Un grande poeta italiano e mio caro amico, Pierluigi Cappello, scomparso pochi mesi fa, era spesso chiamato il poeta della gentilezza. Per la capacità dei suoi versi di trasformarsi in carezza, per lo lo sguardo dolce e mite del suo pensiero, il seme della conoscenza.

E gentilezza è la parola che oggi si unisce a un’altra persona molto popolare che è andata via: quella di Fabrizio Frizzi. Non c’è confronto culturale tra i due personaggi, ma non è questo che ora conta. Vale di più, forse, il fatto che la morte di Frizzi ci abbia costretto a riaprire il vocabolario e rileggere questa parola così antica, bella ma trascurata: la gentilezza.

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