Licenziamenti congelati fino a fine anno. E incentivi all’esodo: fino a 60mila euro per chi decide di andarsene entro aprile. E’ l’esito dell’incontro tra i sindacati e i rappresentanti della Embraco, l’azienda brasiliana del gruppo Whirlpool che a febbraio ha annunciato 497 licenziamenti nella sede di Riva Di Chieri e la decisione di delocalizzare in Slovacchia. Confermato il compromesso dell’inizio di marzo, in base al quale le lettere di licenziamento quest’anno non partiranno e il gruppo continuerà a pagare gli stipendi. Verrà poi attivato un percorso di reindustrializzazione dello stabilimento che produce compressori per frigoriferi. Il futuro del sito a ridosso di Torino sarà discusso per la prima volta in un incontro già convocato dal Ministero dello Sviluppo economico lunedì 9 aprile.
L’accordo, firmato all’assessorato regionale al Lavoro del Piemonte, stabilisce incentivi all’esodo volontario dei lavoratori della Embraco. Il bonus è progressivo e ammonta a 60mila euro per chi lascia l’azienda entro aprile, 50mila euro per coloro che lo faranno entro maggio, 35mila per il periodo giugno-agosto e 30mila per chi lo farà in seguito, comunque entro dicembre.
“Oggi abbiamo adempiuto a una parte dell’accordo complessivo che, per quanto concerne l’obiettivo della Uilm, vale una percentuale minima del percorso che abbiamo impostato, e che vede la necessità di avere il supporto delle istituzioni”, commentano Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm. Per verificare i progressi nella reindustrializzazione sarà istituita una commissione paritetica che sarà convocata successivamente all’incontro al Mise e che si riunirà periodicamente. La commissione dovrà garantire anche che vengano attivati tutti gli strumenti possibili a disposizione delle istituzioni per garantire il lavoro.
“Il 9 aprile – aggiungono Lino La Mendola, della segreteria Fiom di Torino, e Ugo Bolognesi, responsabile Embraco per la Fiom – ci aspettiamo che si entri nel merito dei progetti industriali e che finalmente si materializzino i potenziali investitori per capire chi sono, che cosa vogliono fare, con quali risorse economiche e quanti addetti saranno coinvolti, fermo restando la tutela dei diritti acquisiti dai lavoratori”. I metalmeccanici della Cgil chiedono “il rispetto degli impegni assunti nel verbale del 2 marzo da tutti i soggetti coinvolti a partire dalle istituzioni nazionali e locali e Whirlpool Embraco”.