta l’accordo tra M5s e centrodestra, noi dobbiamo cercare di avere un ruolo” nell’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Lo ha detto parlando con i giornalisti a Montecitorio, Andrea Orlando, leader della minoranza del Pd. Orlando ha osservato che “il rischio di una strumentalizzazione c’è in entrambe le scelte”, cioè quella che il Pd voti sempre scheda bianca o che proponga un proprio candidato; “tuttavia se quell’accordo per qualche motivo salta, non dobbiamo rinunciare ad avere un ruolo, avanzando una candidatura”. Emma Bonino? “Quella è una possibilità, per esempio” replica Orlando.
16.29 – Brunetta: “Romani, Romani, Romani. Poi vediamo”
“Romani, Romani, Romani e poi? Step by step, vediamo”. Così il capogruppo uscente di Forza Italia Renato Brunetta, conversando con i giornalisti in Transatlantico alla Camera sulle presidenze delle Camere.
16.05 – Il M5s vuole terzo voto oggi, Fi vuole rinviare a domani
E’ in discussione in Transatlantico alla Camera l’ipotesi che si proceda oggi a una terza votazione sulla presidenza dell’aula. L’idea sarebbe caldeggiata, secondo quanto si apprende, dal M5S mentre Forza Italia è per fermarsi a due. Se non fosse nella serata di oggi, il terzo scrutinio potrebbe slittare a domattina, dopo di che, le strade sono due: o si continua a oltranza sabato e si prosegue domenica (il che lascerebbe presupporre che ci sia un accordo sul nome) oppure si rinvia a lunedì mattina per la quarta votazione.
15.53 – Camera, iniziata la seconda votazione
15.52 – Boccia (Pd): “Domani stop a scheda bianca, non ha senso”
“Votare scheda bianca, oggi, ha senso. Domani non lo avrebbe più. Domani il Pd dovrebbe avere il coraggio di esprimere un suo candidato sia alla Camera che al Senato. Perché con la scheda bianca, soprattutto al Senato, il regolamento è diverso: vince chi arriva primo. Chi vota scheda bianca decide di aiutare chi potrebbe arrivare primo”. Quindi votare scheda bianca al Senato è come votare per Romani? “Mi pare evidente, se il candidato è Romani o qualsiasi altro candidato di centrodestra”. Domani, quindi, bisogna votare Zanda? “Credo abbia più senso per il Pd avere un candidato di bandiera alla Camera e al Senato”.
15.43 – La deputata più giovane è Raffa (M5s), 25 anni
La deputata più giovane tra i neoeletti a Montecitorio è Angela Raffa (m5S), nata il 26 gennaio 1993, ha una laurea in economia aziendale ed è stata eletta in Sicilia; di poco più ‘anzianò Luigi Iovino, sempre M5S, nato il 14 gennaio dello stesso anno. Sul sito della Camera si legge che ha un diploma di istituto tecnico commerciale ed è studente in giurisprudenza. A Palazzo Madama, il senatore più giovane è Francesco Laforgia (LeU), 40 anni compiuti lo scorso primo febbraio, docente universitario. Alla Camera i deputati giovani, quelli che hanno tra i 25 e i 29 anni, sono 28.
15.06 – Forza Italia: “Dal terzo voto indichiamo Romani”
“In base agli accordi assunti tra i leader del centrodestra e confermati da ultimo ieri sera nella riunione dei capigruppo, il presidente Berlusconi e Forza Italia alla terza votazione al Senato confermano l’indicazione di voto del senatore Paolo Romani come candidato della coalizione di centrodestra”. E’ quanto si legge in una nota di Forza Italia.
14.46 – Gentiloni: “Massima considerazione per le parole di Napolitano”
“Credo che non solo per quello che ha rappresentato ma per il ruolo che svolge tuttora dobbiamo massima considerazione alle parole e a quello che dice Napolitano, poi la discussione politica è aperta”: lo ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del vertice europeo rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle parole del presidente emerito.
