In occasione del Preview Event di God of War di Milano, abbiamo avuto la possibilità di conoscere ed intervistare Cory Barlog, Game Director del gioco per Santa Monica Studio. Barlog è un volto noto per i fan di God of War, avendo già lavorato ai primi titoli della saga ed è stato fortemente cercato da Santa Monica Studio per l’epico ritorno di Kratos su PlayStation dopo ben 5 anni di assenza.
L’uscita di God of War è attesa per il 20 aprile 2018, a quasi due anni dall’annuncio all’E3 di Los Angeles che ha generato entusiasmo sia nei fan più affezionati alla saga che in tantissimi giocatori che si avvicineranno per la prima volta al titolo. Barlog ha specificato infatti che la scelta stessa del titolo, “God of War” senza l’aggiunta di numeri ad indicare un ipotetico capitolo della saga, è data dal fatto che la trama del gioco sarà comprensibile anche a chi si affaccia alla saga per la prima volta, ma conterrà al contempo numerosi richiami ai titoli passati che sicuramente i fan della saga sapranno riconoscere ed apprezzare.
Com’è stato per te lavorare su uno dei capisaldi del genere come God of War?
È stato un onore incredibile, ho iniziato a lavorare a God of War nel 2003 e all’epoca non avevo alcuna idea su ciò che sarebbe diventato. A dire la verità accettai il lavoro solo per il compenso, ma dopo due settimane, quando creai i primi movimenti di Kratos e i primi attacchi base, mi resi conto che si trattava di qualcosa di importante. Da quel momento spesi giorno e notte per lavorarci, ci misi davvero ogni parte di me, tanto che il secondo capitolo divenne una specie di ossessione.
Questo nuovo capitolo di God of War è ambientato in un mondo totalmente differente rispetto ai precedenti capitoli. Come mai avete scelto questa strada?
A causa della mitologia, siamo rimasti senza Déi. Mi spiego meglio, nei precedenti capitoli Kratos ha ucciso letteralmente tutti gli déi – della mitologia greca, ndr- e io non avevo intenzione di raccontare la stessa storia in maniera diversa. Volevo qualcosa di nuovo, ho pensato ad un protagonista invecchiato, che inizia a chiedersi come migliorare sé stesso, a come cambiare la propria indole. Il messaggio più importante che abbiamo voluto comunicare è il fatto che Kratos abbia finalmente smesso di incolpare altre persone per i suoi problemi e che abbia finalmente iniziato ad affrontarli.
Eravamo abituati a vedere Kratos pieno di rabbia e risentimento, ma ora si ritroverà a vestire i panni del padre. Come tutto ciò cambierà il suo carattere?
Sarà un percorso molto difficile per Kratos. Tutti noi nella vita cadiamo, per poi imparare a rialzarci. Quando vediamo altri personaggi, anche nel mondo dei videogame, cadere per poi rialzarsi, ritroviamo un po’ di forza grazie a loro. Kratos imparerà con i suoi tempi a gestire questa nuova situazione, farà fatica, spesso si arrabbierà col figlio, ma cercherà di migliorarsi come persona modificando il suo atteggiamento passo dopo passo.
Qual’è il futuro del brand God of War? Ci dobbiamo aspettare nuovi capitoli, che magari vedranno il figlio come protagonista?
All’inizio mi sono chiesto: “Non sarebbe bello vivere una storia dove tu come protagonista alleni ed accresci il futuro protagonista di un altro videogame?”. Ancora non so cosa ne sarà di God of War, ma ci sono molte dinamiche interessanti che accadranno durante il gioco tra Kratos e il figlio. Non ci sono piani per il futuro al momento, ma credo sia una storia molto interessante.
Parliamo del sistema di combattimento: eravamo abituati a vedere God of War come un hack ‘n slash dalle dinamiche cruente e divertenti, mentre ora il meccanismo sembra decisamente migliorato.
Il titolo è stato ideato in modo che il giocatore riesca, durante le prime ore di gioco, a trovare il giusto feeling per poi esprimere liberamente il proprio stile di combattimento. Nei precedenti capitoli eravamo abituati alle diverse combinazioni in combattimento e tutto girava attorno a loro. Abbiamo deciso di migliorare il meccanismo, di renderlo più solido e diversificato, cosicché ognuno possa evolvere e soddisfare il proprio stile di gioco. L’elemento strategico è stato un fattore sul quale abbiamo lavorato duramente.
Parliamo del Character Design: Kratos ha la barba! Perché avete optato per un cambiamento simile?
Kratos è invecchiato. Volevamo comunicare il senso del tempo tramite un dettaglio che non sconvolgesse il personaggio, bensì lo rendesse più interessante. Lui ne ha passate tante, abbiamo lavorato sul design della barba per un numero folle di ore purché fosse credibile e comunicasse nella sua semplicità l’idea della storia che il protagonista si porta sulle spalle.
God of War, come anticipato in apertura, arriverà su PlayStation 4 e PlayStation 4 Pro il 20 Aprile, e sarà disponibile con prezzi a partire da 69,99€. In attesa di poterlo provare, seguendo il link, potrete leggere le nostre prime impressioni sul nuovo capitolo dell’epopea di Kratos