Un invito a tutti i capigruppo di tutte le forze politiche, “compreso a chi si autocolloca all’opposizione”, per aprire al dialogo sui temi da affrontare in Parlamento. Il Movimento 5 stelle ha lanciato un appello agli altri partiti per iniziare una discussione prima delle consultazioni del Colle (che, è stato ufficializzato oggi, inizieranno il 4 aprile) e soprattutto si è rivolto per la prima volta direttamente al Partito democratico. I dem poco prima, e nel bel mezzo della lite per la spartizione delle cariche in Senato, avevano detto di non essere disponibili prima dell’incontro con Sergio Mattarella. Ma in serata la neoeletta vicepresidente del Senato Anna Rossomando (vicina alla corrente di minoranza dem di Andrea Orlando) ha dichiarato: “Oggi si è persa un’occasione per un accordo unitario, speriamo di riprendere domani il filo del dialogo alla Camera. Non spetta a me dire perché si sia spezzato oggi il filo, ma auspico che il Pd partecipi alla riunione proposta al M5s”. Un segnale di grande confusione dei dem, divisi tra le spinte di opposizione e quelle di dialogo con il fronte 5 stelle.
Nonostante le spaccature i grillini insistono e per questo hanno deciso di convocare un incontro per giovedì 29 marzo alle 9.30 a Montecitorio, a cui i primi ad aderire sono stati, non a caso, gli esponenti di Forza Italia. In contemporanea i dem hanno convocato una assemblea del gruppo alla Camera. “Per noi”, si legge sul Blog delle Stelle, “il punto di partenza è il nostro programma e l’obbiettivo è trovare le convergenze con i programmi degli altri. Non è un esercizio di stile. Invitiamo anche chi ha già deciso di autocollocarsi all’opposizione, come freno del cambiamento chiesto dagli italiani. Per ora loro hanno rifiutato il nostro invito anteponendo l’interesse per le poltrone al trovare soluzioni per gli italiani”. Come spiegato nei giorni scorsi, i 5 stelle sperano di potersi muovere a destra e sinistra dell’arco parlamentare per trovare sostegno sui singoli temi del programma. Al tempo stesso la coalizione di centrodestra guarda ai grillini come un possibile interlocutore, ma resta un ostacolo insormontabile che si chiama Silvio Berlusconi: il se M5s non si siederà mai al tavolo con FI, la Lega Nord per ora non intende mollare l’alleato. Il risultato sono gli screzi tra Di Maio e Salvini delle ultime ore. Tensioni che però non hanno troppo influenzato i voti in Senato: l’intesa per le presidenze, ha in qualche modo tenuto anche per l’elezione di vice e questori.
I capigruppo M5s hanno ribadito di essere disponibili a un dialogo con tutte le forze politiche: “Per noi le basi dell’attività di governo sono i temi, i progetti, le idee per risolvere i problemi degli italiani. Su questo, come Luigi ha ripetuto ogni giorno della campagna elettorale, siamo disposti a confrontarci con tutte le forze politiche. Per fare questo abbiamo invitato i capigruppo di tutti i gruppi parlamentari ad incontrarsi con noi per un confronto sui temi da porre al centro dell’attività parlamentare. Per noi il punto di partenza è il nostro programma e l’obbiettivo è trovare le convergenze con i programmi degli altri e la disponibilità a lavorare insieme sui punti comuni. Non è un esercizio di stile, perché al di là della composizione del governo questi temi saranno comunque portati avanti in sede parlamentare”.