14.33 – Berlusconi insiste: il nome è Romani, è la Lega che deve chiarire
Il nostro nome resta quello di Paolo Romani. A ribadirlo è Silvio Berlusconi allo stato maggiore del suo partito. L’ex premier insomma fa sapere che la linea non cambia e che ora devono essere gli alleati, Matteo Salvini per primo, a chiarire quale sia la linea del suo partito. Nessuna disponibilità a discutere di fronte al muro alzato dai Cinque Stelle indisponibili ad un incontro con il Cavaliere. Forza Italia dunque proseguirà a votare scheda bianca anche nella seconda votazione e se la situazione non dovesse sbloccarsi dalla terza, il nome su cui si punta è quello di Paolo Romani.
14.22 – Senato, primo scrutinio: 312 bianche su 317
Presenti 317, votanti 317, maggioranza 161, voti dispersi 5, schede bianche 312. “Proclamo il risultato della votazione. Poiché nessun senatore ha ottenuto la maggioranza – dichiara nell’Aula del Senato il presidente emerito Giorgio Napolitano – indico una nuova votazione alle ore 17”. E la seduta viene sospesa.
14.21 – Secondo scrutinio: Pd voterà ancora scheda bianca
L’indicazione per i dem sarà sempre scheda bianca. Lo ha detto il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, al termine della riunione dei capigruppo, che si ripeterà alla fine del secondo scrutinio.
14.20 – Camera, seconda votazione alle 15.30
La seconda votazione per eleggere il presidente della Camera avrà inizio alle 15:30: lo ha comunicato il presidente provvisorio Roberto Giachetti all’Assemblea di Montecitorio.
14.18 – In corso informale riunione dei capigruppo a Montecitorio
Alla Camera dei deputati è in corso una riunione informale dei capigruppo.
14.15 – Prima fumata nera alla Camera
Fumata nera per questa prima votazione per l’elezione del presidente del Senato. Le schede bianche sino ad ora sono oltre 300 e ci sono state solo poche schede con dei nomi: una con su scritto Fabio Di Micco, una con Napolitano, una con Romani e una con Bonino.
14.13 – Salvini: “M5s sbaglia a porre veti, ma anche chi si arrocca su un nome”
“Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome: ognuno di noi, in questo momento deve parlare con tutti e mettersi di lato di qualche centimetro, noi della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro…”. Così il leader della Lega Matteo Salvini fa il punto del dibattito sulle presidenze delle camere, lasciando Palazzo Madama. “E’ la mia posizione, che è la stessa di ieri e dei giorni scorsi”.
13.50 – Seconda votazione Senato prevista per le 17
Dopo questa prima votazione per la presidenza di Palazzo Madama, se ci sarà fumata nera come prevedibile, la seduta del Senato, secondo quanto si apprende, dovrebbe riprendere alle ore 17.
13.30 – Camera alle 14 orario nuova votazione
I deputati di Montecitorio si riuniranno nuovamente per votare il presidente della Camera nel pomeriggio. L’orario esatto si conoscerà alle 14. Lo ha riferito il presidente pro tempore Roberto Giachetti.
13.20 – I numeri della prima votazione alla Camera
Alla votazione hanno partecipato 620 deputati. Le schede bianche sono state 592, 18 le nulle. Hanno ricevuto voti: Brunetta (2), Muroni (2), Stumpo (2), Bonafede (2), Ermini (1), Lupi (1), Tripiedi (1).
13.18 – Prima fumata nera alla Camera
Fumata nera nell’Aula della Camera alla prima votazione per eleggere il presidente. Nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti, richiesta al primo scrutinio. Servirà una nuova votazione. Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento abbassa il quorum ai 2/3 dei votanti, contando anche le schede bianche.
13.00 – Senato, via alla prima votazione
Il presidente Napolitano ha dato il via in Aula alla prima votazione per l’elezione del presidente del Senato. Per questa prima chiama, a scrutinio segreto, sono richiesti 161 voti per l’elezione. Attese molte schede bianche come da indicazione di tutti i partiti.
