Non accenna a fermarsi il flusso di migranti che ogni notte provano a raggiungere la Francia attraversando a piedi le montagne. Affrontano la neve e le rigide temperature oltre ai controlli della polizia francese che pattuglia i sentieri che da Claviere (Torino) conducono oltralpe. Cronache rilanciate dalla morte di una giovane nigeriana respinta dai francesi a Bardonecchia e morta dopo aver partorito. Ma chi viene respinto in Italia si ritrova senza un riparo, senza un posto caldo per dormire. Così di fronte a quella che viene descritta come indifferenza delle istituzioni e della parrocchia, la rete di attivisti Briser les Frontieres ha occupato i locali sottostanti la chiesa per ospitare i migranti: “Nessuno ha messo a disposizione una sala”, racconta amareggiato un attivista. Dunque l’occupazione è un atto che “non vuole essere solo un gesto di assistenza”, spiega, ma che punta il dito sulle “politiche fallimentari e pericolose di militarizzazione della frontiera”
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