“Quanto prendo di vitalizio dopo tre legislature? Non ne ho idea di preciso. Credo 2mila e rotti euro, poco più o poco meno. Non lo so”. Così a Otto e Mezzo (La7) Maurizio Paniz, avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, risponde alla conduttrice Lilli Gruber sull’entità del proprio vitalizio. Paniz, uno dei principali osteggiatori dell’annunciato taglio dei vitalizi da parte del M5s, aggiunge: “Bisognerebbe chiedere alle mie segretarie quanto prendo di vitalizio. Un professionista come me, che ha 40-50 persone a cui badare, evidentemente non si occupa di queste piccole cose. Se vuole, faccio controllare alla mia segretaria amministrativa e le do le copie dei bonifici che arrivano.”. Poi si spiega la sua battaglia a favore dei vitalizi: “Faccio l’avvocato e, come tale, voglio che lo stato di diritto venga rispettato. Non sarebbe rispettato se andasse avanti quanto è stato annunciato da Di Maio. Le regole in uno stato di diritto vanno rispettate, piacciano o non piacciano alla pancia del Paese”. Lo scrittore Paolo Di Paolo, ospite in studio, osserva: “Se i politici non affrontano o affrontano con arroganza il tema dei vitalizi, la percezione del Paese sarà peggiorativa sulla questione. L’avvocato Paniz con aria di sufficienza ha detto di non sapere quanto prende di vitalizio. Ma va bene, probabilmente guadagna molto e quindi si perde nel mucchio”. Paniz conferma di guadagnare molto: “Sono un professionista che lavora, anche il sabato e la domenica. E ne sono orgoglioso”. Dopo diversi minuti, Gruber annuncia che, dopo una ricerca sul sito della Camera dei deputati, si è appreso che il vitalizio di Paniz ammonta a 2200 euro netti al mese. E conferma di guadagnare molto di più col suo studio legale. “E’ un uomo doppiamente fortunato”, commenta la giornalista. E Paniz replica, piccato: “Non sono un uomo doppiamente fortunato. Sono partito da sotto zero, non da zero, e mi sono costruito giorno per giorno il mio lavoro con la fatica, con la serietà e con l’impegno”. “Sì, ma cosa c’entra coi vitalizi?”, ribatte Gruber. “E’ lei che ha toccato il tema del mio reddito e della mia professionalità, non io”, risponde l’avvocato
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