12.58 – Camera, spoglio in corso: preponderanza bianche
Preponderanza quasi assoluta di schede bianche, con qualche scheda nulla e qualche sparuto voto, nello spoglio delle schede della prima votazione per eleggere il presidente della Camera. L’emiciclo è poco affollato a differenza delle tribune del pubblico e della stampa che sono piene.
12.56 – Salvini-Boldrini, nuovo scontro: “Bye bye”, “Ancora tu?”
Nuova legislatura, vecchi scontri. E ancora una volta via social. Anche oggi – via twitter – se ne rendono protagonisti il leader della Lega, Matteo Salvini e la ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Il primo infatti non si fa sfuggire l’occasione per “salutare” sarcasticamente il passaggio a semplice parlamentare della prima postando una sua foto con un esplicito “Bye bye” con tanto di punto esclamativo. Smesse le vesti istituzionali la Boldrini, questa volta, non si volge dall’altra parte e dopo meno di un’ora replica al numero uno del Carroccio: “Ancora tu? Ma le trame per andare al governo – gli chiede con una punta di ironia – non ti impegnano già abbastanza? Attento che mentre scrivi tweet su di me ti sfilano la poltrona. #TuChiamaleSeVuoiOssessioni”.
Bye-bye presidente! pic.twitter.com/3xuOsFVLOo
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 marzo 2018
12.52 – Iniziato lo spoglio della prima votazione
E’ terminata nell’Aula della Camera la prima votazione per eleggere il presidente. Si procede ora allo spoglio, che è pubblico ed avviene in Aula. Le schede vengono lette una ad una dal presidente provvisorio Roberto Giachetti. Nel primo scrutinio perchè ci sia la “fumata bianca” è chiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti: obiettivo che è impossibile da raggiungere anche perché tutti i partiti hanno annunciato scheda bianca.
12.28 – Brunetta: “Siano i leader a decidere nomi”
“Non consentiamo a nessuno di decidere chi siano i leader del centrodestra. Per il bene del Paese è giusto che si incontrino i leader per individuare le figure più autorevoli per le presidenze”. Lo afferma Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera conversando in Trasnatlantico ribadendo la posizione di Forza Italia e cioè che l’accordo sui vertici dei due rami del Parlamento devono essere frutto di un incontro tra i leader di tutti i partiti compreso Berlusconi.
12.19 – Bonafede, Fico e Fraccaro scherzano: “Vai via con il mio competitor?”
Incontro alla buvette, tra sorrisi e ironie, tra Roberto Fico e Riccardo Fraccaro, i due candidati M5S dati in pole per la presidenza della Camera. Con loro anche Alfonso Bonafede, altro deputato tra i più vicini al leader Luigi Di Maio. Nessun commento, da parte di Fico, sulla sua corsa alla guida di Montecitorio mentre Fraccaro ha fatto più volte riferimento, sul filo dell’ironia, all’ipotetica sfida con il deputato campano. E quando ad un certo punto Bonafede si è allontanato con Fico, Fraccaro ha scherzato: “Che fai, va via con il mio competitor?”. I tre, poi, si sono allontanati dal Transatlantico assieme.
12.11 – Paragone: “Berlusconi? Lui vulesse ‘nu vaso”
“Lui vulesse ‘nu vaso… lo sapete com’è fatto Berlusconi, no? Ma questa volta non gli riesce. Il problema non è l’interlocuzione M5S-Lega ma riguarda Lega, Fi e Pd”. Lo dice Gianluigi Paragone parlando con i cronisti nella Sala Garibaldi del Senato. “Noi stiamo parlando con tutti e di tutto l’ufficio di presidenza. Non è nel novero l’opzione che Berlusconi possa darci le carte e dirci ‘Votate tizio o caio’. Non esiste. Questo è l’ultimo miglio della stagione berlusconiana. Il suo sarebbe un bacio della morte”.
