di Derek
In questi giorni ha fatto molto discutere il manifesto di ProVita apparso a Roma in cui veniva mostrata la foto di un feto all’età di un potenziale aborto e si diceva sostanzialmente che se siamo qui oggi è perché nostra madre a quell’epoca non ha abortito.
Quest’oggi quel poster è stato rimosso ma – come accaduto in altre circostanze, ormai immagino sia un problema mio – rimango basito dallo stupore.
Io sono credente ma non sono contrario all’aborto, affatto, ritengo che le famiglie abbiano il diritto di decidere secondo coscienza. Da credente vivo questa cosa in maniera abbastanza combattuta ma – siccome alla base della mia fede ci sono il rispetto del prossimo, l’accettazione e l’accoglienza delle diversità – mi viene difficile pensare che si possa imporre un’idea, qualunque essa sia, per motivi religiosi a tutti.
Questo però dovrebbe valere in anche in senso contrario, com’è sacrosanto che ci sia il diritto ad abortire deve esserci il sacrosanto diritto a essere contrari e fare campagne di sensibilizzazioni a favore della vita.
Non voglio mettermi a discutere nel merito di aborto si e aborto no. È sempre una scelta difficile e personale che rispetto profondamente senza giudizi. Rispetto anche i medici che obiettano, ma sono assolutamente convinto che le strutture pubbliche debbano garantire senza restrizioni il diritto di chi decide faticosamente di porre fine alla gravidanza.
Mi interessa però capire il perché di tanto disturbo per quel manifesto. Se lo analizzo non trovo nessun errore. Quello che c’era scritto è vero al 100%. All’età di 11 settimane gli organi sono presenti, il cuore batte, qualcuno di noi si ciuccia il pollice. Allo stesso tempo è assolutamente vero che se la madre non abortisce veniamo al mondo, cresciamo e invecchiamo secondo quanto ci sarà concesso.
Guardando il manifesto non trovo immagini offensive, volgari, brutali. Va molto molto peggio per quelle sui pacchetti di sigarette, per dire.
Quindi cosa lo rende così fastidioso?
Forse la nostra personale ipocrisia che questo manifesto scortica in maniera inaspettatamente brutale. Ci infastidisce perché ci fa vedere quel feto come un bambino vero, che placido cresce indifeso nel luogo per lui più sicuro del mondo, il ventre della madre alla quale è affidato completamente dalla natura. Per questo ci fa alzare sulla sedia, sembra giudicarci: noi non siamo assassini, noi non uccideremmo mai una vita così indifesa.
Prima di quel manifesto ci risultava molto più semplice non considerarla tale. In realtà però che ci piaccia o no è così. Dovremo accettarlo e non sentirci per forza assassini se abortiamo.
Credo che sia importante riconoscere la dignità di chi combatte per difendere, dal suo punto di vista, la vita. Accettare un diritto universale non deve per forza significare secondo me rinunciare ai propri ideali e arrendersi. Quindi ben venga se qualcuno rispettosamente ci pone davanti a una riflessione. Questo ovviamente non deve avvenire tramite il giudizio negativo e la condanna; e io trovo che non sia questo manifesto a giudicarci, quanto semmai una parte di noi, che guardandolo, ci dice qualcosa che non vorremmo sentire.
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Sostenitore
I post scritti dai lettori
Diritti - 6 Aprile 2018
Manifesto ProVita Roma, non sono contrario all’aborto ma in quel poster non ho visto errori
di Derek
In questi giorni ha fatto molto discutere il manifesto di ProVita apparso a Roma in cui veniva mostrata la foto di un feto all’età di un potenziale aborto e si diceva sostanzialmente che se siamo qui oggi è perché nostra madre a quell’epoca non ha abortito.
Quest’oggi quel poster è stato rimosso ma – come accaduto in altre circostanze, ormai immagino sia un problema mio – rimango basito dallo stupore.
Io sono credente ma non sono contrario all’aborto, affatto, ritengo che le famiglie abbiano il diritto di decidere secondo coscienza. Da credente vivo questa cosa in maniera abbastanza combattuta ma – siccome alla base della mia fede ci sono il rispetto del prossimo, l’accettazione e l’accoglienza delle diversità – mi viene difficile pensare che si possa imporre un’idea, qualunque essa sia, per motivi religiosi a tutti.
Questo però dovrebbe valere in anche in senso contrario, com’è sacrosanto che ci sia il diritto ad abortire deve esserci il sacrosanto diritto a essere contrari e fare campagne di sensibilizzazioni a favore della vita.
Non voglio mettermi a discutere nel merito di aborto si e aborto no. È sempre una scelta difficile e personale che rispetto profondamente senza giudizi. Rispetto anche i medici che obiettano, ma sono assolutamente convinto che le strutture pubbliche debbano garantire senza restrizioni il diritto di chi decide faticosamente di porre fine alla gravidanza.
Mi interessa però capire il perché di tanto disturbo per quel manifesto. Se lo analizzo non trovo nessun errore. Quello che c’era scritto è vero al 100%. All’età di 11 settimane gli organi sono presenti, il cuore batte, qualcuno di noi si ciuccia il pollice. Allo stesso tempo è assolutamente vero che se la madre non abortisce veniamo al mondo, cresciamo e invecchiamo secondo quanto ci sarà concesso.
Guardando il manifesto non trovo immagini offensive, volgari, brutali. Va molto molto peggio per quelle sui pacchetti di sigarette, per dire.
Quindi cosa lo rende così fastidioso?
Forse la nostra personale ipocrisia che questo manifesto scortica in maniera inaspettatamente brutale. Ci infastidisce perché ci fa vedere quel feto come un bambino vero, che placido cresce indifeso nel luogo per lui più sicuro del mondo, il ventre della madre alla quale è affidato completamente dalla natura. Per questo ci fa alzare sulla sedia, sembra giudicarci: noi non siamo assassini, noi non uccideremmo mai una vita così indifesa.
Prima di quel manifesto ci risultava molto più semplice non considerarla tale. In realtà però che ci piaccia o no è così. Dovremo accettarlo e non sentirci per forza assassini se abortiamo.
Credo che sia importante riconoscere la dignità di chi combatte per difendere, dal suo punto di vista, la vita. Accettare un diritto universale non deve per forza significare secondo me rinunciare ai propri ideali e arrendersi. Quindi ben venga se qualcuno rispettosamente ci pone davanti a una riflessione. Questo ovviamente non deve avvenire tramite il giudizio negativo e la condanna; e io trovo che non sia questo manifesto a giudicarci, quanto semmai una parte di noi, che guardandolo, ci dice qualcosa che non vorremmo sentire.
Il blog Utente Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’abbonamento Sostenitore e diventando membri del Fatto social club. Tra i post inviati Peter Gomez e la redazione selezioneranno quelli ritenuti più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Se vuoi partecipare sottoscrivi un abbonamento volontario. Potrai così anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione, mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee, sceglierai le inchieste che verranno realizzate dai nostri giornalisti e avrai accesso all’intero archivio cartaceo.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".