Stanley Kubrick sarà al Festival di Cannes 2018. Manteniamo la calma, nessuna emulazione messianica. Anche se giunta in periodo pasquale, la notizia non comprende (purtroppo) un’evangelica resurrezione del regista di Shining ma, piuttosto, rinvia a un evento speciale che vedrà protagonista 2001: Odissea nello spazio. Il prossimo 13 maggio – a distanza di 50 anni dall’anteprima mondiale di Washington (2 aprile 1968) -, infatti, Cannes Classics offrirà al suo pubblico un’esclusiva proiezione della fantascientifica epopea kubrickiana, presentandone per la prima volta la versione 70mm restaurata dalla Warner Bros. Picture sotto la supervisione di Christopher Nolan.
Grande estimatore del cinema di Kubrick, Nolan – nel cui carnet ci sono Memento, Interstellar e Dunkirk oltre alla trilogia del Cavaliere oscuro – ha partecipato all’intero processo di masterizzazione della pellicola, sviluppata a partire da un negativo originale attraverso l’impiego di tecniche di ricreazione fotochimica. Praticando una vera e propria operazione di “filologia cinematografica”, il team di restauratori ha così confezionato una copia analogica perfettamente conforme all’originale, priva di alcun intervento digitale ma, al contempo, in grado di arricchire di nuovi dettagli i quadri composti da uno dei più grandi autori della storia.
Ispirata al racconto La sentinella di Arthur C. Clarke – co-sceneggiatore del film proprio accanto a Kubrick –, la trama di Odissea nello spazio segue il viaggio verso Giove di un gruppo di astronauti; limitarsi a questa breve sinossi, tuttavia, significherebbe banalizzare il contenuto di un’opera semplicemente abbagliante. Confinare i 160 minuti di un simile racconto filmico alla mera etichetta di fantascienza (o “prescienza” come amava definirla il suo stesso autore), infatti, non renderebbe giustizia alla caratura estetica e filosofica di una pellicola che manifesta, invece, i tratti di una perfetta sinfonia audiovisiva; un inimitabile saggio esistenziale, fra le massime vette artistiche del secolo scorso. Un capolavoro con cui, ancora oggi, ciascun cineasta è costretto a confrontarsi.
Non sembra dunque un caso che questa riproposizione sia stata favorita proprio da Christopher Nolan – spesso accostato a Kubrick per tecnica ed equilibrio dell’immagine – che in seguito all’annuncio ha ricordato come “uno dei miei primi ricordi legati al cinema è la visione di 2001: Odissea nello spazio in 70 millimetri al Leicester Square Theatre con mio padre” e che il 13 maggio, sempre sulla Croisette, terrà persino una masterclass dedicata all’influenza dell’opera del maestro newyorkese sulla sua filmografia. “È un grande onore per il Festival di Cannes accogliere il 50° anniversario della celebrazione di uno dei film più straordinari della storia del cinema. E dare il benvenuto al festival per la prima volta a Christopher Nolan, la cui presenza creerà un prezioso legame fra passato e presente” ha dichiarato Thierry Frémaux, direttore del Festival.
Cresce dunque l’attesa per Cannes 71 e cominciano così anche i primi “toto-movie” legati ai film che saranno sottoposti al vaglio della giuria presieduta da Cate Blanchett. Tra gli italiani, se la presenza di Loro di Paolo Sorrentino appare scontata, buone sensazioni giungono anche per Dogman di Matteo Garrone e per il remake di Suspiria targato Luca Guadagnino. Fra i titoli internazionali, invece, quasi certa la presenza dei registi Terrence Malick e Yorgos Lanthimos mentre decisamente più deboli sono le speranze di vedere in concorso Woody Allen, al centro della bufera molestie; dita incrociate, infine, per The Life and Death of John F. Donovan di Xavier Dolan.