Televisione

Celebrity MasterChef, vince la Tatangelo e il segreto è l’isomalto. Battuta la Berti, ma lei più o meno se ne frega

La finalissima è più vera delle consultazioni: Oriettona non molla un centimetro e la "sora de Sora" la spunta per quella raffinatezza in più che l'ha distinta dalla cucina da tinello di Cavriago

di La Sila

Orietta, l’agente Smith di Matrix
All’invention test – ma che bontà, ma che bontà – si cucina con gli scarti. Barbieri ripete la vecchia storia dei nonni che riciclavano tutto. Meritorio: ma a vedere la testa dell’ombrina non viene proprio da correre armati di forchetta e pezzo di pane per l’intingolo. Comunque la prova si fonda su Lavoisier, nientemeno: nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma, anche detto “statuto Carmelo Lo Monte” dal nome del parlamentare siciliano della Lega, appena rieletto dopo aver cambiato 10 partiti in una quindicina d’anni. Così, a proposito di scarti, ce ne sono di pesce, di carne, di verdura. La Tata sceglie il pesciame per sé e dà i residui di ossa e carni a Orietta, mentre a Davide tocca la specie di verdura.

Ci sono anche degli imprevisti, come a Monopoli. Toccano solo a Orietta e a Davide. Il primo è che arriva Barbieri e ribalta tutte le saline di Volterra dentro la pentola in cui la Berti stava cuocendo gli scarti della carne. Il secondo è che Davide deve fare non una, non due, non tre, non quattro, ma cinque porzioni: ansia, ansia, ansia.

Ma da una parte Orietta, dopo aver avuto la tentazione di prendere Barbieri a seggiolate, fa le solite spallucce – “Non bisogna prendersela per un po’ di sale” – confermando l’atteggiamento riconoscibile solo nell’agente Smith di Matrix. Davide invece non si accorge che mancano solo 12 minuti e, come d’altra parte dice da 10 puntate, “ansia, panico”. I peggiori in questo caso sono la Tata, che lascia le branchie con il loro sapore bleah, e Davide, che fa una salsina insapore di ceci. E esce proprio Davide, dispiaciuto e quasi commosso, ma sollevato per la fine dell’ANSIA.

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