“M5s e Pd? Una cosa è il dialogo, altra cosa è l’alleanza. E’ un nostro dovere politico confrontarsi sui temi e sui contenuti. Mai sia non fosse così. Tra il Pd e il M5S ci sono più punti possibili di confronto rispetto a quelli che possono esserci tra i 5 Stelle e la Lega”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) dal deputato del Pd, Francesco Boccia, che spiega: “E’ vero che Lega e M5s si stanno dividendo in maniera indefessa quelle che loro chiamano ‘poltrone’. Ma non ci dobbiamo stizzire, la politica non si fa con la stizza, né col risentimento, né con le vendette”. Boccia elenca i punti in comune tra Pd e M5S e aggiunge: “Sono tante le cose fatte insieme. E hanno un collante comune che è quello delle politiche di sinistra. E, non da ultimo, c’è anche un segnale dei nostri elettori che hanno votato M5S alle ultime elezioni. C’è una stima per cui oltre 2 milioni di elettori del Pd sono andati via”. Poi una poderosa stoccata ai renziani: “L’ho anche detto ai nostri ‘autorevoli’ compagni di partito, che assumevano ruoli istituzionali al tempo della rottamazione. Il governo della cosa pubblica mette a nudo le qualità di ognuno di noi. E non te ne puoi uscire con uno slogan, un tweet, un lucido o un post sul blog. Questa roba serve per la propaganda. Ma il tempo della propaganda è finito”. Il parlamentare prospetta due opzioni: “Se è in corso un accordo tra M5S e Lega, che venga fuori e la finiscano con questi balletti. In quel caso, li sfideremo all’opposizione, senza far propaganda e mettendo sul tavolo proposte molto serie. Ricordo che a Salvini stanno chiedendo la rottura del centrodestra, si veda la sua presa di distanza da Berlusconi che sta subendo un’umiliazione politica senza precedenti e con scarse difese da parte del suo gruppo dirigente, tranne qualche difesa d’ufficio. Se l’accordo tra M5S e Lega non c’è” – continua – “ribadisco la mia posizione, che è quella di Emiliano, di Orlando, di Franceschini e di tanti altri del Pd, che sono aumentati. Quando io ed Emiliano il 5 marzo dicemmo le stesse cose, fummo considerati dei profani. Oggi invece nel Pd è in aumento la voglia di dialogo col M5S. E non può non essere così. Penso che sia folle per il Paese un governo M5S-Lega”. E sottolinea: “A differenza di qualche mio compagno di partito, non sono uno che gioisce se Lega e M5S fanno un accordo capestro per il Paese, dicendo: ‘Vedrete come andranno male e combineranno il Paese’. Quelli che, come ho sentito nel mio partito, dicono una cosa del genere sono dei matti furiosi. E’ nostro dovere fermarli”