IL CRATERE di Silvia Luzi e Luca Bellino, con Rosario Caroccia e Sharon Caroccia. Italia 2017. Durata: 97’. Voto 3,5/5 (AMP)
Sharon ha 13 anni e canta divinamente. Il padre Rosario lo sa e vorrebbe “ottimizzarne” il talento fin dalla tenera età. Ma a un certo punto la ragazza decide che, basta, il tempo dell’asservimento paterno è compiuto e non ne vuole più sapere. Ad osservarli sta il cratere del Vesuvio come la costellazione Crater: ma la loro immobilità è solo apparente. Esordio autoprodotto a quattro mani in concorso alla veneziana Settimana Internazionale della Critica, Il Cratere impressiona subito per la scelta di regia coraggiosa intrapresa dai due autori, abili ab origine rispetto a un soggetto endogeno al territorio, profondamente connaturato alle pulsioni/passioni messe in scena. Rosario e Sharon, infatti, sono realmente padre e figlia, raccolti dentro al loro spazio esistenziale con cui condividono tutto il doloroso ma beffardo peso specifico, composito di malesseri radicati in ogni elemento, non per ultimo nell’atavico sentimento d’inadeguatezza che pervade i personaggi, specie Rosario, collaboratore alla sceneggiatura. Film di primi(ssimi) piani sulle pieghe dei rapporti e i loro sfondi, sfuocati ed infuocati, maledetti e straordinari.