Il segretario di Noi con Salvini in Sicilia, Angelo Attaguile, spiega la sua posizione sull’intreccio paradossale che sta emergendo dall’inchiesta per voto di scambio della procura di Termini Imerese. Una vicenda che sembra scritta da Pirandello e che ha portato i pm a contestare ad alcuni indagati anche l’ipotesi dell’attentato ai diritti politici del cittadino. L’ex consigliere Salvino Caputo era incandidabile. Ha quindi messo in lista suo fratello, stampando manifesti senza foto e nome di battesimo con l’obiettivo – secondo gli inquirenti – di spacciarlo per se stesso. “Io – spiega Attaguile – non sono indagato, io non ho fatto nulla, se non condividere quello che diceva Alessandro Pagano che voleva candidare il figlio di Caputo, che non so come si chiama, ma è detto Salvino, come un soprannome”