Mentre la tensione diplomatica tra Europa, Stati Uniti e Russia è ai massimi storici da Londra arriva una notizia che potrebbe chiarire cosa sia avvenuto a Salisbury il 4 marzo scorso quando l’ex spia russa Serghei Skripal e la figlia Yulia si sono accasciati a terra. La donna, 33 anni, colpita come il padre da gas nervino, “sta migliorando rapidamente e non è più in condizioni critiche”. Il che fa pensare che prima o poi potrebbe esserci una testimonianza diretta di quanto avvenuto. L’uomo invece resta invece “in condizioni critiche”, seppure anche lui “stabile”, e quindi non ancora fuori pericolo. Il miglioramento inatteso rischia di rinfocolare i sospetti di Mosca, che a più riprese aveva chiesto invano di poter dare assistenza consolare alla donna, cittadina russa, e visitarla in ospedale. Ieri la polizia britannica aveva fatto sapere che le due vittime hanno avuto il primo contatto con il gas nervino nella loro abitazione: “Gli esperti hanno determinato che la concentrazione più alta del gas tossico si trovava sulla porta di ingresso”.
Intanto da Mosca, che considera il caso “una enorme provocazione politica”, arriva l’ennesima durissima replica alle accuse della Gran Bretagna sulla responsabilità dell’avvelenamento. “Le accuse rivolte da Londra alla Russia per il caso Skripal sono come quelle di detenere armi di distruzione di massa che venivano rivolte all’Iraq di Saddam Hussein – dice la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova – È un fake globale quello che vediamo adesso. È già successo prima – ha proseguito la portavoce della diplomazia di Mosca – quando i nostri partner occidentali Londra e Washington hanno fatto vedere a tutto il mondo una provetta, e tutto il mondo ci ha creduto perché l’hanno mostrata al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Dieci anni dopo e, scusate, qui cito un esperto del centro Carnegie, tutti sono risultati idioti e poi hanno dovuto scusarsi a lungo“. La Russia – che ieri ha addirittura puntato il dito contro i servizi segreti britannici – comunque annuncerà “presto” le sue misure di rappresaglia contro i paesi occidentali che hanno dato solidarietà a Londra espellendo i diplomatici. Proprio oggi anche la Georgia ha annunciato che espellerà un diplomatico russo in segno di solidarietà con la Gran Bretagna. I rapporti tra Russia e Georgia si sono fortemente deteriorati dopo il conflitto del 2008. Dal 2009 i diplomatici russi in Georgia lavorano in una sezione loro dedicata presso l’ambasciata svizzera a Tbilisi. Egualmente, i diplomatici georgiani in Russia hanno una sezione loro dedicata all’ambasciata svizzera a Mosca.
Dal Cremlino sembra arrivare una schiarita grazie alle parole del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla agenzia Tass. La Russia accoglie con favore l’offerta dell’Austria – avanzata dal ministro degli Esteri – di far da intermediario con la Gran Bretagna per risolvere i disaccordi sul caso Skripal. “Qualsiasi ruolo e ogni voce saranno i benvenuti, purché sollecitino i nostri partner britannici a muoversi verso la ragionevolezza”.