Una tendenza nata nel mondo delle startup potrebbe rivoluzionare il modo in cui sono arredati i luoghi di lavoro
Cambiano i tempi, cambiano le abitudini e quindi i modi di lavorare. Lavoro agile o smart working, per definirlo i nomi sono i più disparati ma la sostanza è che in ufficio non si deve più stare per forza seduti davanti a una scrivania. Negli Stati Uniti, ad esempio, il concetto di ufficio come lo abbiamo sempre concepito è sparito. O meglio, ha fatto spazio a nuove forme di produzione. Ad esempio attraverso i cosiddetti open space, spazi aperti dove le postazioni non sono più fisse ma flessibili e si adattano alle necessità del singolo lavoratore o di un gruppo che deve lavorare in team.
L’ultima tendenza, emersa con insistenza all’edizione 2017 del NeoCon di Chicago (l’equivalente del nostro salone del mobile), si chiama “resimercial design”, dalla fusione di residenziale e commerciale. E investe l’arredamento e la divisione degli spazi negli uffici. In sostanza è come lavorare sentendosi a casa, o almeno questa è l’intenzione dei designer che hanno sposato questo stile. Uno stile nato nel mondo dello startup, che però ultimamente sta acquisendo popolarità anche nel mondo del business tradizionale.
Una delle chiavi del resimercial è l’appeal che può vantare nel mondo dei giovani. I nativi digitali, infatti, sono abituati a utilizzare pc e tablet in qualunque situazione. E sono quindi capaci di lavorare stando seduti a una scrivania, ma in alcuni casi potrebbero essere più produttivi adagiati su un divano. È proprio questo il cuore del resimercial, che integra elementi tipicamente casalinghi all’interno dell’arredamento di un ufficio.
L’impiegato del futuro ha bisogno di sentirsi autonomo, ma non per forza vuole lavorare da remoto. Per questo il resimercial, anche dal punto di vista delle aziende che non vedono di buon occhio il lavoro da casa, fa incontrare due filosofie diverse e mette d’accordo abitudini e necessità all’apparenza opposte. E così, come riporta Immobiliare.it, ecco comparire all’interno degli open space divani, cuscini e poltrone. Non semplicemente per staccare e distrarsi per qualche minuto, ma per lavorare in posizioni e contesti diversi. Al singolo l’opportunità di scegliere, a seconda delle inclinazioni personali e dell’umore del momento. E di sentirsi a casa rimanendo però a contatto con i colleghi di lavoro, così da favorire due doti fondamentali come approccio collaborativo e creatività.