Il movimento ambientalista continua la sua campagna contro la compagnia assicurativa con una video inchiesta realizzata a Genova: nel 90% delle agenzie visitate con una telecamera nascosta non è stato possibile assicurare una casa nel capoluogo ligure in una zona ad alto rischio di fenomeni meteorologici. La replica: "Non vi sono preclusioni"
“Generali assicura il carbone ma non i cittadini colpiti dai cambiamenti climatici“. È la denuncia di Greenpeace Italia che a Genova ha realizzato una video inchiesta a supporto della sua campagna (la potete vedere qui), entrando con una telecamera nascosta in diverse agenzie della compagnia assicurativa. Il risultato? Nel 90% dei casi non è stato possibile iniziare l’iter per assicurare una casa nel capoluogo ligure a rischio alluvioni e inondazioni. Dopo aver già accusato il Leone alato di continuare a finanziare e assicurare alcuni degli impianti più inquinanti d’Europa, Greenpeace evidenzia come per chi vive in zone ad alto rischio di fenomeni meteorologici estremi nel nostro Paese, assicurare la propria casa contro le alluvioni diventa praticamente impossibile.
“Settimane fa abbiamo denunciato che il più grande gruppo assicurativo italiano, in consorzio con altre compagnie come Allianz, fornisce copertura assicurativa a centrali e miniere di carbone tra le più inquinanti d’Europa”, dichiara Luca Iacoboni, responsabile della Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia. “Oggi questo paradosso si completa con la scoperta che Generali non assicura i cittadini dagli impatti più disastrosi dei cambiamenti climatici che essa stessa, con le sue polizze ed i suoi investimenti sulla fonte fossile più inquinante, contribuisce ad alimentare”. “Riteniamo questa una contraddizione inaccettabile“, aggiunge Iacoboni.
Generali ha di recente approvato una “strategia sul cambiamento climatico”, ritenuta però incompleta da Greenpeace perché, spiega il movimento ambientalista, non prevede di cessare la copertura assicurativa e finanziaria relativa ad alcuni inquinanti impianti a carbone in Polonia e in Est Europa. Per chiedere alla compagnia di Trieste di fermare queste coperture, Greenpeace ha lanciato una campagna che ha già raccolto oltre 30mila firme. ” Non si possono fornire coperture assicurative a centrali e miniere tra le più inquinanti d’Europa e, al contempo, negarle ai cittadini che subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici”, continua Iacoboni. “Generali deve immediatamente abbandonare il carbone, senza alcuna eccezione, e schierarsi dalla parte dei cittadini”, conclude.
La precisazione di Generali – “Non vi sono preclusioni legate all’area geografica in questione e la rete agenziale di Generali Italia può assumere, in provincia di Genova come in tutta Italia, in autonomia i rischi relativi alla copertura Inondazione/Alluvione sulla base di diverse variabili tra cui la conoscenza dei clienti”, replica la compagnia assicurativa a Greenpeace. “Peraltro – precisa – proprio nel comune di Genova nei primi due mesi dell’anno sono state stipulate quasi 70 nuove polizze con garanzia ‘flash floods’ sempre in autonomia agenziale”. “Evidenziamo, inoltre, che le garanzie catastrofali possono essere vendute soltanto in abbinamento alla garanzia base Incendio dell’unità immobiliare e non separatamente. Il pacchetto modulare delle garanzie catastrofali, prevede l’iniziale estensione della garanzia al terremoto, alla quale può essere abbinata la garanzia alluvione e inondazione, alle quali a sua volta può essere abbinata anche la garanzia allagamenti e flash floods”, si legge nella replica alle domande del movimento ambientalista.
Generali Italia sostiene anche che “in diverse occasioni si è dimostrata vicina alle popolazioni colpite da catastrofi naturali, sospendendo i pagamenti dei premi delle polizze, scontando del 50% le garanzie terremoto e recentemente promuovendo l’iniziativa ‘Protezione Solidale’, che prevede l’attivazione di un fondo destinato a finanziare iniziative dedicate alle popolazioni delle zone interessate dall’ultimo sisma che ha colpito il centro Italia“. La compagnia specifica inoltra, sempre in risposta alle domande di Greenpeace, “che la garanzia Allagamenti e flash floods è venduta come ulteriore estensione di garanzia al rischio Alluvione/Inondazione. Pertanto ha un suo disciplinare specifico (definizioni, oggetto, esclusioni e norme che regolamentano la garanzia) e la clausola viene stampata e riportata nelle Condizioni Generali che regolano l’Assicurazione ove acquistata la garanzia e corrisposto il relativo premio (clausola AFF2)”. Infine, conclude la replica, nel caso in cui vi fosse un evento alluvionale a Genova, Generali sceglierebbe di risarcire il proprietario dell’immobile “in base alle definizioni riportate nelle condizioni di assicurazione”, in cui gli eventi inondazione/alluvione, allagamenti e flash floods “sono ben identificati”.