Camorra

Clan dei Casalesi, pm chiede 16 anni per boss Setola e oculista che firmò falsi certificati

“È mostruoso quello che l’oculista Aldo Fronterrè ha fatto per Setola. Ha creato i presupposti perché il killer uscisse di cella e uccidesse così tante persone nel Casertano” disse il pm Alessandro Milita nell'udienza del 28 gennaio scorso

“È mostruoso quello che l’oculista Aldo Fronterrè ha fatto per Setola. Ha creato i presupposti perché il killer uscisse di cella e uccidesse così tante persone nel Casertano”. Così disse il pm Alessandro Milita nell’udienza del 28 gennaio scorso ai gudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nel processo in cui sono imputati il capo dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola, condannato con sentenza definitiva a sei ergastoli per 18 omicidi commessi nel Casertano nel 2008, tra cui la strage dei ghanesi, e l’oculista di Pavia Aldo Fronterrè; al killer è contestata la simulazione di reato, mentre al professionista lombardo, considerato un luminare del settore oculistico, sono contestati il concorso esterno in associazione camorristica e false attestazioni all’autorità giudiziaria. Oggi la pubblica accusa ha chiesto sedici anni di carcere per Setola e Fronterrè. Quei falsi certificati medici in cui il medico diagnosticava a Setola un malattia all’occhio destro nel 2008 permise al camorrista di uscire dal carcere e di scontare gli arresti domiciliari in un’abitazione nei pressi della clinica Maugeri di Pavia, dove lavorava Fronterrè e dove il killer si sarebbe dovuto curare. Setola poi evase e diede inizio alla stagione del terrore nel Casertano, costata 18 morti e nove feriti; tra le vittime i sei ghanesi della cosiddetta strage di San Gennaro (18 settembre 2008).

Milita, che durante il processo è passato dalla Dda di Napoli alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dove ha il ruolo di Aggiunto, aveva spiegato che “questo è l’ultimo processo riguardante Setola e il periodo dell’evasione e degli omicidi. Un’eventuale condanna sarebbe irrilevante per Setola, che ha numerosi ergastoli da scontare, ma sarebbe fondamentale perché dichiarerebbe falsa quella cartella clinica usata da Setola con la complicità del suo ex legale Girolamo Casella, che per questi fatti è già stato condannato definitivamente (11 anni di carcere, ndr), e dello stesso Fronterrè: tra 5 o 10 anni, quando sarà calata la memoria delle gesta terroristiche compiute da Setola, nessuno potrà più usare questa cartella clinica per provare a farlo uscire dal carcere, o comunque bisognerà stare molto attenti per non incorrere in gravi reati”.