“La gente non può vomitare cazzate e pensare che vada bene così”. Roberta Bruzzone, la criminologa più famosa dei talk show, ospite di Francesca Fagnani a Belve mercoledì 28 marzo alle 23.30 su Nove, non ama essere confusa col mondo Lgbtqi. “La inorgoglisce essere un’icona lesbo?”, chiede la giornalista. “No, non m’interessa niente”, risponde Bruzzone. “Si arrabbiò tantissimo perché un sito di gossip scrisse che era stata vista in un locale gay …”, afferma la conduttrice. “Un conto è dire che sono un’icona, un altro è dire che ero in un locale gay, addirittura sulla consolle a gridare – dice la criminologa -. E’ una circostanza inventata, le due cose sono molto diverse. Se parli di me, devi farlo con cognizione di causa, altrimenti sono cavoli amari”. “Disse che questa cosa avrebbe recato danni gravissimi alla sua onorabilità professionale”, aggiunge Fagnani. “Certo – ammette Roberta Bruzzone -, se non sono in un locale perché devi attribuire la mia presenza …”. “Ma non è esagerato?”, insiste la conduttrice. Bruzzone tira dritto: “Assolutamente no. Se dico che lei era sulla via Salaria a passeggiare e si sono fermati gli automobilisti …”. “Sono cose diverse, fare la prostituta e frequentare un locale gay”, sottolinea la cronista tv. La criminologa è sicura: “Il modo in cui fu presentata la questione, era assolutamente propenso ad accreditare un certo genere, non di interesse sessuale, ma di atteggiamento e comportamento. Poiché mi è lontanissimo quel tipo di attività – prosegue -, l’ho ritenuta una circostanza squallida e falsa, quindi mi sono mossa …”. “Li ha querelati?”, chiede Fagnani. “Mi pare di sì, ne ho querelati diversi e non ricordo con precisione”. “Ha la querela facile”, chiude la giornalista. “Non ho la querela facile, ma bisogna tutelarsi“.
Oltre a Roberta Bruzzone, sarà ospite di Belve anche l’ex camorrista Cristina Pinto. Per lei, un’intervista a tinte forti: “Ero Nikita, la donna che sparava per il clan”, afferma. “Il clan Perrella era attivo nella droga?”, chiede Francesca Fagnani riferendosi al boss Mario Perrella, fratello di Nunzio, ex ras dei rifiuti e gola profonda dell’inchiesta ‘Bloody money’ di Fanpage, che ha scosso la politica campana a ridosso delle elezioni. “Sì, cocaina, eroina, fumo”, ammette la Pinto. “Lei spacciava?”, incalza la conduttrice. “No, spacciare è un cosa e…” esita Cristina Pinto “sparare è un’altra”, insiste Francesca Fagnani. “Sì, ognuno ha un ruolo, io facevo i recuperi per il clan”.
“Belve” (otto episodi da 30’ in cui vedremo oltre a Annamaria Bernardini De Pace e Adriana Faranda, Alessandra Mussolini e Francesca Immacolata Chaouqui, Roberta Bruzzone e l’ex camorrista Caterina Pinto, anche Giuliana de Sio e Marina Cicogna) è una serie originale prodotta da Loft Produzioni per Discovery Italia e sarà disponibile anche su Dplay (sul sito www.it.dplay.com – o scarica l’app su App Store o Google Play). Nove è visibile al canale 9 del Digitale Terrestre, Sky Canale 145 e Tivùsat Canale 9.