Sabato 14 aprile 2018 in via Bertini 1, zona Sarpi/Chinatown, il 45enne cantante milanese assieme al collega Takagi e al fratello Grido aprirà Mr. Nice. Shop dove si potrà acquistare la “miglior ganja legale sul mercato italiano”
Ohi Maria… ti vendo. Anche J-Ax mette su il negozietto. In attesa dell’ultimo live con Fedez – segnatevi 1 giugno 2018 San Siro, Milano – sabato 14 aprile 2018 in via Bertini 1, zona Sarpi/Chinatown, il 45enne cantante milanese assieme al collega Takagi e al fratello Grido aprirà Mr. Nice. Shop dove si potrà acquistare la “miglior ganja legale sul mercato italiano”, una varietà di cannabis con un valore di THC (tetraidrocannabinolo, principio psicoattivo della marijuana) inferiore allo 0,6%.
“Non lo faccio per il business, altrimenti aprivo una catena, volevo solo dare casa alla mia cannabis Maria Salvador”, spiega J-Ax al FQMagazine. “È arrivato il momento giusto nella mia vita per farlo. Da un anno e mezzo non vivo più paranoie ed effetti negativi dovuti alla ganja normale. Dicono che succede ai fruitori quando arrivano sui 40 anni. Chi la vende come droga ha fatto continui innesti per potenziarla nei decenni, tanto che il THC negli anni settanta era tra il 3 e il 5% e oggi varia dal 15% al 20%. Gli effetti erano esagerati, non la reggevo più”. Insomma, non siamo in Colorado, ma anche in Italia qualche piccolo passo verso una direzione meno proibizionista la si fa. “Il proibizionismo porta all’aumento del volume d’affari della criminalità organizzata. Il mercato illegale della cannabis in Italia è stimato fra i 4 e i 9 miliardi di euro all’anno, ovvero quasi l’1% del PIL. Sono soldi letteralmente bruciati. Con la cannabis legale quei soldi vengono tassati per essere immessi nella società. E poi in una nazione come l’Italia dove è legale l’alcol, sostanza che molte università ritengono più nocivo e come “gateway drug” per droghe pesanti, essere proibizionisti sulla cannabis è illogico”.
Un J-Ax in versione primo ministro quello che aprirà Mr. Nice sabato prossimo. “In Colorado hanno creato decine di migliaia di posti di lavoro con la legalizzazione della marijuana. In Italia potremmo investire nel settore ugualmente con effetto anche sul turismo. Penso a regioni del centro-sud che hanno un clima adatto per far crescere piantine tutto l’anno. Inizierei, ad esempio, da una regione come la Basilicata. Così in Olanda, anzi ad Amsterdam, chi andrà più?”. “Lo so sembra fantascienza – prosegue – in Italia non riusciamo nemmeno a fare un governo, ma che so si potrebbero capire le intenzioni delle persone con un referendum a livello locale”.
Così se già arrivare alla legge 242 del 2016, quella con le disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, non è stato affatto facile, e per la discussione delle legge per la legalizzazione della cannabis prima della fine della scorsa legislatura c’è stato il fuggi fuggi, con un Matteo Salvini come premier l’orizzonte si farebbe ancor più cupo: “Con la Lega al governo la vedo molto impraticabile. Invece penso che il Movimento 5 Stelle che è molto pragmatico si possa convincere sui fatti. Comunque io conto sull’appoggio della Chiesa. La Bibbia non dice che animali e piante sono un dono per l’uomo?”.