Sindaci e parlamentari contro la decisione della Commissione e la conseguente mossa del commissario governativo incaricato di recuperare i soldi. Il vicepresidente Anci: "La restituzione dovrà avvenire in un’unica rata e con l’aggiunta di interessi e sanzioni elevati, è vessazione". Interpellanza di tre senatori per chiedere al governo di riaprire le negoziazioni con Bruxelles
Circa 350 cartelle esattoriali con l’intimazione di pagamenti milionari entro 30 giorni. Sono arrivate ad aziende dell’Aquila che dopo il sisma del 2009 hanno goduto della sospensione del versamento delle tasse. La Commissione europea già nel 2015 aveva infatti dichiarato illegali quegli aiuti per mancato rispetto degli obblighi di notifica da parte del governo italiano, imponendo di conseguenza a Roma di recuperare i soldi. E ora il commissario straordinario incaricato dalla presidenza del Consiglio Margherita Maria Calabrò (direttore regionale Abruzzo dell’Agenzia delle entrate) ha avviato l’iter. Imprese, professionisti, istituzioni e sindacati, a nove anni dal terremoto e alla vigilia di Pasqua, annunciano mobilitazioni e manifestazioni di protesta. Nel frattempo hanno presentato ricorso al Tar contro la nomina del commissario con udienza fissata a L’Aquila il 18 aprile prossimo.
L’esecutivo Ue si era espresso nell’agosto 2015 sancendo che le “agevolazioni fiscali e contributive connesse al terremoto in Abruzzo” – sospensione di tributi e contributi fino al dicembre 2011 e ripresa dal gennaio 2012 con il pagamento del 40% del dovuto in 120 rate – hanno costituito “aiuto di Stato non notificato” e soprattutto che l’importo delle compensazioni non è stato limitato ai danni effettivamente subiti dal beneficiario: “I regimi in questione non stabiliscono alcun nesso tra l’aiuto e i danni effettivamente subiti”. Di conseguenza “hanno portato beneficio non soltanto a imprese effettivamente danneggiate, ma a tutte le imprese aventi sede legale o operativa nelle aree dichiarate “disastrate” dalle autorità italiane”. La decisione richiedeva “un’applicazione immediata, anche per quanto concerne il recupero degli aiuti concessi”.
“Sul tema terremoto l’Anci sostenga ufficialmente le richieste avanzate dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi al governo”, attacca il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Pergola, Francesco Baldelli, spiegando che la restituzione “dovrà avvenire in un’unica rata e con l’aggiunta di interessi e sanzioni elevati”. “Quanto accade a L’Aquila può succedere domani in un qualunque altro comune colpito duramente da un evento sismico o da una calamità naturale”, continua Baldelli. “Per scongiurare la mortificazione e la penalizzazione di chi ogni giorno lavora, produce ricchezza e contribuisce al rilancio del territorio è necessario che i sindaci assumano una posizione univoca e parlino ad una sola voce. Per quanto mi riguarda sono pronto a scendere in piazza con lui contro uno Stato e una Ue sempre più vessatori e cittadini e sindaci sempre più penalizzati”
Il vice presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli, ha convocato per il 4 aprile un vertice per “definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal Commissario straordinario incaricato del recupero degli aiuti di Stato dichiarati illegali”. La neo deputata del Pd Stefania Pezzopane invoca l’intervento dell’attuale governo, di quello che si formerà e del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
Nei giorni scorsi i senatori Gaetano Quagliariello (Idea), Alberto Bagnai (Lega) e Nazario Pagano (Forza Italia) hanno presentato un’interpellanza parlamentare per chiedere al governo di “attivarsi con la massima urgenza, sollecitudine e risolutezza” in Europa per “riaprire le negoziazioni sulla procedura d’infrazione” relativa alla sospensione dei tributi. L’iniziativa punta a “scongiurare gli effetti disastrosi di una decisione iniqua, che metterebbero in ginocchio l’economia di un territorio già così duramente colpito”.