Sono entrati in un centro per migranti italiano scortando un profugo, costringendolo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari della ong. Si trasforma in un incidente diplomatico l’irruzione di alcuni agenti della polizia transalpina a Bardonecchia al confine tra Italia e Francia. Il ministero degli Esteri, infatti, ha convocato l’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset. “In tale occasione, il direttore generale per l’Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi ha rappresentato all’ambasciatore la ferma protesta del Governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l’assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni. Quanto avvenuto mette oggettivamente in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi, il concreto funzionamento della sinora eccellente collaborazione frontaliera”, è la nota diffusa dal ministero degli Esteri alla fine dell’incontro con Masset.
Farnesina: “Sapevano di non potere entrare lì”- Ma non solo. Perché all’ambasciatore francese è stato ricordato chei gendarmi del suo Paese non potevano entrare nel centro di Bardonecchia. “Il Direttore Generale Buccino – continua la nota del ministero – ha altresì mostrato all’ambasciatore Masset lo scambio di comunicazioni intervenuto nel corrente mese tra Ferrovie dello Stato italiane e Dogane francesi, da cui emerge chiaramente come queste ultime fossero al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia, precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo siano più, essendo adesso occupati da una organizzazione non governativa a scopo umanitario. Peraltro, proprio per discutere insieme della questione, i due Paesi avevano deciso di incontrarsi presso la Prefettura di Torino il prossimo 16 aprile a livello tecnico”. A riprova che i doganieri sapevano di non potere utilizzare il locale della stazione piemontese c’è una mail di un funzionario della Dogana francese scritta il 13 marzo scorso a Rfi nella quale lamenta l’impossibilità da parte degli agenti francesi di potere usare la sala della stazione di Bardonecchia “perchè occupata da altra gente”. Proprio per questo motivo il Viminale sta valutando l’opportunità di sospendere le incursioni all’interno di tutto il territorio italiano da parte del personale delle forze di polizia e dei doganieri francesi.
Viminale valuta stop a incursioni : “Risposta Parigi? Non soddisfacente” – Proprio per questo motivo il Viminale sta valutando l’opportunità di sospendere le incursioni all’interno di tutto il territorio italiano da parte del personale delle forze di polizia e dei doganieri francesi. Sia la Farnesina che il Viminale, quindi, ritengono “non soddisfacente e inesatta” la risposta arrivata da Parigi dopo la convocazione del loro ambasciatore.“Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtù di un accordo (sugli uffici di controlli transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone”, è la linea del ministro francese dei conti pubblici, Gérald Darmanin, cui fanno capo i doganieri. Il locale della stazione di Bardonecchia dove è stato effettuato il test delle urine al nigeriano, sempre secondo il ministro, “è a diposizione della dogana francese in applicazione all’accordo sugli uffici controlli transfrontalieri del 1990. Da qualche mese l’uso del locale è stato concesso anche a un’associazione di aiuto ai migranti. Per questo motivo gli agenti hanno chiesto la possibilità di accedere ai sanitari, cosa che è stata loro consentita”. Una ricostruzione che viene smentita direttamente Farnesina.
Salvini: “Espellere diplomatici francesi”. M5s: “Parigi dia spiegazioni”- Nel frattempo il blitz di Bardonecchia è diventato in poche ore un vero proprio caso politico. “Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! Con noi al governo l’Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi”, dice il leader della Lega, Matteo Salvini. “Bene ha fatto la Farnesina a convocare l’ambasciatore francese. Quanto accaduto a Bardonecchia deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto”, è il tweet di Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 stelle. Stessa linea del comunicato congiunto di Giulia Grillo e Danilo Toninelli. “Il blitz condotto dalla polizia francese a Bardonecchia è un fatto grave, che preoccupa, e sul quale Parigi deve fornire spiegazioni. Soprattutto su temi come quello dell’immigrazione, che coinvolge tutta l’Europa, la collaborazione e la condivisione di informazioni tra partner Ue è fondamentale. In questo caso, stando anche alle parole del sindaco Francesco Avato, sembra sia venuta meno, per questo ci aspettiamo che la Francia chiarisca quanto prima”, dicono i capigruppo M5s di Camera e Senato.
Bene ha fatto la Farnesina a convocare l’ambasciatore francese. Quanto accaduto a #Bardonecchia deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 31 marzo 2018
Pd: “Fatti gravi”. Letta: “Poi Europa non si stupisca del voto” – “I fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa“, scrive su twitter il reggente del Pd Maurizio Martina. “Irruzione polizia francese a Bardonecchia ennesimo errore su questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell’esito elettorale in Italia!”, è il tweet dell’ex premier Enrico Letta. “Esiste un piano politico che deve prevalere e che va oltre qualsiasi accordo tra Italia e Francia che gli agenti francesi possano richiamare come giustificazione”, dice l’europarlamentare dem Daniele Viotti. “La costante aggressività della polizia francese (che ha avuto il picco ieri, ma è ormai un dato)ha una evidente copertura da parte del proprio governo che, a parole, si dichiara solidale con l’Italia nell’affrontare la questione migranti e profughi, mentre, di fatto, costruisce muri, come Ungheria, Polonia e Slovacchia”, aggiunge il deputato europeo che si era recato nelle zone di confine tra Italia e Francia proprio nei giorni scorsi, per verificare di persona la situazione: “Da un lato ho trovato serietà, preparazione e umanità da parte dei sindaci, delle ong impegnate e dei cittadini, dall’altro arroganza e crudeltà“.
