Le consultazioni al Quirinale con la delegazione unica hanno avuto un effetto solo sulla coalizione del centrodestra: Salvini e Berlusconi sono quasi al punto di urlarsi contro. Fuori dalla Sala della Vetrata Salvini aveva scandito: “Abbiamo trovato una condivisione invidiabile e indiviata dalle altre forze politiche stanno animatamente discutendo al loro interno”. Nel giorno in cui è maturata la crisi siriana si può dire che è successo di tutto nell’alleanza che a più riprese ha rivendicato per sé l’incarico per guidare un governo. A Salvini che ha commentato in senso critico i bombardamenti americani in Siria, Berlusconi ha risposto “meglio tacere“. A Forza Italia che ha continuato a difendere Berlusconi dagli attacchi di ieri di Di Battista, Salvini ha risposto con un post su facebook in cui ha messo sullo stesso piano l’ex deputato dei Cinquestelle e il leader di Forza Italia che si insultano a vicenda, dice.
Ma soprattutto – terrorizzato dai sondaggi e soprattutto che la Lega faccia un governo con il M5s – Silvio Berlusconi ha piazzato una specie di ordigno sotto al tavolo del centrodestra unito. Un video esclusivo del Corriere.it ha riportato il passaggio di un suo discorso a una cena elettorale in sostegno del candidato presidente in Molise Donato Toma durante il quale il leader di Forza Italia spiega che il voto molisano può decidere il destino dell’intero Paese e forse dell’Europa. “Se Forza Italia perde qui in Molise c’è il rischio che questa situazione potrebbe dare luogo a un governo Lega-Fratelli d’Italia (con il M5s, ndr) che, al di là di quello che potrebbe succedere da noi, provocherebbe la fuga d’imprese, la fuga di capitali, la fuga dei fondi di investimenti e quindi un disastro nei mercati azionari. L’Europa ci isolerebbe completamente, banche che fallirebbero e quindi ci sarebbe per l’Italia un destino assolutamente da scongiurare. Quindi è importante che usciti da qui stasera diciate ad amici parenti conoscenti che è importante che da queste elezioni Forza Italia esca con un grande risultato di molto superiore alla Lega e che il centrodestra ottenga con il suo candidato una grande importantissima vittoria”. Un discorso che arriva dopo lo show di Berlusconi all’uscita dalle consultazioni al Quirinale, che già aveva lasciato furente la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e che aveva irritato non poco i dirigenti leghisti. Gianmarco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato, aveva dovuto precisare che quella postilla pronunciata dall’ex Cavaliere sul cosiddetto “abc della democrazia” (diretta ai Cinquestelle) non era condivisa dalla Lega.
Insomma, mai come in queste ore il centrodestra è alla lite, per paradosso proprio mentre cerca di mostrarsi unito. Salvini ormai è una pentola a pressione, pronta a esplodere: “Continuo a mantenere un atteggiamento zen, sereno, costruttivo, pacifico e di buon senso – dice durante una diretta facebook – Non capisco le polemiche e gli insulti. Non capisco Di Battista e non capisco Berlusconi: si mettono sullo stesso piano“. Precisa meglio: “Fino a che qualcuno, come il mio alleato Berlusconi o Di Battista, usa l’insulto, fino a che continuano i capricci i veti e i protagonisti non se ne esce. Il centrodestra ha il dovere di governare e ascoltare e coinvolgere i secondi arrivati che sono i Cinque stelle”. Dall’altra parte “non ritengo che ci siano eletti o elettori pericolosi: quando qualcuno parla di un voto sbagliato è irriconoscente verso la democrazia, chi prende i voti è legittimato”. La crisi siriana, aggiunge, “porta un’accelerazione sulla formazione del nuovo governo”. Dimostrazione che “c’è una vita reale che dice ‘fate in fretta’. Basta, io sono ai limiti della pazienza, o si va avanti e si lavora o tanto vale tornare dagli italiani con un voto chiaro a dire ‘facciam da soli’. Basta dire: ‘Se ci sono io, non c’è lui'”. E soprattutto, appunto, mette sullo stesso livello Di Battista e Berlusconi: un inedito. “Faccio un appello – scandisce – smettetela con gli insulti a vicenda, con le ripicche, i veti, i bisticci, le polemiche. Così non se ne esce. Se ciascuno fa un passo a lato, si costruisce, si lavora”.
Un’uscita che – in un continuo ping pong – ha l’effetto di inacidire ancora di più l’atmosfera. “Parliamo di cose serie” ha risposto Berlusconi a chi gli chiedeva un commento. “Parliamo di cose serie” ha ripetuto a chi gli chiedeva cosa ne pensava della minaccia di Salvini sulle elezioni anticipate.
