“Emilio Fede irriconoscibile”, “L’ex direttore del Tg4 si è rifatto?”, “Ma cosa è successo alla faccia di Emilio Fede?”. Sono solo alcuni tweet nei quali gli utenti si sono chiesti cosa sia successo al volto del giornalista 86enne, che domenica scorsa è stato ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena su La 7. Molte le battute sul nuovo look del giornalista. “La prendo con umorismo, ma voglio chiarire che non mi sono mai rifatto. Quando sono andato ospite da Giletti a parlare di politica, qualcuno ha fatto una foto al televisore col un’inquadratura con grandangolo ed è diventata virale. Chi è pratico di televisione o cinema lo sa: quando ti inquadrano da vicino, ti ingrandisci. Dalla foto che gira sui social sembra che io abbia due pomodori in faccia, una da una parte e una dall’altra, ma così non è”, puntualizza Fede a ilfattoquotidiano.it. “Questa vicenda mi ha travolto. Stamattina ero in treno e tutti continuavano a dirmi “ma non si è rifatto” (ride, ndr)”.
Il giornalista va avanti con le precisazioni a sua discolpa. “L’unico intervento che ho fatto in vita mia è stato quello per eliminare le macchie solari, che sono micidiali da togliere, causate dai miei otto anni passati in Africa come inviato. Ogni tanto vado a farmi togliere queste macchie, ma mai ho ceduto al botulino, anche se non sono contrario alla chirurgia. Semmai tutti si chiedono come faccia a essere così in forma alla mia età. Il segreto è solo uno: una vita sana. Facevo pilates più volte a settimana, ho scalato il Monte Bianco, ho camminato tanto, non mi sono mai drogato, non fumo, sono astemio e ho sempre lavorato molto. Sto bene così”, racconta l’ex direttore del Tg4.
Tra l’altro, Fede rivela di esser vittima di alcuni “embarghi” nei suoi confronti. “Mi manca stare in video, ovviamente, ma c’è un’età per tutto – spiega -. Però continuano a non invitarmi in televisione, hanno il terrore di me. Qualche mese fa dovevo essere ospite della trasmissione Sbandati su Rai 2: era tutto pronto, io ero già arrivato a Napoli, ma all’ultimo momento c’è stato un blocco dall’alto e non sono potuto andare in onda. Non mi hanno voluto dire il perché, eppure io ho scoperto che all’ultimo momento un importante vertice della Rai ha consigliato di non utilizzarmi. “Che figura di merda”, direi per autocitarmi. C’è solo tanta invidia nei miei confronti. Quando sarò morto sulla lapide non voglio che venga scritto il mio nome, altrimenti verrebbe qualcuno a cancellarlo”.
Eppure Fede ne avrebbe da raccontare: “Io sono stato messo fuori pur essendo, me lo dico da solo, un bravo professionista. Sono stato assunto in Rai da Biagi, sono stato direttore del Tg1, ho fondato il Tg4. La mia storia parla chiaro e sono stato testimone dei più grandi casi della storia italiana, dalla tragedia di Vermicino al caso Moro. Poi è capitata la storia della lettera anonima; la storia della valigetta: falsa, archiviata dalla Procura di Roma; la storia di Ruby: falsa, archiviata dalla Cassazione (i giudici hanno rinviato alla corte d’appello, ndr). Sono state le occasioni per mettermi fuori dal Biscione. Tra l’altro continuo a pagare l’affitto del mio appartamento a Milano 2 a Mediaset, questo è abbastanza curioso. Piuttosto credo nella giustizia e sono in attesa di sapere chi ha organizzato questi agguati nei miei confronti”.