12.05 – Di Maio: “Ho sentito Salvini e Martina, troveremo una soluzione”
“Ho sentito più volte Salvini e Martina in questi giorni, continueremo a parlare e una soluzione la troveremo”. Così Luigi Di Maio ai parlamentari del M5S nell’assemblea congiunta di questa mattina.
12.02 – Nell’Aula della Camera si chiacchiera, Sgarbi tiene banco
Al centro dell’emiciclo, Vittorio Sgarbi tiene banco con un gruppo di ‘matricole’, molte delle quali sono affascinate dalla maestosità dell’Emiciclo e delle sue decorazioni pittoriche. Luigi Di Maio è stato accolto al suo arrivo con baci e abbracci dai suoi colleghi di gruppo, tutti elegantissimi diversamente dalla prima seduta della scorsa legislatura quando i deputati M5S si segnalarono per il loro abbigliamento causal. I deputati senza cravatta non sono molti: ma fra loro spicca il presidente provvisorio Roberto Giachetti che, come sempre, siede sul banco più alto di Montecitorio con il colletto della camicia slacciato.
11.54 – In aula anche Clarissa, figlia della Ravetto
Anche un bebè alla seduta di apertura della diciottesima legislatura della Camera: Laura Ravetto, deputata di Forza Italia, è infatti giunta a Montecitorio con la bimba di poche settimane, ancora bisognosa di allattamento. Clarissa Delfina, questo è il nome della bimba, è figlia di Ravetto e dell’ex deputato del Pd Dario Ginefra.
11.35 – Boschi, baci e abbracci con Brunetta e Minniti
Maria Elena Boschi vota in aula a Montecitorio, poi si intrattiene con Renato Brunetta e Marco Minniti, scambiandosi un saluto affettuoso, con tanto di bacio, con entrambi. Per la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio tanti sorrisi e un tailleur nero, con top bianco. Poi Boschi si accomoda poco più su, nell’emiciclo, accanto allo stesso Minniti, a Piero Fassino, Lorenzo Guerini e al reggente del Pd Maurizio Martina.
11.22 – Renzi alla buvette: “Ora sto zitto per due anni”
“Ora sto zitto per due anni”. Matteo Renzi, segretario dimissionario del Pd, fa il suo esordio a Palazzo Madama da senatore. Saluta i parlamentari che lo incrociano e si districa tra i giornalisti: “Non parlo”. Alla buvette offre il caffè a dieci colleghi e poi si fa guidare verso gli uffici del gruppo, per firmare l’adesione: “Ora ridurranno gli spazi, vero?”, domanda, prima di posare per un selfie col figlio di Monica Cirinnà. Con chi lo incrocia scherza: “Parrini ha fatto la scelta migliore, si è seduto tra i senatori a vita”. Alla buvette l’ex premier si ferma a parlare con Carlo Rubbia, incrocia Loredana De Petris e le chiede: “Quanti senatori ha LeU?”.
11.21 – De Falco: “Siamo forti, faremo rispettare la volontà popolare”
“Siamo 112, siamo forti e faremo rispettare la volontà popolare”. Così Gregorio De Falco, neo senatore M5s che rispetto alla sua prima seduta a palazzo Madama confessa: “Non posso negare di essere emozionato”.
11.20 – Camera, iniziata la prima votazione: servono 420 voti
Al via nell’Aula della Camera la prima votazione per eleggere il presidente. La votazione è segreta e per schede. Ciascun deputato riceve una scheda e esprime il proprio voto nelle quattro cabine allestite tra il banco della presidenza e quello del governo. Nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti.
11.19 – Giachetti: “Più impegno del Parlamento sul femminicidio”
“Pur nel rispetto delle autonome scelte che il Parlamento dovrà assumere nel tempo avanti a noi, lasciatemi rivolgere l’auspicio che sul tema del femminicidio che sta divenendo una vera emergenza nel nostro Paese, tutti, ma davvero tutti, ci si impegni a realizzare ulteriori interventi legislativi volti non solo alla repressione ma anche e, soprattutto, alla prevenzione del fenomeno”. Lo ha detto il presidente provvisorio della Camera Roberto Giachetti nel discorso di apertura della legislatura.
