Ubisoft ha posato la quinta pietra nella saga di Far Cry, abbandonando i luoghi esotici e le isole tropicali a cui ci aveva abituato per portarci in Montana, nella fittizia Hope County, dove una setta religiosa si è fatta prendere la mano e sta mettendo tutto a ferro e fuoco nel nome di Joseph Seed, che di santo ha ben poco.

Conversioni al credo violente, sangue e proiettili sono solo l’antipasto del piccolo inferno in cui sarete costretti a calarvi nei panni di un anonimo vicesceriffo federale (che potrete però personalizzare a vostra scelta durante il gioco) nel disperato tentativo di mettere in piedi una resistenza e arrestare Fratello Seed. Forse uno dei migliori titoli della serie proprio per l’ambientazione cosi cruda e cosi terribilmente simile a fatti di cronaca purtroppo accaduti, Far Cry 5 spinge ancora una volta l’acceleratore sulla follia del cattivo, vero protagonista del gioco, senza però apportare reali cambiamenti alla formula già esplorata nel capitolo precedenti.

Come in tutti i titoli della serie la trama fa da fulcro al gioco, e in questo caso alla sceneggiatura ha lavorato Drew Holmes, a cui dobbiamo ad esempio le inquietanti atmosfere di BioShock Infinite; alla regia, in qualità di director, c’è quel Dan Hay che mise le mani su Far Cry 3 e Far Cry 3: Blood Dragon, da molti considerati i migliori della serie, e in effetti Blood Dragon era davvero fuori di testa, oltre che squisitamente anni 80.

Dal punto di vista tecnico nulla da dire se non che è il solito Far Cry. Un gioco dagli ambienti stupendi e maestosi, ma che ha qualche incertezza sulle animazioni dei personaggi, intendiamoci, niente di fastidioso ma si poteva fare di più. Ubisoft però ha lavorato egregiamente su altri punti, tra cui l’intelligenza artificiale nel gioco: per la prima volta nella serie non si ha un solo cattivissimo antagonista, ma vari adepti che insegnano il credo in maniera differente e che dovremo spazzare via prima dell’incontro finale, tracciando così una curva di apprendimento ben calibrata che cattura assieme alle meccaniche di gioco senza possibilità di abbandonare fino alla fine quello che a nostro parere potrebbe essere il Far Cry più riuscito di sempre.

Le meccaniche di gioco sono state ripulite e affilate in maniera ottimale, regalando uno shooter frenetico e mai noioso, con una varietà di elementi che ci permettono di affrontare i pericoli della setta in qualunque modo si voglia; l’albero delle abilità ci permette di sbloccare azioni sempre più estreme – la tuta alare darà un nuovo significato alla frase “morte dall’alto” -, mentre sarà possibile affrontare l’intera campagna in compagnia di altri giocatori online, o affidandosi a compagni presenti nel gioco. I compagni di squadra si rivelano molto utili nelle fasi più concitate del titolo: mandare contro gli scagnozzi di Seed un enorme orso bruno arrabbiato è una delle cose più divertenti che si  potessero aggiungere in questo episodio; va detto però che da metà gioco in poi potreste ritrovarvi, come in ogni Far Cry, ad avere abilità e volume di fuoco talmente elevati da non richiedere l’aiuto dei vostri compagni virtuali, ma far entrare in partita un amico si rivelerà sempre divertente, oltre che utile.

Un plauso per la modalità Arcade del gioco, vero territorio della community online e dei modders, dove potrete tranquillamente perdere molte ore di sonno, sia provando le mappe create da altri giocatori, sia nel dare vita a creazioni sempre più complesse, grazie all’ottimo tool messo a disposizione dal gioco, davvero ricco di opzioni.

Se proprio vogliamo trovare una sbavatura nell’ultima fatica di Ubisoft potremmo dire che l’audio non è particolarmente significativo, sia per la scelta dei brani musicali sia per le campionature delle sparatorie, ma infondo per un titolo del genere la musica è un punto secondario, soprattutto perché costantemente coperta da esplosioni.

Perfettamente ottimizzato per PC di fascia media, Far Cry 5 riesce ad offrire i 60 fps anche su configurazioni meno recenti, e non da particolari problemi neanche su console; le versioni aggiornate delle due ammiraglie di casa Sony e Microsoft – PS4 Pro e Xbox One X – godono ovviamente di effetti particellari migliorati rispetto alle versioni vecchie, ma in generale non si notano particolari rallentamenti nemmeno su quest’ultime, e il tutto scorre via liscio e delirante, tra un salmodiare di qualche adepto e qualche folle corsa su un quad appena rubato verso la prossima missione secondaria.

Le missioni secondarie oltre ad essere particolarmente utili per sbloccare abilità e veicoli risultano perfettamente amalgamate al gioco principale, senza stacchi che possano rovinare l’esperienza, ma anzi accrescendolo con divertenti diversivi, tra cui le sessioni di pesca. In definitiva Far Cry 5 è un ottimo shooter in prima persona che fa della trama e della varietà di gioco il suo punto forte, certo se avete già giocato tutti gli episodi precedenti non troverete grosse innovazioni, ma in questo caso come scritto qualche riga sopra è la trama che vi spingerà ad andare avanti fino ai titoli di coda; se invece siete novizi della saga beh, preparatevi a una delle corse sulle montagne russe più alte che vi sia capitata di provare, perché il titolo Ubisoft si dimostra solido e divertente, pur riproponendo una formula ben collaudata.

Certo, finito di giocare odierete “Amazing Grace” in ogni sua forma ma indubbiamente le 25 ore di gioco, non contando la modalità arcade”, sono davvero ben spese, consigliato a chiunque cerchi un gioco fuori dagli schemi ma con un gameplay solido, ed anche a chi cerca qualcosa di diverso dal solito, in fondo non è cosa di tutti i giorni avere un puma per amico.

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