L’hanno promosso le associazioni Aidepi (Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e Ipo (International Pasta Organisation): la prima edizione, nel 2017, secondo le due associazioni, ha coinvolto 83 milioni di amanti della pasta, e in 29mila si sono scambiati sui social opinioni e ricette
“Era allergico ai musei, forse per controbilanciare il fascino subito in passato, le preterite adorazioni dovute al loro silenzio cattedralizio e la successiva estasi per tanto valore convenzionale. Avrebbe barattato l’opera completa di Rembrandt per un culo di donna o un piatto di spaghetti alla carbonara“. Così Manuel Vázquez Montalbán su Pepe Carvalho. L’investigatore amante del piatto che viene celebrato con tanto di giornata dedicata e hashtag su Twitter. Domani infatti, e non solo in Italia, è il “carbonara day”. L’hanno promosso le associazioni Aidepi (Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e Ipo (International Pasta Organisation): la prima edizione, nel 2017, secondo le due associazioni, ha coinvolto 83 milioni di amanti della pasta, e in 29mila si sono scambiati sui social opinioni e ricette su quello che è ormai considerato un piatto internazionale. “Ognuno ha i suoi segreti e la carbonara perfetta è una sfida che appassiona tutti gli chef – ha detto il presidente dei Pastai di Aidepi, Riccardo Felicetti -. Abbiamo voluto festeggiare questo piatto per andare oltre la ricetta ideale. Esistono ottime carbonare che includono ingredienti ‘sbagliati’. Sono la prova di quanto la carbonara sia conosciuta nel mondo”. Per questo per il 6 aprile è stato promosso l’hastag #carbonaraday, evento virtuale che vede coinvolti blogger, giornalisti, food influencer e chef in una specie di “spaghettata virtuale” su Twitter.
Tra le tante versioni sull’origine di questo primo piatto delizioso quella più accreditata, rivendicata lo scorso anno anche dal New York Times, è che siano stati gli americani a inventarsela. I soldati americani, per l’esattezza, che si ingegnarono nel trovare un modo per mettere insieme la tradizionale ‘cacio, pepe e ova’ (questo sì, un primo piatto sicuramente italiano) con il guanciale, simile alla loro pancetta. Ma se è vero che forse non è possibile considerare la carbonara un piatto totalmente nostrano, lo è anche che questo primo “s’inserisce perfettamente nella cucina romana che era, ed è ancora oggi, fatta di sapori e di ingredienti rustici”. E che gli italiani sono non solo molto bravi nel cucinare una buona carbonara ma sono pronti pure a ‘scendere in piazza’ se qualcuno ne prepara una versione ‘oltraggiosa’ (nel 2016 la polemica su un sito francese che aveva proposto una versione inguardabile di carbonara trovò spazio sulle pagine dei più importanti quotidiani). Spaghetti, tuorli d’uovo, pecorino, parmigiano reggiano 12 mesi, guanciale, pepe, sono gli ingredienti che il 29enne chef Luciano Monosilio (uno tra i più amati e quotati d’Italia) ha suggerito a Scattidigusto.it. E la sua è senza dubbio un’ottima carbonara. Come tante ottime carbonara si possono trovare nel luoghi più impensabili, dalla Cina all’Inghilterra. Ma quali sono i più grossi scempi del piatto sublime? La versione del sacarstico Chef Ruffi, per esempio, rende l’idea di quante ‘varianti monster’ di questo piatto maestoso si possano (realmente) trovare in giro per il mondo.