Chi ha detto che il low cost non tira? Il percorso virtuoso di Dacia potrebbe essere seguito a breve niente meno che dal colosso Volkswagen, fa sapere il portale Automotive News Europe: protagonista iniziale di questo sviluppo a basso budget sarà Skoda, solo su determinati mercati, ma potrebbe essere seguita a sua volta anche da alcuni modelli direttamente marchiati Volkswagen.

A spiegare qualcosa di più del progetto è il numero uno della marca ceca, Bernhard Maier, secondo il quale l’approvazione definitiva da parte del Gruppo per questa nuova missione è attesa entro metà dell’anno in corso. Se, come pare, ci sarà il via libera, le prime Skoda a basso costo saranno in vendita per il 2021. Con architettura di partenza costituita dalla variante di pianale A0 IN, sempre derivata dalla piattaforma modulare MQB A0 già usata ad esempio per l’ultima VW Polo ma ulteriormente elaborata per contenerne ulteriormente i costi. Proprio la divisione Skoda – precisa ulteriormente un’altra fonte, il portale Carwale – sarebbe in carico di tutti gli sviluppi delle piattaforme più piccole in seno al Gruppo.

I principali mercati di sbocco dei nuovi modelli a basso costo ridotto saranno proprio quelli asiatici, India in testa che è una piazza vasta quanto remunerativa, pur con budget unitario di spesa molto più basso rispetto ad esempio all’Europa. Nel grande Paese asiatico il Gruppo VW è del resto già presente da tempo, con Skoda che nello scorso anno ha visto le proprie vendite crescere del 31%. l’India, secondo i dati della società di ricerca Jato Dynamics, è una “torta” da 3,61 milioni di veicoli all’anno ed in forte crescita (+ 8,8% nel 2017), la quinta più grande del mondo appena dietro la Germania.

Tra le auto, anche low cost, storicamente dominano marchi come Suzuki e Hyundai, contro le quali intende confrontarsi direttamente il nuovo progetto Skoda. Tanto più che la stessa Renault, anch’essa presente, è già riuscita nell’intento di risultare più che competitiva tra le auto più economiche, in special modo attraverso la crossover compatta Kwid (lanciata nel 2015) con la quale le vendite della marca francese in India hanno superato le 100mila unità annue.

Oltre al pianale, anche la meccanica è fondamentale per rendere competitivi i costi di produzione in Asia. intervistato da Automotive News, il responsabile finanziario ed IT di Skoda, Klaus-Dieter Schuermann, afferma infatti che la vera chiave di successo in India passa per l’approvvigionamento di parti e materiali a livello locale. Per questo, sono in stato di avanzamento fondamentali accordi con fornitori del posto che riescano a garantire la necessaria qualità, mantenendo comunque contenut gli esborsi. Riuscendo a delocalizzare anche la produzione di motori e trasmissioni, la stessa produzione dei modelli Volkswagen per l’India come Ameo, Polo e Vento salirebbe al 90% delle componenti, con prezzi finali di vendita nettamente più competitivi sui quali si inserirebbe al meglio il progetto “low cost” del Gruppo tedesco.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Donne e motori? Anche al gentil sesso piacciono gli sport utility

next