La sindaca del Comune del Livornese ha firmato la notifica: l'area davanti all'oasi di Bolgheri è demaniale e deve rimanere libera. Da quasi vent'anni era stata "blindata" dagli Incisa della Rocchetta, dagli Antinori e dai Della Gherardesca
Nell’uovo di Pasqua i nobili di Bolgheri hanno trovato una brutta sorpresa: la notifica di demolizione delle storiche capanne sulla spiaggia libera tra Marina di Bibbona e Marina di Castagneto, nel comune di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, su cui si affaccia anche l’oasi di Bolgheri, ribattezzata dalle cronache anche come “la spiaggia dei vip“.
Lo ha deciso la sindaca Sandra Scarpellini, Pd, in un Comune dove alle recenti elezioni ha vinto il centrodestra e la Lega è andata oltre il 23 per cento. Un risultato che non ha impedito la decisione di “rottamare” le capanne e le tettoie dei nobili (i proprietari della spiaggia blindata sono gli Incisa della Rocchetta, gli Antinori, i Della Gherardesca , discendenti di Ugolino di dantesca memoria e, per una quota modesta, della baronessa Maria Luisa Mosterts de Banfield, figlia del celebre Barone Rosso). Il la lo ha dato la Soprintendenza dei beni paesaggistici e architettonici di Pisa che il 15 marzo ha scritto alla sindaca che su capanni e tettoie non gravano vincoli di natura paesaggistica.
La “guerra” della spiaggia dei ricchi, che si distende da Bibbona a Donoratico, è iniziata nel 2002 quando l’allora sindaco di Castagneto Carducci, Fabio Tinti, ordinò la demolizione di capanni e tettoie. Motivo? La spiaggia è bene demaniale e quindi non vi possono essere costruiti manufatti privati. Questa la tesi di Tinti, Ds e poi Pd. Ovvio ricorso al Tar da parte dei nobili. Respinto, 2005. Ricorso al Consiglio di Stato: respinto (2012). Fine? Ruspe in azione? No, perché in soccorso delle ragioni dei nobili proprietari della spiaggia intervenne la Sovrintendenza dei beni paesaggisti e architettonici di Pisa. Che bloccò tutto. Motivo? “Le capanne sono un patrimonio ambientale e paesaggistico da tutelare”. Sei anni dopo la Sovrintendenza, su sollecitazione della sindaca Scarpellini, ci ripensa. Zero vincoli. E quindi si torna al 2002: quelle capanne e quelle tettoie sono abusive. E vanno demolite, entro novanta giorni.
“E’ una storia dove non ci sono nè vincitori nè vinti. Il Comune deve garantire la legittimità dei propri atti. Che quelle opere fossero abusive è chiaro”, commenta la sindaca Scarpellini. In realtà finisce un’epoca. L’epoca di un privilegio: i nobili su quella spiaggia hanno potuto costruire, abusivamente, capanni e tettorie, dove hanno preso il sole e fatto il bagno cantanti, attori, scrittori e politici ospiti nelle ville dei nobili nascoste nella splendida oasi e pineta che per circa tre chilometri si distende dalla vecchia Aurelia alla spiaggia. Ci sono passati in molti da qui. Da Harrison Ford a Johnny Depp. Da Sting a Gianna Nannini. Da Gad Lerner a Oliviero Toscani. Da Peter Zwack, il fondatore dell’amaro Unicum, alla famiglia farmaceutica Menarini. Dall’ex presidente del Senato Marcello Pera all’ex senatore Pd Massimo Livi Bacci.
Questa estate la spiaggia dei nobili sarà libera. Non ci saranno più i capanni. Tutti potranno liberamente piantare il proprio ombrellone. Anche se l’accesso dalla pineta e dall’oasi di Bolgheri resta privata, e quindi blindata. I nobili restano nobili. Anche senza il capanno del privilegio.