QUANTO BASTA di Francesco Falaschi. Con Vinicio Marchioni, Valeria Solarino, Luigi Fedele. Italia 2018. Durata: 92’. Voto 3/5 (DT)
“Il mondo ha più bisogno di un perfetto spaghetto al pomodoro che di un branzino al cioccolato”. È la massima del talentuoso e collerico chef Arturo, agli arresti dopo aver menato colleghi infingardi. Motto filosofico fatto proprio da Guido, un ragazzo con sindrome di Asperger, palato fine e vocazione da cuoco. Arturo incontra Guido scontando la “pena” dietro ai fornelli di un centro di recupero dei servizi sociali. Guido vuole poi Arturo come suo tutor in un contest alla Masterchef che si terrà in Toscana. A giudicare i piatti sarà proprio il vanitoso ex socio di Arturo che lo ha spinto ad usare le mani. Commedia gentile senza grosse pretese estetiche che ha dalla sua una discreta tenuta nel ritmo e nell’alchimia tra i due protagonisti. Vaghi richiami a Rain Man (ma senza stuzzicadenti da contare), sguardo pulito e tenero di fronte all’handicap, e un paio di momenti da gustare con gli occhi: la scena di sesso tra Marchioni e la Solarino (schiena e fondoschiena di Valeria con palette sul 10), e quella del grande maestro Celso (Alessandro Haber) che assaggia in silenzio i due timballi dei finalisti del contest attraversando il set non proprio movimentato con una falcata e un silenzio di grande teatralità. Un consiglio: affidarsi per tre quarti di film all’evocazione di stati d’animo ed emozioni dei protagonisti attraverso il commento musicale è un rischio che ci si può permettere quando si lavora con John Williams o Danny Elfman. In altri casi meglio una playlist.