CRONACA ORA PER ORA - Al termine della seconda giornata di incontri al Quirinale, il presidente della Repubblica ha annunciato che verrà fatto un secondo giro la prossima settimana e ha invocato la "responsabilità" delle forze politiche. I dem valutano di non andare all'incontro annunciato dal leader pentastellato mentre il centrodestra è sceso dal Colle spaccato: da una parte il segretario della Lega ha detto che l'obiettivo è coinvolgere il M5s, dall'altra Berlusconi, secondo il quale non c'è posto "per governi populisti, pauperisti e giustizialisti"
Nessun partito “ha i voti necessari per formare un governo” e non sono emerse “le intese indispensabili per avere una maggioranza in Parlamento”. Quindi serviranno “alcuni giorni di riflessione” e “un secondo giro di consultazioni la prossima settimana”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo il primo round di colloqui con le varie forze politiche, fotografa lo stallo politico di queste settimane post-elezioni e si rivolge direttamente ai partiti. Gli occhi ora sono tutti puntati su Luigi Di Maio. Il leader del M5s, partito che è stato più a lungo a colloquio con il Capo dello Stato (45 minuti in totale), ha dichiarato che si rivolge a due interlocutori: il Pd “nella sua interezza” o la Lega. E con i rispettivi leader organizzerà “subito” un incontro per parlare dei temi. Parole che aveva già detto simili nei giorni scorsi, anche se questa volta ha specificato in maniera significativa che non intende “spaccare il Partito democratico“: quindi nessun veto per i renziani o per chi fa riferimento all’ex segretario e un’apertura netta ai dem. Secondo le agenzia di stampa, però, il leader democratici sarebbero intenzionati a non andare all’incontro annunciato dal capo politico del M5s. “Di Maio mette sullo stesso piano il Pd e la Lega come se avessero una base programmatica comune”, lamentano fonti renziane.
Dopo le consultazioni l’ex segretario ha riunito i suoi fedelissimi: il presidente del partito Matteo Orfini, i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, il tesoriere Francesco Bonifazi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Ettore Rosato e Lorenzo Guerini. La decisione dei dem di boicottare Di Maio non è ancora ufficiale ma caricherebbe d’imporanza il ruolo giocato dalla coalizione di centrodestra, che dal Colle è scesa ancora una volta spaccata. Da una parte il leader del Carroccio Matteo Salvini ha detto che si parte dal centrodestra e l’obiettivo è coinvolgere il Movimento 5 stelle “senza altre soluzioni temporanee e improvvisate”. Dall’altra per Silvio Berlusconi invece, il premier deve essere il segretario del Carroccio e non c’è spazio “per governi populisti, pauperisti e giustizialisti”, ovvero no ai 5 stelle. E il Carroccio non ha gradito.”Oggi Berlusconi ha messo un punto fermo rispetto al fatto che il M5s non deve andare al governo. Hanno preso il 32%, è difficile tenerli fuori in una fase come questa. Secondo me tatticamente Berlusconi ha sbagliato, ha alzato la palla a Di Maio che l’ha semplicemente schiacciata. Di Maio ha avuto gioco facile oggi pomeriggio, ed è finito il cinema”, dice Giancarlo Giorgetti, uno dei vice di Salvini.
Tra le poche certezze in questo momento c’è quella che servirà ancora tempo perché si trovi una soluzione, sia in direzione del governo che, eventualmente, per il ritorno al voto. Il Capo dello stato davanti allo stallo generale ha invocato “la responsabilità” dei singoli partiti. “Nessun partito e nessuno schieramento”, ha dichiarato il presidente della Repubblica, “dispone da solo dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo ed è indispensabile quindi, secondo le regole della nostra democrazia che vi siano intese tra più parti per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento. Nelle consultazioni in questi due giorni questa condizione non emersa”. Quindi, Mattarella si è appellato alla riflessione e al tempo necessario per trovare “convergenze”: “Farò trascorrere qualche giorno di riflessione, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni” fatte dai partiti e “sarà utile a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dare vita a un governo”.