11.18 – Giachetti: “Lavorare per più donne parlamentari”
“E’ doveroso constatare, per questa legislatura, una maggiore presenza di donne e giovani parlamentari rispetto alle precedenti. Tuttavia, in riferimento alla presenza femminile, il percorso non è compiuto: dobbiamo lavorare ancora, e meglio, per raggiungere traguardi più ambiziosi”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il presidente provvisorio Roberto Giachetti nel discorso di apertura della Legislatura.
11.15 – Di Maio in Aula con Fico, Bonafede e Buffagni
Il capo politico M5S Luigi Di Maio Luigi Di Maio è entrato in Aula alla Camera con Roberto Fico, Vincenzo Spadafora, Alfonso Bonafede e Stefano Buffagni. Fico è – insieme a Riccardo Fraccaro – tra i nomi in pole per la candidatura M5S alla presidenza della Camera.
11.14 – Di Maio: “Non esponiamo candidati M5s a giochi dei partiti”
“Negli scrutini di oggi voteremo scheda bianca perché per il bene delle persone che vogliamo candidare alle presidenze non possiamo esporle ai giochi dei partiti finché non sarà chiaro il metodo con cui si vuole procedere. Nei prossimi giorni sapremo se per le altre forze politiche la volontà popolare conta ancora qualcosa oppure no.” Lo scrive in un post sul blog delle Stelle il capo politico del M5S Luigi Di Maio.
11.14 – Giachetti conclude discorso con citazione di Pannella
Il presidente provvisorio della Camera Roberto Giachetti conclude il suo intervento in Aula con una citazione di Marco Pannella. “Dobbiamo essere pronti a testimoniare l’amore”. “La conquista della democrazia passa anche in un abbraccio, passa per ogni persona e idea capace di cambiare il mondo, l’importante è osare, è accettare ogni sfida. Abbiamo il diritto e il dovere della partecipazione”, ha detto Giachetti citando uno scritto del leader storico dei radicali.
11.05 – Esordio di Renzi tra i seggi del Senato
Sciamano in fila i neo senatori dopo l’interruzione della seduta dell’Aula per la riunione della giunta provvisoria. Matteo Renzi rimane tranquillamente seduto e scherza con i compagni di partito. Un caloroso abbraccio con la ministra Roberta Pinotti che sale al suo banco per salutarlo. E ancora strette di mano e sorrisi da parte di alcuni dei suoi. Vicino a lui, a due scranni di distanza, il giornalista Tommaso Cerno, neo eletto del Pd.
11.02 – Via anche alla Camera, presiede Giachetti
Al via alla Camera la XVIII legislatura. Presiede Roberto Giachetti (Pd), il vicepresidente più anziano degli uscenti rieletti. Davanti a lui, tra il banco della presidenza e quelli del governo, sono già pronte le quattro cabine nelle quali i deputati entreranno per votare nuovo il presidente di Montecitorio.
10.51 – Applauso in piedi per la senatrice a vita Segre
Senatori in piedi ad applaudire all’annuncio del presidente Giorgio Napolitano della presenza della neo senatrice a vita Liliana Segre.
10.50 – Napolitano: “Bisogna corrispondere alle scelte degli elettori”
“Occorre corrispondere alle scelte del corpo elettorale e delineare la strada per il prossimo futuro del Paese”. Lo ha detto Giorgio Napolitano, nella veste di Presidente del Senato, aprendo la Seduta di Palazzo Madama.
