La scrittura di Tito Pioli è stata accostata a quella di Fernando Pessoa e di Alda Merini. Personalmente trovo che lo stile dell’autore parmense ricordi una sceneggiatura di Jaques Tati: ironico, onirico, crudo, attento ai dettagli della quotidianità e alle sue problematiche.

Ho sposato mia nonna (Del Vecchio Editore) è la storia di Norma, un’insegnante vicina alla pensione, e di suo nipote Tato, etereo e trasognante giornalista di un quotidiano locale che cura un blog dove finiscono tutte le notizie che il giornale non gli pubblicherebbe mai: gli ultimi giorni di vita di Giuseppe Garibaldi o la caduta senza stile di Mastro Lindo. Norma e Tato vivono a Rebibbia, eterna periferia magica e surreale popolata da un universo lisergico e al contempo concretamente ancorato a vizi e difetti del mondo contemporaneo. Mentre la crisi globale impazza, i due protagonisti escogitano sistemi divertenti e bislacchi e fanno frullare idee vertiginose per sopravvivere al precariato e alla follia che aleggia sopra ogni cosa.

Poema bianco, di Pasquale Panella (contributi di Lucio Saviani e Francesco Forlani; Miraggi Edizioni), è un soliloquio poetico che prende spunto dalle costanti immagini della quotidianità e le trasforma in un originale linguaggio iperrealista. È l’analisi di un gioco di coppia che si trasforma in solitudine, un’immagine allo specchio fissata a lungo nella speranza che si sdoppi e porti nuovi significati: “L’acqua non scorre più, scorre l’anta. La frizione di un asciugamano, un tirar su col naso, il contrasto tra il corpo e il tessuto dell’accappatoio, ciabattine senza tacco come nacchere morbide. Fuori è spiovuto, gli pneumatici sul bagnato imitano gli scrosci. L’imitazione, il come e la somiglianza sono il lascito di quel che è finito di accadere”.

Nata a Tunisi da genitori di origine siciliana, Marinette Pendola ha legato molte sue opere al rapporto con il Paese africano: L’alimentazione degli italiani di Tunisia, Gli Italiani di Tunisia. Storia di una comunità, La riva lontana, La traversata del deserto. Il suo ultimo lavoro, L’erba di vento (Arkadia Editore), è una intensa storia al femminile, il percorso di una donna che non si sottomette alla convenzioni del suo tempo. Ambientato tra le due guerre mondiali il romanzo narra di Angela, solitaria ragazza della campagna che si ritrova a vivere una vita impostata da scelte altrui: il matrimonio, l’emigrazione, l’accoglienza. Fino a quando, saputo del tradimento del marito con la donna che stanno ospitando a casa, decide di riscattarsi aspirando a una totale indipendenza dall’universo maschile.

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