A presiedere la giunta il decano Giacomo Caliendo di Forza Italia, che alla fine ha deciso di rinviare tutti i nodi alla giunta definitiva che dovrà costituirsi nei prossimi giorni. Rimangono insoluti quindi i nodi rappresentati dallo scranno vinto dai pentastellati sull'isola, dove però non hanno più candidati da eleggere, e quello del subentro sbagliato nelle liste di Forza Italia in Puglia
Via libera a 23 senatori subentranti, rimane sub judice il seggio “fantasma” della Sicilia. Sono le decisioni prese oggi dalla Giunta provvisoria per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama, visto che il Rosatellum non prevede più la possibilità di optare per i candidati presenti in più colllegi. A presiedere la giunta il decano Giacomo Caliendo di Forza Italia, che alla fine ha deciso di rinviare tutti i nodi alla giunta definitiva che dovrà costituirsi nei prossimi giorni. Rimangono in attesa di giudizio, quindi, sia la disputa sul seggio in Sicilia, vinto dal Movimento 5 stelle che però non ha più candidati da eleggere nella Regione, sia quello della Puglia dove per “errore” sarebbe stato riconosciuto il subentro di un esponente di Forza Italia piuttosto di un altro.
“La Giunta provvisoria si sarebbe dovuta pronunciare all’unanimità. Non esistono allo stato precedenti di Giunte provvisorie che abbiano preso decisioni a maggioranza pertanto si sarebbe dovuto prevedere un dibattito in Aula che sinceramente non ci è sembrato il caso”, dice Caliendo, spiegando così come mai l’organismo parlamentare temporaneo abbia deciso, dopo quasi tre ore di riunione, di rinviare tutte le dispute alla giunta definitiva che dovrà costituirsi a breve. “Se avessimo voluto – continua l’esponente di Forza Italia – avremmo potuto allungare i tempi di lavoro anche fino a stanotte, ma a che cosa sarebbe servito? Così al termine della riunione della Giunta sono andato da Napolitano ad assicurare che non ci sarebbero stati interventi in Aula su questo”.
Per quanto riguarda i 23 senatori subentranti, invece, in Campania è stato decretato per la lista Pd il subentro di Valeria Valente al posto di Matteo Renzi. In Emilia Romagna, nella lista di Forza Italia, Enrico Aimi subentra a Paolo Romani, mentre per il Pd Paola Boldrini sostituisce Valeria Fedeli. In Friuli Venezia Giulia, nella lista Pd, Tatiana Rojk sostituisce Tommaso Cerno. Nel Lazio per la Lega Anna Bonfrisco entra al posto di Matteo Salvini, William De Vecchis sostituisce Alberto Bagnai, Gianfranco Rufa sostituisce Giulia Bongiorno. Per Liberi e Uguali, invece, Loredana De Petris subentra a Pietro Grasso. In Forza Italia Francesco Maria Giro subentra a Anna Maria Bernini.
In Liguria per la lista della Lega, Francesco Bruzzone sostituisce Salvini. Sempre per il Carroccio ma in Lombardia Luigi Angussori entra al posto di Cristian Solinas, Simone Pillon sostituisce Salvini, Massimiliano Romeo entra al posto della Bongiorno. Sempre il Lombardia ma per il Pd, Alan Ferrari prende il posto della Fedeli. In Piemonte per Fratelli d’Italia Giovan Battista Fazzolari subentra al seggio di Daniela Santanché, per la Lega invece Giorgio Maria Bergesio sostituisce Simona Bergreffi, Cesare Pianasso prende il posto della Bongiorno. In Puglia Anna Carmela Minuto sostituisce Licia Ronzulli di Forza Italia. In Toscana la leghista Tiziana Nisini subentra alla senatrice Erika Stefani, Manuel Vescovi al posto di Alberto Bagnai. Per il Pd, invece, Caterina Biti subentra a Roberta Pinotti mentr in Umbria Leonardo Grimani subentra Renzi. In Veneto, infine, Adolfo Urso sostituisce Santanchè in Fdi.