10.49 – Napolitano: “Voto spartiacque a vantaggio dei movimenti”
“Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo ha determinato un netto spartiacque, a inequivocabile vantaggio dei movimenti e delle coalizioni che hanno compiuto un balzo in avanti clamoroso nel consenso degli elettori e che quindi di fatto sono oggi candidati a governare il paese”. Lo ha detto Giorgio Napolitano, che presiederà il Senato fino all’elezione del presidente. “Il partito che nella scorsa legislatura aveva guidato tre governi ha subìto una drastica sconfitta ed è stato respinto all’opposizione”.
10.48 – Napolitano: “Voto boccia l’auto-esaltazione dei governi”
I comportamenti elettorali “hanno mostrato quanto poco avesse convinto l’auto-esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza”. Lo ha detto Giorgio Napolitano, nella veste di Presidente del Senato, aprendo la Seduta di Palazzo Madama. “Ha contato molto – aggiunge – il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme”.
10.47 – Senato: assente Salvini, c’è Grasso
Un Aula composta, per lo più vestita di scuro, ascolta al Senato il discorso di Giorgio Napolitano. E’ l’apertura della Diciottesima legislatura, il presidente emerito parla da seduto. Il senatore Pietro Grasso, il cui mandato è scaduto a mezzanotte, ascolta attento seduto alla sinistra dell’emiciclo. Assente Matteo Salvini, in fondo gli espulsi del M5S Buccarella e Martelli, che ora sono nel gruppo Misto.
10.47 – Napolitano: “Rispetto della volontà popolare”
“Per aprire, nell’attuale scenario, nuove prospettive al Paese sono insieme essenziali il rispetto della volontà popolare e il rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale rivolgo a nome di voi tutti l’espressione calorosa della nostra stima e fiducia”. Lo dice il presidente emerito Giorgio Napolitano nel suo intervento in Senato, con un passaggio sottolineato dall’applauso dell’Aula.
10.36 – Napolitano apre la seduta del Senato: è iniziata la legislatura
La seduta di palazzo Madama è stata dichiarata aperta dal presidente emerito Giorgio Napolitano e di fatto è cominciata la XVIII legislatura.
10.30 – La Lega voterà scheda bianca
La Lega voterà scheda bianca alla Camera e al Senato al primo scrutinio per l’elezione dei presidenti. E’ l’indicazione di voto arrivata per sms ai parlamentari, riferiscono fonti leghiste.
10.26 – Meloni: “Stallo per impuntature infantili”
“Abbiamo fatto del nostro meglio per cercare una soluzione che rispetti il voto degli italiani, mi pare che lo stallo sia dovuto ad alcune impuntature infantili del M5S”, mentre ”noi abbiamo dimostrato grande apertura”. Lo dice Giorgia Meloni arrivando al Senato. Ora, spiega il presidente di Fdi “continuiamo a lavorare perché l’obiettivo è cercare di avere un Parlamento funzionante nel minor tempo possibile”.
10.24 – Fratelli d’Italia voterà scheda bianca
Fratelli d’Italia sarebbe orientata, a quanto si apprende, a votare scheda bianca nei primi scrutini per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato.
10.12 – Romani: “Ormai sono un pericoloso criminale…”
“Ormai sono un pericoloso criminale…”. Scherza il senatore di Fi, Paolo Romani, con i cronisti che cercano di intercettarlo nel salone Garibaldi di Palazzo Madama per capire cosa succederà oggi per l’elezione del presidente del Senato.
10.07 – Toninelli: “No a compromessi al ribasso”
“Non scendiamo a compromessi al ribasso e non accetteremo ricatti. Non riabilitiamo Silvio Berlusconi”. Così Danilo Toninelli, capogruppo M5S al Senato, durante l’assemblea congiunta dei parlamentari 5 Stelle.
10.05 – Di Maio: “Un Nazareno bis non lo farò mai”
“Io un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere”. Così Luigi Di Maio, prendendo la parola all’assemblea del M5S.
10.01 – Forza Italia dà indicazione per scheda bianca
L’indicazione data da Forza Italia ai parlamentari resta quella di votare scheda bianca alle prime votazioni per eleggere i presidenti di camera e Senato. Lo si apprende da fonti Fi.