I fatti di #Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova #Europa
— Maurizio Martina (@maumartina) 31 marzo 2018
Fratelli d’Italia: “Non siamo la toilette della Francia” – “Così si è ridotta l’Italia dopo sei anni di governi asserviti alle cancellerie straniere. Fratelli d’Italia chiede che l’ambasciatore francese sia immediatamente convocato dalla Farnesina per chiarire questo ennesimo gravissimo atto contro l’Italia”, dice la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità. Siamo un Paese sovrano non una provincia della Francia. Non assisteremo pure alla beffa di essere usati come la loro toilette” , commenta la Augusta Montaruli, deputata di Fdi. “Già scaricano sul nostro Paese tutto il peso dell’immigrazione e dell’emergenza profughi – aggiunge – ora non vengano a far valere i loro distintivi a casa nostra”.
Irruzione polizia francese #Bardonecchia ennesimo errore su questione #migranti.Poi in Europa si stupiscono dell’esito elettorale in Italia!
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 31 marzo 2018
L’Ong: “Ingerenza inaccettabile” – Nella stazione di Bardonecchia è stato allestito all’inizio dell’inverno un centro per accogliere i migranti che tentano di oltrepassare il confine alpino con la Francia, dove operano i volontari della ong torinese Rainbow4Africa. Gli agenti della polizia di dogana francese si sono materializzati nella tarda serata di venerdì 30 marzo in compagnia di un migrante: una scena che si è verificata più volte in passato. Solo che questa volta invece di lasciarlo davanti alla stazione, sono entrati nei locali della ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dell’Asgi, l’associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione. Ad allontanare gli agenti transalpini ci ha pensato il personale del commissariato, avvisato dalla stessa ong. “Una grave ingerenza, inaccettabile, all’operato dell’Ong e delle istituzioni italiane”, sono le parole usate da Rainbow4Africa per denunciare l’accaduto sul suo profilo facebook. “Non avevano il diritto di entrare, nessun diritto – spiega il sindaco Francesco Avato – questa sarà la prima e ultima volta. Sono molto arrabbiato e amareggiato per quello che è successo”.
Le due ricostruzioni del blitz – “Eravamo in questa stanza, sono arrivati all’improvviso, hanno fatto irruzione”, è il racconto di Caterina, volontaria dell’ong. “Non sono una poliziotta, non mi interessa niente di come operano, ma trovo gravissimo che una persona venga fermata in questo modo”, dice. Secondo la volontaria, gli agenti francesi hanno costretto un giovane nigeriano a seguirli nel locale e a sottoporsi al test delle urine: “Veniva da Parigi ed era diretto verso Napoli – sostiene – non stava andando in Francia. Tremava, aveva paura. Quando un nostro mediatore culturale ha fatto notare agli agenti che non si stavano comportando nel modo giusto, per risposta gli hanno detto di stare zitto. Hanno sostenuto che per una concessione delle Ferrovie del 1963 potevano utilizzare quel locale e hanno detto che non avevamo diritto di sindacare sul loro operato. È stato allora che abbiamo chiamato il sindaco e poi la nostra polizia”. Diversa la ricostruzione fatta dal ministro Darmanin – poi smentita dalla Farnesina – secondo il quale doganieri francesi “in uniforme” della brigata ferroviaria di Modane hanno individuato, ieri sera attorno alle 19 a bordo di un treno Tgv Parigi-Milano, “un passeggero, di nazionalità nigeriana e residente in Italia, sospettato di trasportare stupefacenti in corpore“. In base al codice doganale, “gli agenti gli hanno chiesto se acconsentisse a un test delle urine per individuare eventuali stupefacenti. L’uomo ha accettato per iscritto. Per realizzare questi controlli in condizioni di rispetto della persona, gli agenti hanno atteso che il treno arrivasse” a Bardonecchia “per utilizzare il locale della stazione” che è a loro disposizione, il cui uso è stato concesso anche all’ong Rainbow4Africa. I doganieri hanno quindi chiesto e ottenuto di poter usare il bagno dello stesso locale. Il controllo è poi risultato negativo. Tuttavia, alcuni membri dell’associazione sono rimasti turbati da questo controllo e hanno chiesto che la persona controllata restasse con loro al termine del test”.
Amnesty: “Atto arrogante e intimidatorio”- Da parte sua, Rainbow4Africa ha sottolineato di agire “secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L’azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi“, continua l’organizzazione, secondo cui “il comportamento adottato nei confronti dell’ospite nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani. Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra. Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia”. “È stato un atto arrogante e intimidatorio. Un atto inoltre che conferma un clima di grande ostilità per chi pratica accoglienza, per chi aiuta coloro che sono in difficoltà e auspico in una ferma protesta da parte delle autorità italiane perché questi sono comportamenti intollerabili”, dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
“Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti“, ha spiegato il dottor Paolo Narcisi, presidente dell’organizzazione non governativa. A lui si aggiunge l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi: “Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti”. Dallo scorso dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nelle stanze della stazione di Bardonecchia dove è avvenuta l’irruzione.