Il Palermo calcio può continuare la sua rincorsa alla Serie A: il Tribunale del capoluogo siciliano ha rigettato l’istanza di fallimento presentata dalla procura nei confronti della società. E’ stata accolta la tesi del club rosanero, secondo cui la situazione debitoria sarebbe inferiore ai 62 milioni di euro stimati dal consulente dei pm. Il presidente Giovanni Giammarva gioisce e ringrazia il proprietario del Palermo, Maurizio Zamparini, “per la sua fiducia, per come ha gestito l’intera vicenda e per la vicinanza che ha dimostrato alla squadra e alla città intera”.
Il dispositivo di quaranta pagine della sentenza del tribunale fallimentare che salva il Palermo calcio è stato depositato dal collegio presieduto da Giovanni d’Antoni, a latere Raffaella Vacca, e il giudice relatore Giuseppe Sidoti. I magistrati hanno quindi accolto la tesi della società sulla situazione debitoria ma probabilmente anche sulle operazioni finanziare legate alla doppia vendita del marchio e che il club ha sempre negato essere fittizie. “L’esito positivo del giudizio – dice Giammarva – ha confermato nelle motivazioni che la situazione del Palermo calcio si è progressivamente evoluta sino a consentire la collocazione della società in prossimità dei valori massimi raggiunti da Juventus, Roma ed Inter”. “Da oggi – conclude – le nostre energie potranno concentrarsi sull’importante obiettivo della promozione“.
L’istanza di fallimento nei confronti dell’U.S. Città di Palermo era stata depositata il 15 novembre 2017 dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Francesca Dessì e Andrea Fusco. La scorsa estate la Guardia di finanza aveva perquisito la sede della società e lo stadio Renzo Barbera, prelevando documenti contabili, cartacei ed elettronici, nell’ambito di un’inchiesta per falso in bilancio e appropriazione indebita riguardante Zamparini. L’istanza di fallimento si basava sulle relazioni informative della Finanza e su una consulenza contabile.
Qualche mese prima, nell’aprile 2017, il patron rosanero aveva ceduto il posto a Paul Baccaglini, ex Iena che avrebbe dovuto acquistare il Palermo calcio. Dopo i tanti dubbi sollevati sul neo-presidente che alle spalle aveva una società inattiva con mille sterline di capitale e un sito a inviti, l’operazione non era andata in porto.