Il direttore artistico del Teatro Eliseo aveva definito "roba da mentecatti" il movimento #MeToo, suscitando l'immediata replica dell'attrice. Poi ha anche rincarato la dose su Twitter e Dagospia: "Cara Asia, ricordati che fino a sei mesi fa lavoravi con noi tutti. Per le calunnie ne parliamo in tribunale"
Lo scandalo molestie partito dal caso Weinstein torna a far discutere il mondo del cinema italiano. I protagonisti dell’ultimo battibecco sono Asia Argento, la prima attrice italiana ad accusare di molestie il produttore cinematografico americano, e l’attore Luca Barbareschi, che pochi giorni fa aveva definito “roba da mentecatti” il movimento #MeToo.
Un giudizio a cui la Argento aveva risposto con un tweet:”Chissà quante donne potrebbero raccontare storie su Barbareschi!”.
Chissà quante donne potrebbero raccontare storie su Barbareschi! In Italia si continua a stare dalla parte dei predatori, mentre le vittime sono confinate al dimenticatoio. Annichilite. https://t.co/9QcT9XtdjS
— Asia Argento (@AsiaArgento) 6 aprile 2018
Immediata la replica del direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma, direttamente via Twitter: “Cara Asia, ricordati che fino a sei mesi fa lavoravi all’Eliseo con noi tutti, poi hai abbandonato la compagnia e devi risponderne in tribunale! La protagonista era una grande donna Rosalind Franklin! Peccato per te. Per le calunnie ne parliamo in tribunale”.
Cara Asia ricordarti che fino a sei mesi lavoravi All’Eliseo con noi tutti, poi hai abbandonato la compagnia e devi risponderne in tribunale! La protagonista era una grande donna Rosalind Franklin ! Peccato per te. Per le calunnie ne parliamo in tribunale
— Luca Barbareschi (@BarbareschiLuca) 7 aprile 2018
Prima di tutto era un anno fa. Ok Luca, ci vediamo in tribunale. Tanto sai che contrattualmente ho ragione io. Parli di Rosalind Franklin ma non ti sei comportato diversamente dai suoi colleghi. Pagandomi 5 mesi dopo l’ultima replica ad esempio.
— Asia Argento (@AsiaArgento) 8 aprile 2018
Barbareschi ha poi aggiunto altri dettagli in una replica affidata a Dagospia: “La differenza tra me e Weinstein è che con lui Asia ci è andata a letto e non ha ottenuto nulla. Con me non ci è mai andata, anche perché non mi interessava e le ho offerto il ruolo della sua vita nel più bel teatro italiano”. E ancora: “Se avesse avuto davvero rispetto per i suoi colleghi sarebbe in tournèe ancora oggi ed invece di blaterare cazzate potrebbe raccontare la storia di una grande donna: Rosalind Franklin”. Poi l’attore torna sul movimento MeToo: “Ha fatto dei danni terribili alla vera lotta per le donne. Molte di queste attrici trasudano malafede e hanno usato ogni mezzo al di sopra del basso talento per ottenere visibilità. Il pensiero politicamente corretto è il cancro al cervello del pensiero occidentale”.