Salvini dal canto suo ha chiarito il suo scenario, anche se resta da capire se praticabile o no. “Faremo di tutto per dare un governo che duri 5 anni ovviamente partendo dal centrodestra coinvolgendo il M5s, senza altre soluzioni temporanee e improvvisate, vediamo se si riesce a trovare una quadra”. Il Pd invece no, precisa il leader del Carroccio, perché “ha perso le elezioni”. Nessuna paura del voto, aggiunge, e nessun governo a tempo. Anzi, in Parlamento si va solo con numeri certi, ha detto Salvini. “Speriamo che gli altri la smettano di dire dei no e inizino a dire dei sì come fa la Lega da tempo”. Su questo concetto – “chi dice solo no, noi diciamo solo sì” – il capo della Lega ha battuto molto. E ha annunciato che già dalla prossima settimana incontrerà tutti i partiti e in particolare i Cinque stelle: “L’incontro con Di Maio sarà alla luce del sole” sottolinea. E’ un’iniziativa di rilancio analoga a quella del “contratto alla tedesca” proposto dal capo politico del M5s, con una differenza: Di Maio si rivolge a tutti e, anzi, in primis al Pd; Salvini esclude il Pd dal tavolo e si dirige solo verso il Movimento.
Una linea che, almeno in apparenza, incassa il sostegno di tutta l’alleanza. Dopo che ieri Giorgia Meloni aveva indicato Salvini come il presidente da incaricare per un governo, anche Silvio Berlusconi – alla guida della delegazione di Forza Italia – ha detto a Mattarella che dev’essere il segretario leghista l’esponente al quale affidare la responsabilità di guidare un esecutivo. Ma restano molte ambiguità soprattutto quando l’ex presidente del Consiglio dice che Forza Italia si dice “indisponibile” a un esecutivo “fatto di pauperismi e giustizialismi e populismi e odio che innescherebbe una spirale recessiva e di tasse elevate con fallimenti a catena anche nel settore bancario”. E il riferimento, chiaro, è al Movimento Cinque Stelle, proprio la forza politica – l’unica – a cui si rivolge Salvini.
La situazione resta ancora, dunque, come prevedibile, di totale stallo. Perché nel frattempo il Pd, che per primo è stato ricevuto al Colle nella giornata di oggi, ha ribadito che “chi ha vinto si deve fare carico delle responsabilità”, come dice il reggente Maurizio Martina che ha incontrato il capo dello Stato insieme a Delrio, Orfini e Marcucci. Martina dice che una “potenziale maggioranza” è già “emersa” con l’elezione dei presidenti delle Camere, passaggio dal quale il Pd è stato escluso. E viceversa il Partito democratico ha perso le elezioni e quindi non ci possono essere ipotesi di governo per il partito che ha espresso gli ultimi tre presidenti del Consiglio. “Noi avvertiamo come certi atteggiamenti siano più figli di un secondo tempo della campagna elettorale che di una responsabilità nuova – dice Martina – Il tempo della campagna elettorale è finito e queste forze farebbero bene a tornare con i piedi per terra anche rispetto a soluzioni”.
Dalle parti del Carroccio era stato Giancarlo Giorgetti in mattinata a dire quello che tutti pensano: se si va avanti così, con la politica dei veti, l’unica strada sono le elezioni anticipate. Ed è d’altra parte uno scenario riportato da quasi tutti i giornali, alcuni dei quali azzardano addirittura una finestra elettorale a giugno. Ma prima di tutto questo resta ancora molto da fare e da vedere, soprattutto dalle parti del Colle, col capo dello Stato che si impegnerà in ogni modo per evitare il voto anticipato. Ci sarà intanto quasi sicuramente un secondo giro di consultazioni, durante la prossima settimana. E forse anche un faccia a faccia, finalmente, tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
CRONACA ORA PER ORA
20 – Pd valuta di non andare a incontro con Di Maio
Il Pd dovrebbe dire di no a un incontro con Luigi Di Maio. Lo affermano fonti renziane, secondo le quali i Dem non dovrebbero vedere neanche il leader della Lega Matteo Salvini. Un incontro – spiegano – si farà quando ci sarà un premier incaricato che avvierà le sue consultazioni formali. “Di Maio mette sullo stesso piano – continuano le stesse fonti – il Pd e la Lega come se avessero una base programmatica comune”.
19 e 44 – Giorgetti (Lega): “Berlusconi ha sbagliato”
“Oggi Berlusconi ha messo un punto fermo rispetto al fatto che il M5s non deve andare al governo. Hanno preso il 32%, è difficile tenerli fuori in una fase come questa. Secondo me tatticamente Berlusconi ha sbagliato, ha alzato la palla a Di Maio che l’ha semplicemente schiacciata. Di Maio ha avuto gioco facile oggi pomeriggio, ed è finito il cinema”. Lo afferma il vice segretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, a Matrix su Radio 105.
