In mare, vicino alla riva di Sarayburnu, vicino alla zona storica del palazzo di Topkapi. Qui la polizia turca ha ritrovato il corpo di Alessandro Fiori, il manager italiano 33enne scomparso a Istanbul nei giorni scorsi. Secondo il quotidiano Hurriyet, la scoperta è arrivata ieri sera dopo una segnalazione di alcuni passanti: per l’agenzia Ansa il cadavere aveva il cranio fracassato. Sempre il giornale turco, ha scritto che la giustizia locale non esclude l’ipotesi del suicidio, ma la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio. Nelle prossime ore arriverà negli uffici dei pm romaniuna prima informativa degli inquirenti sulla vicenda del giovane, la cui scomparsa era stata denunciata dai familiari nei giorni scorsi.

La notizia del ritrovamento è stata confermata dalla Farnesina, che ha anche comunicato l’esito positivo del test del Dna effettuato confrontando un campione prelevato dal padre di Fiori, che era arrivato a Istanbul per partecipare alle ricerche del figlio. A sentire la trasmissione Chi l’ha visto? (la prima a comunicare il rinvenimento del corpo), il padre del ragazzo ha già riconosciuto il corpo del figlio, che nel frattempo è stato portato all’Istituto di medicina forense locale per accertarne le cause del decesso.

Il manager 33enne era partito da Soncino, nel Cremonese, ed era arrivato nella capitale turca non con un volo proveniente da Linate, ma da Malpensa. A raccontare il particolare è stato un testimone, che ha contattato Chi l’ha visto? sostenendo di aver viaggiato con Alessandro Fiori verso la capitale turca e di aver saputo da lui che “doveva incontrare una persona”. Secondo il suo racconto, Fiori “era su un volo della Turkish Airlines partito nel primo pomeriggio del 12 marzo. Abbiamo viaggiato insieme. Lui è arrivato all’ultimo minuto. Eravamo seduti vicini”.

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