Quest’anno la luna della notte di Pasqua “si vestirà” di blu per festeggiare: il 31 marzo ci sarà la seconda luna piena dello stesso mese, la cosiddetta “luna blu”. Infatti dato che il ciclo lunare è di 28 giorni ci sono occasioni, specialmente nei mesi di 31 giorni, in cui possono verificarsi due lune piene. La prossima luna blu sarà la seconda e ultima per il 2018, dopo quella di gennaio, e l’evento non si ripeterà prima del 2020. Meteo permettendo, la luna sarà visibile già dal primo pomeriggio, per poi illuminare il cielo nella notte.
La definizione di “Luna blu” è stata data erroneamente dall’astronomo James Hugh Pruett in un articolo pubblicato nel 1946 sulla rivista Sky&Telescope e da allora è diventata estremamente popolare. Il nome infatti non è un richiamo al colore assunto dal disco lunare, che risulterà di un classico bianco pallido: lo spettacolo sarà dunque meno suggestivo della cosiddetta “Superluna di sangue” apparsa in cielo il 31 gennaio di quest’anno. Tuttavia in rare occasioni la Luna può davvero diventare blu, in concomitanza di fenomeni come le eruzioni vulcaniche: la causa sono le polveri e particelle liberate nell’aria. Ad esempio nel 1883 è stata osservata una Luna Blu quasi ogni sera dopo che il vulcano indonesiano Krakatoa esplose con la forza di una bomba nucleare da 100 megatoni. Anche gli incendi boschivi possono ottenere lo stesso effetto, come l’imponente incendio del settembre 1953 ad Alberta, in Canada.