18 – Riunione Renzi-fedelissimi
Una riunione tra Matteo Renzi, i fedelissimi e i capigruppo di Camera e Senato si è svolta oggi pomeriggio, a quanto apprende l’ANSA, nello studio della società della famiglia Marcucci nei pressi di via Veneto. All’incontro hanno partecipato Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Francesco Bonifazi, Andrea Marcucci e Graziano Delrio.
17.50 – Mattarella: “Le forze politiche mi hanno chiesto tempo”
Le forze politiche mi hanno chiesto tempo. Lo ha affermato il presidente della Repubblica al termine del primo giro di consultazioni.
17.50 – Mattarella: “Prossima settimana un nuovo ciclo di consultazioni”
“Nel corso della prossima settimana avvierò un nuovo ciclo di consultazioni per verificare se sia maturata la possibilità di formare un governo che oggi non è emersa”.
17.45 – Mattarella: “Ora qualche giorno di riflessione”
“Farò trascorrere qualche giorno di riflessione, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni” fatte dai partiti e “sarà utile a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dare vita a un governo”.
17.40 – Mattarella: “Non sono emerse intese”
“Nessun partito e nessuno schieramento dispone da solo dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo ed è indispensabile quindi, secondo le regole della nostra democrazia che vi siano intese tra più parti per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento. Nelle consultazioni in questi due giorni questa condizione non emersa”.
17.30 – La delegazione M5s è rimasta 45 minuti da Mattarella, incontro più lungo
La delegazione dei 5 stelle guidata da Luigi Di Maio è rimasta a colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per tre quarti d’ora. E’ stato l’incontro più lungo di questo primo giro di consultazioni la cui media per delegazione è stata di 25-30 minuti.
17.30 – Di Maio: “Lavoriamo per assicurare una maggioranza ad un governo del cambiamento”
“Abbiamo detto al presidente Mattarella che sentiamo tutta la responsabilità di esser la prima forza politica di lavorare il prima possibile per assicurare una maggioranza ad un governo del cambiamento”.
17.30 – Di Maio: “Non riconosco la coalizione di centrodestra”
“Non vogliamo spaccare la coalizione di centrodestra ma non riconosciamo una coalizione di centrodestra, perché non solo si sono presentati alle elezioni con tre candidati premier ma perché si sono preparati alle consultazioni separati. E una di queste forze non riconosce il M5s, perciò ci rivolgiamo alla Lega”.
17.15 – Di Maio: “Due interlocutori sono Lega o Pd”
“Un contratto di governo si può sottoscrivere o con la Lega o con il Pd. Questi sono i due interlocutori, è chiaro che sono due soluzioni alternative”. Lo ribadisce il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, dopo le consultazioni al Quirinale. “Dopo gli incontri capiremo con chi si potrà sottoscrivere il contratto di governo”, aggiunge.
17.15 – Di Maio: “Mai voluto spaccare il Pd”
“Le mie aperture sono sincere, ma voglio anche precisare che rispetto a quello che ho letto in questi giorni io non ho mai voluto spaccare il Pd, mi rivolgo al Pd nella sua interezza perché al di là delle differenze di vedute non ci permetteremo mai di interferire nelle loro dinamiche interne”.
17.11 – Le dichiarazioni di Di Maio all’uscita
“Non proponiamo un’alleanza di governo, ma un contratto per il cambiamento dell’Italia sul modello tedesco. E’ un contratto che proporremo perché vogliamo che le forze politiche si impegnino di fronte agli italiani sui punti da realizzare. Vogliamo interloquire con chi vuole migliorare le cose. Il contratto sul modello tedesco ci permette di individuare i temi e i tempi delle procedure. Dopo il lavoro che abbiamo fatto con le forze politiche, pensiamo che possiamo sottoscriverlo o con la Lega o con il Partito democratico. Sono due soluzioni alternative, ci tengo a precisarlo. Per questa ragione chiederò subito un incontro a Martina e Salvini per capire con chi ci sia convergenza sui temi. Interlocuzione significa che insieme lanciamo il percorso. L’Italia però aspetta da 30 anni soluzioni ad alcuni problemi”. E ha aggiunto: “Non ho mai chiesto una scissione interna del Pd. Lo stesso vale per il centrodestra. Il tema è che io non riconosco la coalizione politica del centrodestra: sono tre forze politiche che si sono presentate alle consultazioni divise. Alcune delle forze hanno idee totalmente opposte ad esempio sul Movimento 5 stelle. Ci rivolgiamo sinceramente a una forza della coalizione, come ci rivolgiamo al Partito democratico nella sua interezza”.
