Ventuno in tutto le persone sotto inchiesta: l'indagine è nata - come raccontato da ilfattoquotidiano.it a luglio 2017 - dalla denuncia di due professori (Alessandro Del Nobile e Diego Centonze) che hanno segnalato diverse anomalie nell'utilizzo dei soldi del ministero dell'Istruzione e dell'Università
Concorso in truffa e abuso d’ufficio all’università di Foggia: sono queste le ipotesi di reato a carico di ventuno indagati (tra cui rettore e pro rettore dell’ateneo) nell’ambito dell’inchiesta della Procura su presunte irregolarità nella rendicontazione di tre progetti finanziati dal Miur nell’ambito del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013, soldi ottenuto dai gruppi di ricerca del Distretto agroalimentare regionale, il Da.Re., tra i cui soci c’è l’ateneo foggiano, beneficiario di circa 10 milioni di euro. L’indagine è stata raccontata nel luglio scorso da ilfattoquotidiano.it attraverso le denunce di due professori rimossi e poi sostituiti da altri docenti: secondo il racconto degli accusatori, parte dei fondi del ministero destinati alla ricerca sono stati utilizzati per altro, anche per pagare gli stipendi di alcuni docenti. In mattinata la Guardia di Finanza ha eseguito perquisizioni presso il dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Foggia, sequestrando computer e documenti e facendo sospendere anche le sedute di laurea previste in giornata, oltre alla normale attività didattica. Notificati anche gli avvisi di garanzia: nel registro del pm, come detto, ci sono nomi eccellenti, come quelli del rettore Maurizio Ricci, del pro rettore Milena Grazia Rita Sinigaglia, del direttore del dipartimento di Agraria, Agostino Savi, dell’ex presidente del dipartimento Gianluca Nardone (oggi direttore del Dipartimento regionale all’agricoltura) e di altri docenti. Gli indagati rispondono, a vario titolo, dei reati di concorso in truffa e abuso d’ufficio. Fonti dell’Ateneo hanno riferito che durante le perquisizioni “sono stati usati modi estremamente bruschi e violenti. Sono state sospese le sedute di laurea, gli studenti e i loro familiari sono stati letteralmente cacciati dal dipartimento e fatti accomodare nel cortile. Una vera e propria irruzione militare”.
LA DENUNCIA DEI PROFESSORI – L’inchiesta è partita dall’esposto di Alessandro Del Nobile e Diego Centonze, professori ordinari del Dipartimento di Scienze Agrarie presso l’Università pugliese, che hanno segnalato diverse anomalie. In primis una modifica in corso d’opera sui fondi assegnati dal Miur per i progetti: la sovrattassa d’Ateneo, la cosiddetta overhead (percentuale decurtata dal budget a disposizione del docente) è passata dal 10% delle spese generali al 13% del totale finanziato, per una differenza di oltre un milione di euro. Soldi serviti non per l’obiettivo originale (ossia la ricerca), ma per spese di sistema e stipendi e per far quadrare i conti con lo scopo di non perdere il finanziamento. Messi di fronte a questo e altri cambiamenti imposti a progetti già iniziati, i due professori non hanno voluto accettare e si sono rifiutati di firmare un atto di impegno a raggiungere comunque gli obiettivi dei progetti, nonostante la riduzione delle risorse. Così sono stati rimossi e sostituiti da altri professori.
I PROGETTI E LE PRESUNTE IRREGOLARITÀ – Tre i progetti per i quali sarebbero stati consegnati documenti falsi e rendicontazioni irregolari ci sono il Pro.Ali.Fun sulla produzione di alimenti funzionali, l’Info-Pack, acronimo di “Soluzioni innovative di Packaging per il prolungamento della shelf life dei prodotti alimentari (di cui Del Nobile era responsabile scientifico) e il SiMiSa sugli strumenti innovativi per il miglioramento della sicurezza alimentare. Progetti finanziati nell’ambito del Pon Ricerca e Competitività 2007-2013, con l’obiettivo di promuovere iniziative nei campi della ricerca scientifica, della competitività e dell’innovazione industriale in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Dieci i milioni andati all’Università di Foggia. Cosa è successo dopo la rimozione dei due professori? Il 10 aprile 2013 sono stati sostituiti da altri colleghi. E non tutti i nuovi docenti, secondo la denuncia, hanno dovuto firmare l’atto d’impegno che a loro era stato imposto. In queste ore gli inquirenti stanno cercando di accertare anche un altro aspetto. L’erogazione del finanziamento dei progetti, infatti, era condizionata dalla rendicontazione anche dei costi per il personale calcolati in ore di lavoro. Secondo l’esposto pur di incamerare i fondi 15 docenti avrebbero firmato dei time sheet falsi, rendicontando ore lavorative precedenti al 10 aprile del 2013, quando ancora Del Nobile e Centonze non erano stati sostituiti. Contattati da ilfattoquotidiano.it a luglio scorso il rettore dell’Università di Foggia Maurizio Ricci e Milena Sinigaglia avevano sottolineato “la piena legittimità dell’operato del DA.Re sia per le contestazioni sollevate, sia per l’effettiva consistenza scientifica dei progetti elaborati dal Distretto”.