Un appello perché tutti seguano l’esempio del Movimento 5 stelle sul taglio alle indennità e il riconoscimento dei primi segnali dagli altri partiti: la forzista Mara Carfagna e il dem Ettore Rosato in primis. Luigi Di Maio, capo politico del M5s, ha pubblicato un articolo sul Blog delle Stelle in cui parla del taglio ai costi della politica e parte proprio dalla rinuncia al doppio stipendio da parte dei componenti 5 stelle degli uffici di presidenza della Camera e del Senato. Un gesto che è stato seguito dall’esponente di Forza Italia e del Partito democratico alla Camera e che proprio Di Maio ha deciso di citare. “Questo seme di normalità nelle istituzioni sta già dando i suoi frutti”, si legge nel post. “Si tratta grosso modo di un paio di milioni di euro fatti risparmiare alle casse dello Stato. Un piccolo gesto, ma un grande significato. Serve a dimostrare che il Parlamento non è più il simbolo della casta”. Il Capo politico M5s ha quindi concluso ricordando che “lo step successivo sarà l’eliminazione dei vitalizi, una questione che il Movimento 5 stelle porrà subito negli uffici di Presidenza e dove spero che ci sia unanimità nell’abolizione di questi assurdi privilegi”. La partita sui vitalizi si aprirà proprio in ufficio di presidenza dopo il completamento della nomina dei componenti, che avverrà oggi. Solo dopo questo atto ci potrà essere una convocazione dell’organo di direzione di Montecitorio per la successiva messa in discussione degli ordini del giorno e quindi della richiesta di abolire i vitalizi.
Intanto Di Maio oggi sul blog ha esordito parlando dei primi atti compiuti dai grillini in questa direzione: “Tutti gli eletti del Movimento 5 stelle hanno mantenuto la parola data e hanno rinunciato completamente al doppio stipendio che spetterebbe a chi assume queste cariche. In primis Roberto Fico, il primo presidente della Camera a rinunciare a oltre 4.000 euro al mese di stipendio, poi Maria Edera Spadoni e Paola Taverna (vicepresidenti di Camera e Senato), Riccardo Fraccaro e Laura Bottici (questori di Camera e Senato), infine Azzurra Cancelleri, Mirella Liuzzi, Carlo Sibilia, Vincenzo Spadafora, Gianluca Castaldi, Michela Montevecchi, Sergio Puglia e Giuseppe Pisani (segretari di presidenza di Camera e Senato)”. Quindi ha continuato citando i due casi emersi finora di altri politici che hanno fatto la stessa scelta dei 5 stelle: “Questo seme di normalità nelle Istituzioni sta già dando i suoi frutti. Mara Carfagna, vicepresidente della Camera di Forza Italia, ha annunciato che ha ‘deciso di devolvere la mia indennità per sostenere le battaglie in cui credo: per le donne, per i minori, per la famiglia, per i disabili’; Ettore Rosato, vicepresidente della Camera del Pd sta ‘pensando di devolvere alla mia città, Trieste, la mia quota o di rinunciare del tutto’. Se alle parole seguiranno i gesti concreti, come noi abbiamo già fatto, si tratta di un segnale importante perché grazie al nostro esempio sta passando l’idea di un nuovo modo di fare politica. E di questo siamo felici e orgogliosi”.
Quindi ha chiuso con l’appello a tutti gli altri partiti: “Vorrei estendere a tutti gli altri componenti degli uffici di Presidenza di Camera e Senato l’invito a fare altrettanto. Spogliatevi dei privilegi! Rinunciate al doppio stipendio! I cittadini devono tornare ad innamorarsi e ad appassionarsi della cosa pubblica e passi come questo vanno esattamente nella direzione del cambiamento indicato dai cittadini con il voto del 4 marzo”.