17.10 – E’ terminato l’incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la delegazione del M5s.
16.30 – Grillo twitta la canzone “L’appuntamento” di Ornella Vanoni
“Roma, Piazza del Quirinale ore 16.30”. È il testo del tweet pubblicato da Beppe Grillo, postando anche il link alla canzone “L’appuntamento” di Ornella Vanoni, come chiaro riferimento alle consultazioni del M5S al Colle.
Roma, Piazza del Quirinale ore 16.30 https://t.co/6pP4GPtLEx
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) April 5, 2018
16.20 – Di Maio, Grillo e Toninelli arrivano al Quirinale
Camminata a piedi verso il Colle per il leader politico M5s, Luigi Di Maio, e i capigruppo Danilo Toninelli e Giulia Grillo. La delegazione è attesa alle 16.30 nello studio alla Vetrata per le consultazioni con Mattarella. Nessuna dichiarazione ai tanti cronisti che li seguivano.
12.58 – Salvini: “No al Pd, perché ha perso”
La Lega dice “no” a un governo con il Pd perché “ha perso le elezioni”. Lo ribadisce il leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti mentre lascia il Quirinale a piedi dopo le consultazioni.
12.55 – I leader di partito non rispondono alle domande
Inusuale “silenzio stampa” oggi al Colle. Tutte le delegazioni presentatesi al Quirinale per il secondo giorno delle consultazioni con il presidente Mattarella hanno preferito limitarsi a delle dichiarazioni. Nessuno ha voluto rispondere alle domande dei numerosissimi giornalisti presenti di fronte allo Studio alla Vetrata dove il capo dello Stato tiene i colloqui. In successione, Maurizio Martina, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sono sfilati via senza rispondere ad alcuna domanda.
12.51 – Salvini: “Incontro con Di Maio? Alla luce del sole”
Ha già incontrato Luigi Di Maio? “No, lo faremo alla luce del sole”. Così risponde il leader della Lega Matteo Salvini lasciando a piedi il Quirinale dopo le consultazioni. Ai cronisti che lo incalzano assicura di non aver ancora visto il capo del M5S e a chi gli domanda se lo abbia sentito stamattina replica di “no”.
12.49 – Salvini: “M5s? Speriamo inizino a dire di sì”
La Lega farà il governo con il Movimento Cinque Stelle? “Speriamo che gli altri la smettano di dire dei no e inizino a dire dei sì come fa la Lega da tempo”. Lo afferma Matteo Salvini leader della Lega lasciando a piedi il Quirinale dopo le consultazioni. “Stiamo lavorando, stiamo lavorando”, ripete.
12.41 – Salvini: “Governo di centrodestra con il M5s”
“Faremo di tutto per dare un governo che duri 5 anni ovviamente partendo dal centrodestra coinvolgendo il M5s, senza altre soluzioni temporanee e improvvisate, vediamo se si riesce a trovare una quadra”. Lo afferma Matteo Salvini leader della Lega al termine delle consultazioni al Quirinale.
12.39 – Salvini: “Più che posti ci interessano i programmi”
“Abbiamo ricordato a Mattarella che più che posti e ruoli ci interessano i programmi su temi come la riforma delle pensioni, il lavoro e la riforma fiscale”. Lo afferma Matteo Salvini, leader della Lega al termine delle consultazioni al Colle.
12.38 – Salvini: “Non ci auguriamo, ma non escludiamo voto”
“Andiamo in Parlamento se ci sono i numeri certi, altrimenti si torna al voto. La Lega è un partito nato tra la gente figuriamoci se abbiamo paura di tornare alle elezioni”. Lo ha detto Matteo Salvini alla fine delle consultazioni al Quirinale. Salvini ha aggiunto che lavorerà “per smussare gli angoli che altri, a parole, non vogliono smussare”.
12.38 – Salvini: “In Parlamento solo con numeri certi”
“Continuerò a incontrare tutti a partire da centrodestra, prima forza in parlamento ma andiamo in Parlamento se abbiamo numeri certi”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
12.37 – Salvini: “Con personalismi e impuntature non nasce”
12.37 – Salvini: “Smussare gli angoli”
“Con i personalismi non si va da nessuna parte, bisogna lavorare per smussare gli angoli”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
12.36 – Salvini: “Ascolterò tutti, partendo dal centrodestra”
12.36 – Salvini: “No a governi a tempo o improvvisati”
“E’ stato un incontro assolutamente positivo dove abbiamo espresso una linea costruttiva. Molti sono venuti qua a dire dei no, noi siamo venuti a dire di sì. Non lavoriamo a governi a tempo ma a un governo che duri né improvvisati ma che duri almeno cinque anni”. Così Matteo Salvini al termine dell’incontro con Mattarella.