9.59 – Fiano: “Diniego M5s su Romani è un ostacolo”
“Non è una situazione semplice, mi sembra che il diniego del M5S su Romani sia un ostacolo. Noi abbiamo perso e ascoltiamo le proposte”. Lo ha detto Emanuele Fiano del Pd a SkyTg24.
9.56 – Liberi e Uguali voterà scheda bianca nei primi due scrutini
Liberi e Uguali voterà oggi scheda bianca nelle prime due votazioni per i presidenti di Camera e Senato.
9.55 – Assemblea M5s: “No alla riabilitazione di Berlusconi”
Si apre con un no forte e chiaro alla “riabilitazione di Silvio Berlusconi” l’assemblea dei deputati e senatori M5s in corso a Montecitorio. A ribadirlo è la capogruppo alla Camera Giulia Grillo, che ha aperto la riunione – dove si attende l’arrivo di Luigi Di Maio ed ha appena fatto il suo ingresso Roberto Fico – con il collega del Senato Danilo Toninelli. Dai capigruppo è arrivata la conferma di quanto già trapelato: il M5S voterà scheda bianca in tutti gli scrutini di oggi.
9.51 – Prima ressa tv? Per Razzi
La prima ressa delle tv davanti al Senato è per un ex, Antonio Razzi, che non è stato rieletto. “Se sarei…” esordisce rispondendo ad una domanda l’esponente famoso anche per il suo congiuntivo zoppicante. Razzi ammette: “Mi dispiace non esserci”, per poi aggiungere: “Con tutto il lavoro che ho fatto con la Corea del Nord, perchè i risultati ottenuti alle Olimpiadi invernali a livello diplomatico sono anche merito mio”.
9.47 – Senatori Pd: “Romani? Serve un nome condiviso”
Clima delle grandi occasioni, all’ingresso principale del Senato, dove i primi senatori giungono per la seduta inaugurale della legislatura. “Romani? Di sicuro eleggeremo un ottimo presidente del Senato” commenta la leghista Anna Bonfrisco. Accanto a lei il senatore Pd Vincenzo D’Arienzo, che sul nome di Romani glissa a sua volta: “Serve un nome condiviso, il Pd vuol essere coinvolto nella scelta”. Davanti a Palazzo Madama sono già numerose le troupe e i cronisti in attesa dei big eletti al Senato, tra cui Matteo Renzi e Matteo Salvini.
9.44 – Martina: “Groviglio si complica, ora nomi di garanzia”
“C’è una situazione di impasse conclamata, determinata da M5s e centrodestra. Il metodo di lavoro usato fin qui è chiaramente insufficiente. Nessuno si assume la responsabilità piena e invece giocano sui tatticismi, così il groviglio anziché districarsi si complica. Il Pd ha fatto bene a tenere la sua posizione: vogliamo garantire figure di garanzia e di livello”. Lo dice il reggente Pd Maurizio Martina all’assemblea dei gruppi Pd. “Chi ha vinto non ha capito l’importanza delle scelte che siamo chiamati a fare”.
9.39 – Pd, prossime riunioni domattina
“Ci aggiorneremo, probabilmente domattina”. Lo dice, a quanto si apprende, il reggente del Pd Maurizio Martina all’assemblea dei gruppi Dem. Martina spiega che probabilmente i prossimi appuntamenti, prima delle votazioni successive alla prima, saranno di deputati e senatori divisi.
9.38 – Riuniti i gruppi parlamentari del Pd
E’ iniziata intorno alle 9.30 nella sala della Lupa di Montecitorio la riunione dei gruppi Parlamentari del Pd per decidere la posizione da prendere nelle prime votazioni per i presidenti delle Camere. L’incontro è introdotto dal reggente Maurizio Martina. E’ assente Matteo Renzi, che questa mattina è atteso al Senato.
