La Suprema Corte ha confermato anche la condanna a nove mesi per Luciano Cedrone, ex direttore del personale di Ama e quella a un anno e nove mesi per Bruno Friggerio, consulente esterno della società. Con questo verdetto la Sesta sezione penale ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Roma il 9 febbraio 2017 che, per la prescrizione, aveva praticamente più che dimezzato le condanne del primo grado
Le sentenze per la “parentopoli Ama” diventano definitive. La corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna a due anni di carcere per Franco Panzironi, l’ex amministratore delegatato della municipalizzata dei rifiuti del comune di Roma. La vicenda è quella delle assunzioni clientelari ordinate all’interno della società tra il 2008 e il 2010.
La Suprema Corte ha confermato anche la condanna a nove mesi per Luciano Cedrone, ex direttore del personale di Ama e quella a un anno e nove mesi per Bruno Friggerio, consulente esterno della società. Con questo verdetto la Sesta sezione penale ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Roma il 9 febbraio 2017 che, per la prescrizione, aveva praticamente più che dimezzato le condanne del primo grado pronunciate dal tribunale il 27 maggio 2015. I giudici capitolini, infatti, avevano condannato Panzironi a cinque anni, Cedrone a tre anni e un mese e Friggerio a tre anni.
Per i dipendenti assunti nello scandalo Parentopoli, l’Atac sta valutando la possibilità del licenziamento. A confermarlo è l’allarme lanciato nelle scorse settimane dai sindacati Fit Cisl, Filt Cgil e Sul. Il numero delle persone coinvolte in questa operazione potrebbe variare dalle 30 fino addirittura alle 150 unità, a seconda delle valutazioni legali che saranno fatte sulla base delle recenti sentenze di primo grado.
Panzironi è indagato anche nell’inchiesta su Mafia capitale: per tutti gli imputati i giudici hanno escluso l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso ma hanno condannato l’ex ad di Ama a dieci anni di carcere. Per Panzironi l’accusa aveva chiesto una pena pari a 21 anni di carcere. Il processo d’appello è in corso.