12.36 – Salvini: “Molti dicono di no, noi diciamo di sì”
“E’ stato un incontro assolutamente positivo in cui abbiamo espresso una linea costruttiva. Molti hanno detto dei no, noi siamo venuti a dire dei sì. Non pensiamo a governi raccogliticci, lavoriamo a un governo che duri cinque anni e che abbia l’interesse nazionale italiano come priorità. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
12.35 – Salvini: “Incontro positivo e con linea costruttiva”
12.34 – Terminato il colloquio Mattarella-Lega
12.04 – La Lega al Quirinale guidata da Salvini
La delegazione della Lega è giunta al Colle per le consultazioni. Al colloquio con il presidente della Repubblica partecipano, con il segretario Matteo Salvini, Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti, capigruppo al Senato e alla Camera. I tre hanno varcato a piedi il portone del Quirinale alle 12 in punto, orario previsto per il colloquio, scavalcando le catene di ferro che delimitano il perimetro.
Qui #Quirinale, rimanete sintonizzati per ascoltare in diretta le nostre dichiarazioni dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica. #Salvini
? LIVE > https://t.co/aYryIi5bG1 pic.twitter.com/MBPCAc0vSB— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 5 aprile 2018
11.53 – Camera, Liberi e Uguali chiede deroga per gruppo
Leu ha formalmente chiesto alla Camera la deroga per costituire un gruppo parlamentare a cui aderiscano i suoi 14 deputati. La decisione toccherà all’ufficio di Presidenza di Montecitorio. Il regolamento della Camera prevede un minimo di 20 deputati per la costituzione di un gruppo parlamentare. Al momento i 14 deputati eletti di Leu fanno parte del gruppo Misto, di cui esprimono il presidente con Federico Fornaro.
11.42 – Berlusconi: “Tra centrodestra e altri servono accordi chiari”
Il Paese ha bisogno di un governo che “non potrà non partire dalla coalizione che ha vinto le elezioni, il centrodestra”. Certo, tale coalizione “ha bisogno di numeri parlamentari che il centrodestra da solo non può garantire” e per questo sono necessari “accordi chiari con altri soggetti politici”. Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al termine del suo colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella.
11.41 – Berlusconi: “Governo deve partire dalla Lega”
Il governo “dovrà partire da chi ha vinto le elezioni, cioè il centrodestra e dal leader della coalizione vincente, cioè la Lega”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine delle Consultazioni con il presidente Mattarella.
11.39 – Berlusconi: “No a governo di populismi e giustizialismi”
“Non siamo disponibili a un governo fatto di pauperismi e giustizialismi e populismi e odio che innescherebbe una spirale recessiva e di tasse elevate con fallimenti a catena anche nel settore bancario”. Lo afferma Silvio Berlusconi, leader di Fi termine delle consultazioni al Colle.
11.37 – Berlusconi: “A Mattarella rappresentata urgenza problemi”
“Abbiamo rappresentato al Capo dello Stato l’urgenza di affrontare i problemi che riguardano gli italiani”. Lo afferma Silvio Berlusconi, leader di Fi al termine delle Consultazioni al Quirinale.
11.37 – Berlusconi: “No a governo di odio e invidia sociale”
11.36 – Berlusconi: “Il governo deve partire dal centrodestra”
11.35 – Concluso il colloquio tra Mattarella e Fi
Si è concluso in poco più di mezzora l’incontro della delegazione di Forza Italia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. Alla guida del partito il presidente Silvio Berlusconi assieme alle capogruppo Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini.
10.55 – Forza Italia da Mattarella
La delegazione di Forza Italia è arrivata al Quirinale per le consultazioni, entrando in auto. Nella delegazione sono previsti il leader Silvio Berlusconi e le capogruppo al Senato e alla Camera Annamaria Bernini e Maria Stella Gelmini.
10.54 – Martina: “Grazie a Mattarella per l’ascolto”
“Vogliamo ringraziare il presidente Mattarella per l’ascolto di questa mattina, noi continueremo a fare il nostro lavoro”. Lo ha detto il reggente Maurizio Martina al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
10.53 – Martina: “Pd protagonista opposizione su 4 punti”
“Noi siamo in campo da protagonisti per rafforzare in coerenza con il lavoro fatto dal governo tutti gli interventi di sostegno sociale. Sui quattro snodi di interesse generale il Pd eserciterà fino in fondo la sua funzione nel suo ruolo di opposizione. I 4 punti: taglio del costo del lavoro e reddito di inclusione; controllo della finanza pubblica; gestione del fenomeno migratorio; rafforzamento del quadro internazionale”. Lo afferma Maurizio Martina, reggente del Pd al termine delle consultazioni al Colle.
