Per i giudici milanesi Cappato, imputato per aver accompgnato Dj Fabo in Svizzera dove ha scelto il suicidio, non ha rafforzato il proposito suicidiario e la parte della norma che punisce l’agevolazione al suicidio senza influenza sulla volontà dell’altra persona è costituzionalmente illegittima
Dopo l’invio degli atti e la costituzione della parti è stata fissata per il 23 ottobre alle 9.30 l’udienza davanti alla Corte Costituzionale perché i giudici valutino la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio contestato Marco Cappato, all’esponente dei Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni. Per i giudici milanesi Cappato, imputato per aver accompgnato Dj Fabo in Svizzera dove ha scelto il suicidio, non ha rafforzato il proposito suicidiario e la parte della norma che punisce l’agevolazione al suicidio senza influenza sulla volontà dell’altra persona è costituzionalmente illegittima. Contro questa posizione il governo che ha scelto di difendere la legge risalente al 1930. Due, nella fattispecie, i profili di incostituzionalità, per le toghe milanesi: l’equiparazione tra aiuto e istigazione al suicidio (articolo 580 del codice penale) e la conseguente sproporzione della condanna per l’aiuto al suicidio (dai 6 ai 12 anni, come per l’istigazione). Mentre per l’A vvocatura dello Stato la questione sollevata dalla corte d’Assise di Milano è “strumentale” e c’è il rischio di creare un vuoto pericoloso definito horror vacui.
“Marco Cappato, per aver aiutato DJ Fabo, rischia dai 5 ai 12 anni di carcere” annuncia con un video messaggio l’Avvocato Filomena Gallo – coordinatore del collegio di difesa di Cappato. Entrambi hanno ricevuto l’avviso di udienza dalla cancelleria della Consulta C mentre si trovavano a Bruxelles per il Congresso Mondiale per la libertà di scienza organizzato da Associazione Luca Coscioni presso il Parlamento Europeo e dedicato al tema della “Scienza per la democrazia”. Una tre giorni focalizzata su temi come: il metodo scientifico quale strumento chiave per le democrazie moderne; il diritto per gli scienziati di condurre ricerche così come il diritto per le persone di beneficiare dei risultati della ricerca stessa; l’editing del genoma di esseri umani e piante; i diritti dei pazienti; la ricerca sulle cellule staminali embrionali; i diritti riproduttivi ; la ricerca sulle sostanze controllate; le malattie rare; la medicina rigenerativa e vaccini.
“Per il 21 aprile, l’Associazione Luca Coscioni ha convocato la prima giornata di mobilitazione nazionale sul testamento biologico – aggiunge Gallo nel video messaggio -. Saremo in oltre 100 piazze. A questo parlamento, noi chiediamo che sia calendarizzata la legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, che giace in parlamento dal 2013, affinché nessun cittadino debba recarsi all’estero per esercitare un diritto che attiene alla libertà di scelta”. Tra le conclusioni del Congresso Mondiale un appello alla politica italiana sul Diritto Umano alla scienza, oltre all’ausipicio che il nono programma quadro dell’Unione europea (2021 – 2027) attualmente in preparazione tenga conto prioritariamente del diritto alla scienza e lanciano un appello affinché tutti gli Stati Membri dell’ONU che ancora non l’hanno fatto ratifichino il Patto Internazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali.
Inoltre, per promuovere e massimizzare l’esito di queste attività a favore della libertà di ricerca scientifica, anche l’appello a fare il possibile per accompagnare il processo di preparazione del “Commento Generale” delle Nazioni Unite sul “diritto alla scienza” anche attraverso la mobilitazione e il coordinamento dei soggetti.