Cronaca

Rievocazione campo nazista a Cologno, il Comune leghista ha stanziato 3mila euro. Il sindaco giustifica così: ‘Evento culturale’

L'amministrazione ha finanziato l’associazione “Rivivere il passato” che sabato 21 e domenica 22 aprile nello spazio esterno di villa Casati allestirà la scenografia del campo militare della Wermacht. Il primo cittadino Angelo Rocchi: "Non è un finanziamento ad un’associazione nazista ma a dei ragazzi che fanno in tutta Italia questa manifestazione di carattere culturale”

L’amministrazione comunale di Cologno Monzese, amministrata dal sindaco leghista Angelo Rocchi, non ha solo patrocinato la rievocazione di un campo militare della Wermacht, la forza di difesa tedesca comandata da Adolf Hitler, ma l’ha anche finanziata. Il Comune ha deciso di stanziare 3mila euro per l’associazione “Rivivere il passato” che sabato 21 e domenica 22 aprile nello spazio esterno di villa Casati allestirà la scenografia della manifestazione. A firmare la determina numero 344 del 3 aprile scorso è il dirigente Fabio Scupola che ha trovato i soldi nel capitolo “spese per ricerche culturali, convegni e mostre”.

Nel provvedimento non si parla del gruppo “36 Fuesilier Kompanie” che invece compare nella locandina come promotore dell’iniziativa perché, a detta dell’assessore Simone Rosa, “si è trattato di un refuso”. Il Comune ha persino ristampato i manifesti: “L’associazione ‘Rivivere il passato’ è regolarmente registrata e ha sede a Crevalcore rievoca tanti reparti tra cui il 36esimo”, spiega il componente della giunta.

Il primo cittadino resta convinto della sua scelta nonostante nei giorni scorsi l’Anpi di Cologno Monzese si sia indignata proprio per il riferimento alla famigerata 36esima Waffen Grenadier Division delle SS, anche conosciuta come SS-Sturmbrigade Dirlewanger, dal nome del fondatore Oskar Dirlewanger, nata con compiti di contro-insurrezione per reprimere la resistenza in Polonia all’occupazione nazista.

Rocchi non ha problemi a spiegare la natura del finanziamento: “E’ un contributo all’associazione che per organizzare la manifestazione sposterà venti persone e allestirà cinque tende da campo: una della Croce Rossa, una dei partigiani, una dei tedeschi, una dei russi e un’altra delle telecomunicazioni. Non è un finanziamento ad un’associazione nazista ma a dei ragazzi che fanno in tutta Italia questa manifestazione di carattere culturale”.

Tuttavia nell’atto del Comune non compare alcun riferimento ai partigiani: “La determina l’ha scritta il dirigente, non l’ho nemmeno vista. Io ho solo dato l’indicazione politica. Di là di quel che c’è scritto nel provvedimento nessuno vuol fare una manifestazione di carattere nazista”. E quando si ricorda al sindaco che i soldati della Wermacht uccisero 20mila ebrei oltre alle condanne nel processo di Norimberga, lui specifica: “Non rievochiamo i fatti specifici ma tutto lo scenario riguardante la seconda guerra mondiale. Non voglio far passare Cologno come una città che fa rievocazioni fasciste”.

Intanto il comitato provinciale di Monza e Brianza dell’Anpi ha annunciato un presidio sabato 14 aprile in piazza 11 febbraio a Cologno per manifestare il proprio dissenso. “L’anno scorso – spiega il sindaco – abbiamo rievocato i Longobardi e hanno fatto casino. Abbiamo fatto il concerto di Povia e hanno chiesto di revocarlo. Nella mia città c’è una componente radicale di Sinistra ben organizzata e molto arrabbiata per aver perso le elezioni che sfrutta mediaticamente queste situazioni. Sono tutti attempati, post Sessantottini che quando sono lì con i fischietti mi fanno tenerezza. Sono ridicoli. In ogni caso sono per la libertà d’espressione, facciano quel che vogliono”.

Parole che l’Anpi rispedisce al mittente: “La determina è chiara, non si tratta di un errore del dirigente. Ora provano ad aggiustare il tiro facendo credere che vi sarà altro. Per noi resta un errore che a villa Casati – spiega Antonio Manicone, referente dell’associazione a Cologno – di fronte al cippo dei deportati si faccia un’iniziativa del genere. Non commento le parole del sindaco su di noi, non hanno alcuna importanza. Noi continueremo a chiedere la revoca di questa pagliacciata”.