È morta all’età di 76 anni a Topeka, in Kansas. E’ quella la cittadina in cui erano nati lei e il caso che negli anni Cinquanta l’avrebbe resa celebre, con la sentenza della Corte Suprema che poneva fine alla segregazione razziale nelle scuole. Ad annunciare la scomparsa di Linda Brown, icona dei diritti dei neri americani, è stata la National Association for the Advancement of Colored People. “Da ragazza – ha scritto su Twitter l’associazione – il suo coraggio di fronte alle più oscure tenebre della storia americana ha cambiato radicalmente la nostra nazione. Per questo le esprimiamo la nostra eterna gratitudine”.
Oliver Brown, padre di Linda, negli anni ’50 cercò di iscrivere la figlia, che allora aveva 9 anni, in una scuola elementare di Topeka, nel Kansas, ma gli fu detto di recarsi in un istituto per soli neri. All’azione legale intentata dai Brown si aggiunsero altri quattro casi simili e la causa fu presentata alla Corte suprema, che si espresse nel maggio del 1954 con una sentenza che definiva come “intrinsecamente iniquo separare le strutture scolastiche”. Verdetto che portò alla desegregazione del sistema scolastico negli Stati Uniti.
La National Association for the Advancement of Colored People ha definito Linda Brown “un’eroina della nostra nazione” per la quale resterà sempre “eterna gratitudine”.
RIP A hero for our nation!
Woman at center of Brown v. Topeka BOE case dies at 76 https://t.co/LMpS11HdJH#naacp— NAACP (@NAACP) 26 marzo 2018
Linda Brown has died. The Kansas schoolgirl came to symbolize the transformative Brown v. Board of Education desegregation ruling of 1954.https://t.co/fLOrl9Pisn
— The New York Times (@nytimes) 26 marzo 2018