Di Maio aveva detto che dopo queste elezioni sarebbe nata la Terza Repubblica, ho la sensazione che siamo tornati alla Prima Repubblica“. Esordisce così, nel suo appuntamento settimanale su Lira Tv, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che analizza l’attuale situazione politica. “Queste liturgie delle consultazioni” – continua – “mi ricordano tempi lontani, in cui si andava a votare per le elezioni, ma non si sapeva cosa sarebbe successo dopo, come è evidente in un sistema proporzionale. E’ impensabile che oggi una forza politica prenda da sola il 50 più uno percento dei voti. Con questa legge elettorale è evidente che ci siamo messi in una situazione complicata. Siamo riusciti a impiccarci con le nostre mani”. E aggiunge: “Abbiamo perso un’occasione col referendum costituzionale. Ovviamente bisogna prendere atto doveroso del voti dei cittadini. E’ stato un peccato perdere quell’occasione, sia per errori commessi in modo particolare da Renzi con la sua eccessiva personalizzazione del referendum, sia per la dilatazione dei quesiti referendari, che andavano limitati a uno o due. In tutte le democrazie moderne” – prosegue – “non governano le maggioranze assolute, che non ci sono da nessuna parte, ma le minoranze più forti. Senza un meccanismo premiale diventa complicato fare il governo. In Francia Macron ha vinto le primarie con il 25-26%, è passato al secondo turno con quella base di partenza. E ora governa. Avremmo dovuto inserire un meccanismo di premialità per la forza o coalizione che raggiungeva il 35-36%. Altrimenti diventa inevitabile la palude, nella quale ora ci troviamo”. Poi torna sul M5S: “In un sistema proporzionale i voti pesano tutti allo stesso modo. I 5 Stelle ora fanno una discriminazione nei confronti di Berlusconi e non ho capito se anche di Forza Italia. Ma diventa complicato fare discriminazioni: chi ha avuto il 10%, in un sistema proporzionale, merita lo stesso rispetto di chi ha preso il 40%. Su che basi il M5S propone elementi di discriminazione? E’ complicato dire di voler collaborare con Salvini e non con Forza Italia”. E sottolinea: “Si prende atto di quelli che sono i risultati elettorali e si è obbligati a fare un governo con trattative. Ricordo che nelle settimane scorse i 5 Stelle dicevano che non parlavano con nessuno e che non facevano nessun inciucio. E quello che sta succedendo come lo chiamiamo? Cosa sono queste trattative e questi incontri? E continuano a svolgersi magari sotto banco. Sono esattamente quello che c’è stato sempre nella Prima Repubblica

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