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Cronaca - 29 Marzo 2018
Livorno, la testimonianza dell’autotrasportatore. Autorità portuale: “Serbatoio vuoto, forse l’aria compressa”
Due operai di 25 e 52 anni sono morti in seguito all’esplosione di un serbatoio all’interno del deposito di combustibili costiero Neri, nel porto industriale di Livorno. Si tratta di due dipendenti della Labromare, ditta che si occupa di bonifiche. L’esplosione riguarda il serbatoio 62 del deposito costiero, al cui interno sarebbe stato stoccato precedentemente dell’acetato di etile, un composto che viene utilizzato come solvente. Al momento dell’esplosione la cisterna era stata svuotata e secondo una prima ricostruzione gli operai stavano lavorando all’esterno del silo. “Era un’operazione abbastanza ordinaria di pulizia di un serbatoio vuoto dove evidentemente c’era qualche esalazione, qualche vapore esistente – ipotizza Massimo Provinciali, segretario generale dell’Autorità Portuale di Livorno – bisogna capire come possa essere scaturito questo scoppio, una botta di aria compressa“. “I due operai sono stati recuperati fuori dal sito – spiega Alessandro di Paola, comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco – comunque è tutta un’attività che va ricostruita attentamente, adesso siamo in uno scenario in cui è appena successo l’evento”.
“Ancora una volta lasciamo due persone che muoiono per lavorare, è inaccettabile – dice il sindaco di Livorno Filippo Nogarin accorso sul luogo dell’incidente – la città si stringe intorno ai familiari, ancora una volta. Questa è una notizia terribile, ancora una volta”