Televisione

The Voice Of Italy 2018, il talent continua cercare “il pianto facile”. La conduzione di Costantino? Sempre uguale. E gli ascolti sono deludenti

E' da apprezzare la formula più smart, sia di puntate (otto in tutto) sia di durata (la prima puntata è terminata alle 23.30): rende il tutto più digeribile e scongiurano il rischio noia. Si salva Al Bano, vero Re di questa edizione

di Giulio Pasqui

La nuova edizione, presentata come “innovativa”, di The Voice of Italy riparte con una nuova giuria, un nuovo conduttore e una nuova formula. Ma il talent non ha perso il brutto vizio di puntare l’attenzione più sulle storie strappalacrime che sul vero talento. Un quarto delle esibizioni della prima Blind Audition, i casting al buio, cercano il pianto facile. Come successo con la storia di Francesco Bovino: uomo fuori dal palco, drag queen in scena. “Non è stato facile affrontare la situazione nel nostro piccolo Paese”, ha detto. O come il ragazzo che ha vissuto un periodo in mezzo la strada o come la ragazza che ha subito bullismo a causa dei suoi chili di troppo.

Ma sono i coach i veri protagonisti del talent con le loro opere di convincimento, le loro battute, i loro complimenti. La più twittata è stata senz’altro Cristina Scabbia: “chi è?”, si sono chiesti in tanti. Lei, che insieme con i Lacuna Coil suona metal e riempe i palazzetti di tutto il mondo, ha preferito entrare nelle case degli italiani in punta di piedi. “Di solito sono molto piu’ esuberante e chiacchierona, ma mi sono un po’ “contenuta” ieri sera” perché non mi piace sgomitare e perché penso che si possa dimostrare molto anche solo con uno sguardo”, ha detto Miss Scabbia, che ha scelto un teschio come segno distintivo del suo team. Solo cuori per Al Bano, qui in una versione inedita rispetto a come siamo abitati a vederlo e vero leader del quartetto di giudici. J-Ax e Renga sono J-Ax e Renga: niente di nuovo.

Sbrodola la conduzione: Costantino Della Gherardesca propone la sua ironia autoreferenziale, ormai sempre uguale a se stessa (il che potrebbe essere pure un aspetto positivo, data la riconoscibilità, ma forse stroppia in un contesto del genere). Strappa un sorriso, semmai, il suo (finto) fuorionda che strizza l’occhio a quello di Federica Panicucci: “Questi quattro incapaci di mer*a. Renga come sta messo? Io l’avevo detto che Ornella Vanoni è meno rincoglionita di Al Bano. Ma dove le trovano queste battute? Nella monnezza di Ezio Greggio?! Cristina Scabbia americana? In America le fanno pulire i cessi. E’ una sola”, dirà.

Infine è da apprezzare la formula più smart, sia di puntate (otto in tutto) sia di durata (la prima puntata è terminata alle 23.30): rende il tutto più digeribile e scongiurano il rischio noia. Anche se sul fronte Auditel il talent si è fermato al 10,5% di share. Due anni fa l’edizione partì con il 14,74%: e meno male che Rai Pubblicità si aspettava risultati più alti.

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