Politica

Governo, i renziani chiedono di rinviare l’assemblea Pd che deve decidere sul nuovo segretario

Confronto in mattinata tra il segretario reggente Martina e l'ex premier. L'intenzione è quella di rimandare la resa dei conti interna dopo che si sarà superato lo stallo politico. Il deputato della minoranza dem Viotti: "Se confermate le voci, fatto gravissimo"

Usare lo stallo per la formazione del governo per rimandare il regolamento di conti interno al partito e soprattutto la partita per la nuova segreteria. I renziani propongono alle altre correnti del partito di rinviare l’assemblea del 21 nella quale il Pd dovrebbe decidere se eleggere lì un nuovo segretario o andare a congresso. La richiesta sarebbe motivata dalla necessità di non aprire la partita interna mentre sono in corso le consultazioni, a maggior ragione se il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovesse conferire un incarico. Al momento le altre aree del partito starebbero riflettendo sull’opportunità di rinviare o di confermare la data del 21.

Dopo gli scontri interni dei giorni scorsi, si tratta dell’ennesimo strappo in un contesto ad alta tensione. In mattinata c’è stato un confronto tra il segretario reggente Maurizio Martina e Matteo Renzi e proprio in quell’occasione, secondo le ricostruzioni, è stata avanzata la richiesta del posticipo. Tra i parlamentare le reazioni che si registrano sono diverse. “È doveroso rinviare l’Assemblea nazionale“, ha scritto su Twitter il senatore dem Ernesto Magorno. “In un momento difficilissimo per l’Italia e per il mondo la discussione sul congresso del Pd è fuori luogo”. Sul fronte opposto il deputato della minoranza Pd Daniele Viotti: “Se confermate le voci sarebbe un fatto gravissimo”, ha detto, “viola lo statuto e la logica politica. I modi di Renzi e dei suoi sono gli stessi dei vecchi gruppi dirigenti del Pd: fregarsene del nostro popolo (che tra l’altro ha già comprato biglietti)”.

In difesa del rinvio anche il senatore renziano Dario Parrini: “In un contesto politico come quello che stiamo vivendo, la discussione se fare o no il congresso del Pd, e se sì quando, è del tutto fuori luogo. Per questo penso che dobbiamo rinviare l’assemblea nazionale del 21. E che non farlo sarebbe poco responsabile. Il Paese è in stallo a causa dei poco decorosi balletti messi in atto dai vincitori dalle elezioni. All’orizzonte si stagliano complicate sfide internazionali. Il Capo dello Stato al termine del secondo giro di consultazioni ha sottolineato accoratamente la delicatezza di questo momento politico. In una situazione come quella attuale, tenere comunque l’assemblea del Pd sarebbe davvero fuori luogo”, ha concluso.