10.45 – Martina: “Potenziale maggioranza M5s-centrodestra”
“Abbiamo segnalato come l’avvio della legislatura ha fatto emergere una potenziale maggioranza che si è espressa in ambito istituzionale dall’elezione dei presidenti di Camera e Senato fino alla definizione delle commissioni, sono scelte che non hanno previsto un nostro coinvolgimento e di certo non fatte casualmente, sono scelte di natura politica e per noi si tratta di capire se queste scelte compiute da queste forze coerentemente siano in grado di avanzare un’ipotesi di governo”. Lo afferma Maurizio Martina, reggente del Pd dopo il colloquio con Mattarella al Quirinale.
10.41 – Martina: “Per noi non ci sono ipotesi di governo”
“L’esito elettorale per noi negativo non ci consente di formulare ipotesi di governo che ci riguardino”. Lo ha detto il reggente Maurizio Martina al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
10.41 – Martina: “Basta campagna elettorale di certi partiti”
“Noi avvertiamo come certi atteggiamenti siano più figli di un secondo tempo della campagna elettorale che di una responsabilità nuova. Il tempo della campagna elettorale è finito e queste forze farebbero bene a tornare con i piedi per terra anche rispetto a soluzioni” di governo. Lo ha detto Maurizio Martina, reggente del Pd, all’uscita dall’incontro con Mattarella.
10.41 – Martina: “Chi ha vinto, si faccia carico della responsabilità”
Chi ha vinto le elezioni “si faccia carico della responsabilità” di governare. Lo ha detto il reggente del Pd Maurizio Martina al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
10.38 – Concluso il colloquio di Mattarella con il Pd
La delegazione del Pd, la più numerosa della giornata, guidata dal segretario Maurizio Martina e dal presidente Matteo Orfini assieme ai capogruppo Delrio e Matteucci, ha concluso il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le consultazioni.
9.49 – La delegazione del Pd al Quirinale
9.31 – Salvini: “M5s non può dire: quello non mi piace”
“Sulle presidenze di Camera e Senato abbiamo dimostrato di essere veloci, concreti e rispettosi della volontà popolare. Altro paio di maniche è il governo. C’è un programma che è quello di Centrodestra e da lì si parte, così come si parte dalla squadra del Centrodestra. Con i grillini dialogo, assolutamente, con Renzi invece è più difficile visto che ha governato per sei anni, male. Però i grillini non possono dire ‘quello non mi piace, quello mi sta antipatico, quello non lo voglio, il premier lo faccio io e il programma è mio'”. Lo dice Matteo Salvini a Affaritaliani.it.
9.29 – Salvini: “Se nessuno si muove, si va a votare”
“Situazione di stallo. Tutti sono fermi sulle loro posizioni e se nessuno si muove si va a votare”. Lo ha affermato Matteo Salvini, segretario federale della Lega, intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a poche ore dall’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la festa per i 22 anni del quotidiano online.
9.07 – Crosetto (Fdi): “Unica uscita è M5s-Pd”
“Dato che il centrodestra ha posto come condizione di non spaccarsi, e l’M5S pretende che Di Maio faccia il premier, credo che l’unico partito che potrà accettare una simile richiesta dei 5Stelle è uno privo di leader, com’è il Pd”. Ne è convinto il deputato di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, secondo il quale un governo M5S-Pd è possibile “perché Salvini non può accettare Di Maio premier e noi non possiamo rinunciare a Forza Italia rompendo il centrodestra solo perché lo chiede Di Maio. E i tempi per la trattativa si sono allungati, visto che la finestra del voto a giugno ormai si è chiusa, e la prossima si aprirà a settembre-ottobre”.
9.06 – Crimi (M5s): “A partire dai temi, la situazione si sbloccherà”
“Allora la situazione era più complessa, eravamo alieni, marziani in Parlamento. Adesso in campo ci sono tre aree politiche mature. A partire dai temi, la situazione si sbloccherà”. Lo dice a Repubblica Vito Crimi, vice capogruppo al Senato del M5s, paragonando le consultazioni della scorsa legislatura con quelle attuali.