Qualche anno fa Barbara Palombelli svelò in prima persona l'arcano al settimanale Tivù: “A volte, poche, vengono in studio i diretti interessati. Altrimenti noi facciamo interpretare le parti in causa da chi, per un verso e per l'altro, è stato coinvolto realmente in vicende simili". "Non è vero che gli attori vengono scelti solo se hanno storie simili nella vita - afferma un attore che ha preferito restare anonimo - Una volta ero il padre di un figlio drogato e il mio vero figliolo mi chiamò, incazzato, per dirmi “Ma papà, che figure mi fai fare?”"
C’è un programma del daytime di Canale 5 che sta riscuotendo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, dei risultati davvero importanti (21,5% come media stagionale). Questo programma si chiama Forum, da cinque anni è condotto da Barbara Palombelli e piace al pubblico nonostante i 33 anni di attività sul groppone perché racconta i problemi della vita quotidiana di chi guarda. Un aspetto, però, ci ha sempre lasciato interdetti. Perché il programma, e forse non tutti lo sapranno, fa uso di attori per le cause portate in scena.
Sia chiaro: è il segreto di Pulcinella e nessuno ne ha mai fatto mistero. Qualche anno fa Barbara Palombelli svelò in prima persona l’arcano al settimanale Tivù: “A volte, poche, vengono in studio i diretti interessati. Altrimenti noi facciamo interpretare le parti in causa da chi, per un verso e per l’altro, è stato coinvolto realmente in vicende simili. Si fa un casting pazzesco, perché le persone devono saper rappresentare in modo credibile le ragioni dei contendenti. I nostri protagonisti non recitano, interpretano ragioni e ruoli che hanno già sostenuto nella loro vita reale”, disse. Ma la situazione non è mai stata palesata nel programma. Neppure nei titoli di coda è specificato che i contendenti provengono dalle scuole di recitazione e che spesso neanche si conoscono nella vita di tutti i giorni (invece lo era nel programma concorrente A torto o a ragione): tutto, insomma, gioca sull’equivoco in un teatrino televisivo.
Gran parte dei telespettotori non sono consci di quel che è davvero Forum. Qualche giorno fa ci siamo imbattuti in questo commento su Facebook: “Qualche mese fa un mio amico ha litigato col fratello poiché quest’ultimo (attore non professionista), partecipando a Forum, aveva raccontato di avere un fratello con una condotta parecchio discutibile. Quella in trasmissione era una recita. Nessuno però lo aveva specificato. Di conseguenza, la gente quando incontrava il mio amico cercava di evitarlo”. Insomma, c’è una gran confusione, anche se non ci sarebbe nulla di male nel rendere palese il fatto che degli attori mettono in scena delle vere cause da archivi dei Tribunali.
Ilfattoquotidiano.it ha voluto vederci chiaro e per questo ha interpellato alcuni dei tanti attori che hanno partecipato al programma: chiunque faccia l’attore per diletto sembra avere all’attivo almeno una partecipazione al tribunale di Canale 5, e non è difficile trovare qualcuno disposto a parlare. “Non mi definirei un attore, non sono un professionista, ma svariati anni fa ho fatto un provino tramite la Corima Produzioni e da allora ho partecipato a 4-5 puntate solo per profitto”, ci racconta un contendente che preferisce rimanere anonimo. Sì, perché molti di loro prendono parte per il gettone di presenza, che varierebbe dai 250 ai 500 euro a puntata, più le spese di trasporto e alloggio. Alcuni tornano pure per più puntate per interpretare ruoli diversi (ma si può solo dopo un paio di anni, anche se esistono le eccezioni), mentre altri devono mettere in scena il parente di colleghi che hanno accenti provenienti da tutt’altre zone d’Italia.
“A noi viene dato una sorta di copione la mattina stessa – continua la nostra fonte -. Chi è capace di realizzare la messa in scena nel giro di due ore diventa il protagonista della storia della mattina in diretta, altrimenti viene arruolato per lo spazio del pomeriggio di Rete 4, che è registrato”. “Ci chiudono in una stanzina per alcune ore insieme a tutti i personaggi di quella causa con l’autore che ha scritto alla causa per provare tutti insieme: ti inculcano la parte per ore. Alla fine sei così esaurita che entri davvero nella parte del personaggio. Ti chiedono pure se preferisci un nome fittizio o il tuo reale”, aggiunge un’altra. “Ma non è vero che gli attori vengono scelti solo se hanno storie simili nella vita, assolutamente (ride, ndr) – continua l’attore di prima -. Una volta ho interpretato l’amante di una mia amica, anche lei attrice, e figuriamoci se era la mia amante. Un’altra volta ero il padre di un figlio drogato e il mio vero figliolo mi chiamò, incazzato, per dirmi “Ma papà, che figure mi fai fare?”. Mica ho il figlio drogato. I fraintendimenti ci possono essere”.
Dunque, se le cause sono sostenute da un copione, perché le urla, le agitazioni, le situazioni portate all’estreme conseguenze sono pressoché all’ordine del giorno? “Perché ce lo chiedono, è logico. Loro cercano persone con molta dialettica per reggere una diretta, poi ci danno delle indicazioni. “Qui cerca di arrabbiarti”, “Qui devi fare in modo che lei reagisca”, “Se ci riesci, prova a piangere”: ci sono anche situazioni di questo genere. Lo fanno per fare audience, niente di più”, conclude la nostra fonte. “Dietro le quinte ci sono anche dei suggeritori e se non sei abbastanza sveglio ti dicono cosa dire”, racconta un’altra. “Io ho interpretato una ragazza che chiedeva il divorzio da un ragazzo appena sposato e ho dovuto passare mesi a giustificarmi con dei parenti alla lontana che mi chiedevano perché neanche l’avessi invitati al matrimonio (ride, ndr). Io faccio anche l’insegnante di recitazione e spesso mi arrivano anche degli showreel con i video della partecipazione a Forum. Per tanti è un motivo di vanto”. Insomma, partecipi a Forum e ambisci all’Oscar. Contattato da Ilfattoquotidiano.it, l’ufficio stampa Mediast fa sapere di non volere per il momento commentare.