La pasionaria leader che da sempre combatte per l'indipendenza dell'Alto Adige dall'Italia dovrà pagare un'ammenda di 3mila euro. Condannati anche due suoi colleghi della Südtiroler Freiheit. Il manifesto raffigurava una scopa che spazza via il tricolore lasciando il bianco ed il rosso del vessillo tirolese
Eva Klotz condannata a Bolzano per vilipendio alla bandiera italiana insieme a due colleghi della Südtiroler Freiheit, Sven Knoll e Werner Thaler. I tre erano finiti a processo nel 2010 per un manifesto che raffigurava una scopa che spazza via il tricolore lasciando il bianco ed il rosso del vessillo tirolese. Nel 2011 la prima condanna, a cui era seguita l’assoluzione in secondo grado annullata poi dalla Cassazione nel 2017. E’ stato così rifatto il processo davanti al tribunale di Bolzano che ha confermato la sentenza dell’epoca: un’ammenda di 3mila euro ciascuno.
“Una storia infinita con costi infiniti“, commenta il consigliere provinciale Knoll. “E’ assurdo – afferma – che in quasi dieci anni la giustizia italiana non sia in grado di emettere una sentenza definitiva. Ormai siamo a un passo dalla prescrizione“.
Eva Klotz, figlia di Georg, terrorista protagonista di diversi attentati in Alto Adige negli anni ’60, è la pasionaria leader della destra tirolese che da sempre combatte per l’indipendenza dell’Alto Adige dall’Italia: uno dei suoi slogan più famosi è proprio Südtirol ist nicht Italien. Negli ultimi è stata coinvolta nello scandalo vitalizi che ha riguardato il consiglio provinciale di Bolzano: nel 2016, a due anni dalle sue dimissioni, ha incassato ha incassato la bellezza di 946mila euro.