9.32 – Il Pd voterà scheda bianca nelle prime due votazioni
Il Pd voterà scheda bianca oggi, come già annunciato ieri, nelle prime due votazioni per i presidenti di Camera e Senato. A confermarlo Ettore Rosato.
9.24 – Riuniti i gruppi parlamentari M5s
E’ iniziata, a quanto si apprende, l’assemblea dei gruppi congiunti di Camera e Senato del M5S sull’elezione dei presidenti delle Camere. L’assemblea si tiene nell’Auletta dei gruppi parlamentari.
9.20 – Cecconi (ex M5s): “Rinuncia? Scritto su carta da c…”
Il deputato M5S Andrea Cecconi, rieletto a Pesaro, ha firmato la rinuncia al seggio “ma era carta da c… Avevo chiamato un’amica in corte d’appello e mi aveva detto che non valeva nulla”. Lo ha detto lo stesso Cecconi, intervistato da vari quotidiani in edicola oggi, tra cui Repubblica.
9.14 – Orlando (Pd): “Non si può restare a guardare, dobbiamo incidere”
“Non possiamo decidere noi chi è il presidente della Camera o del Senato. Ma se si apre un ragionamento tra Tizio e Caio, e pensiamo che Tizio sia per tutti più di garanzia di Caio, allora dobbiamo incidere”, osserva in un’intervista a Repubblica Andrea Orlando, convinto che il Pd sbagli se sale ‘sull’Aventinò. Un concetto ribadito in un colloquio con la Stampa: “E’ giusto che il Pd stia all’opposizione ma in questa fase non possiamo restare fermi, estranei persino alla dinamica parlamentare sulla scelta dei presidenti”.
9.13 – M5s: scheda bianca nelle prime due votazioni
A quanto apprende l’Adnkronos da fonti parlamentari, il M5S voterà scheda bianca nelle prime due votazioni per le presidenze delle Camere, stessa linea sia al Senato che a Montecitorio. Intanto alla spicciolata i parlamentari grillini stanno arrivando alla Camera per l’assemblea congiunta.
9.08 – Grillo su twitter: “Il tango si balla in due…”
“Il tango si balla in due. È basato sull’improvvisazione, caratterizzato da eleganza e signoria. Se non lo si balla bene si risulta sgraziati e fuori luogo. Il passo base del tango è il passo verso di sé e la…”. Così su Twitter Beppe Grillo, fondatore del M5S, postando sibillino un brano di Astor Piazzolla, Libertango. Oggi si terranno e prime votazioni per eleggere i presidenti di Camera e Senato e al momento tra pentastellati e centrodestra non sembra esserci accordo.
9.02 – Salvini: “Dobbiamo cercare nomi condivisi”
“Io non ho pretese ed è evidente che dobbiamo cercare personalità condivise per il Senato e perla Camera. Condivise nel modo più largo possibile”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Repubblica. “I nomi in realtà non li abbiamo mai fatti – afferma Salvini, riferendosi allo stallo sul nome di Romani per il Senato – Ma è chiaro che c’è una posizione dell’M5s. Tutti dovranno fare uno sforzo. Io l’ho fatto”.
9.00 – Salvini: “Comunque Io a Palazzo Chigi”
“Sono venuto qui a Viterbo lo scorso settembre per la festa di Santa Rosa. E tornerò qui il prossimo settembre da presidente del consiglio”. Mostra sicurezza il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato da Repubblica in apertura di prima pagina. Alla vigilia del voto sulle presidenze delle Camere conferma la sua linea: “Io non ho pretese ed è evidente che dobbiamo cercare personalità condivise per il Senato e per la Camera. Condivise nel modo più largo possibile. Non a caso alla riunione ci sono tutti, dal Pd al M5S”. Su Berlusconi dice: “Con lui va benissimo – risponde -. Ci sentiamo tutti i giorni e sa bene cosa serve. Il problema semmai sono gli altri”, “quelli di Forza Italia che gli stanno intorno. Il problema, se proprio vogliamo chiamarlo problema, è quello”.