Politica
Berlusconi scassa il centrodestra: “Con Lega-Meloni fuga imprese e crac banche”. Salvini: “Lui stesso livello di Di Battista”
I leader di Forza Italia e Carroccio litigano per tutto il giorno: dal "meglio tacere" a Salvini sulla Siria all'arringa elettorale dell'ex Cavaliere in Molise sul perché serve votare "solo" Fi
Le consultazioni al Quirinale con la delegazione unica hanno avuto un effetto solo sulla coalizione del centrodestra: Salvini e Berlusconi sono quasi al punto di urlarsi contro. Fuori dalla Sala della Vetrata Salvini aveva scandito: “Abbiamo trovato una condivisione invidiabile e indiviata dalle altre forze politiche stanno animatamente discutendo al loro interno”. Nel giorno in cui è maturata la crisi siriana si può dire che è successo di tutto nell’alleanza che a più riprese ha rivendicato per sé l’incarico per guidare un governo. A Salvini che ha commentato in senso critico i bombardamenti americani in Siria, Berlusconi ha risposto “meglio tacere“. A Forza Italia che ha continuato a difendere Berlusconi dagli attacchi di ieri di Di Battista, Salvini ha risposto con un post su facebook in cui ha messo sullo stesso piano l’ex deputato dei Cinquestelle e il leader di Forza Italia che si insultano a vicenda, dice.
Ma soprattutto – terrorizzato dai sondaggi e soprattutto che la Lega faccia un governo con il M5s – Silvio Berlusconi ha piazzato una specie di ordigno sotto al tavolo del centrodestra unito. Un video esclusivo del Corriere.it ha riportato il passaggio di un suo discorso a una cena elettorale in sostegno del candidato presidente in Molise Donato Toma durante il quale il leader di Forza Italia spiega che il voto molisano può decidere il destino dell’intero Paese e forse dell’Europa. “Se Forza Italia perde qui in Molise c’è il rischio che questa situazione potrebbe dare luogo a un governo Lega-Fratelli d’Italia (con il M5s, ndr) che, al di là di quello che potrebbe succedere da noi, provocherebbe la fuga d’imprese, la fuga di capitali, la fuga dei fondi di investimenti e quindi un disastro nei mercati azionari. L’Europa ci isolerebbe completamente, banche che fallirebbero e quindi ci sarebbe per l’Italia un destino assolutamente da scongiurare. Quindi è importante che usciti da qui stasera diciate ad amici parenti conoscenti che è importante che da queste elezioni Forza Italia esca con un grande risultato di molto superiore alla Lega e che il centrodestra ottenga con il suo candidato una grande importantissima vittoria”. Un discorso che arriva dopo lo show di Berlusconi all’uscita dalle consultazioni al Quirinale, che già aveva lasciato furente la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e che aveva irritato non poco i dirigenti leghisti. Gianmarco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato, aveva dovuto precisare che quella postilla pronunciata dall’ex Cavaliere sul cosiddetto “abc della democrazia” (diretta ai Cinquestelle) non era condivisa dalla Lega.
Insomma, mai come in queste ore il centrodestra è alla lite, per paradosso proprio mentre cerca di mostrarsi unito. Salvini ormai è una pentola a pressione, pronta a esplodere: “Continuo a mantenere un atteggiamento zen, sereno, costruttivo, pacifico e di buon senso – dice durante una diretta facebook – Non capisco le polemiche e gli insulti. Non capisco Di Battista e non capisco Berlusconi: si mettono sullo stesso piano“. Precisa meglio: “Fino a che qualcuno, come il mio alleato Berlusconi o Di Battista, usa l’insulto, fino a che continuano i capricci i veti e i protagonisti non se ne esce. Il centrodestra ha il dovere di governare e ascoltare e coinvolgere i secondi arrivati che sono i Cinque stelle”. Dall’altra parte “non ritengo che ci siano eletti o elettori pericolosi: quando qualcuno parla di un voto sbagliato è irriconoscente verso la democrazia, chi prende i voti è legittimato”. La crisi siriana, aggiunge, “porta un’accelerazione sulla formazione del nuovo governo”. Dimostrazione che “c’è una vita reale che dice ‘fate in fretta’. Basta, io sono ai limiti della pazienza, o si va avanti e si lavora o tanto vale tornare dagli italiani con un voto chiaro a dire ‘facciam da soli’. Basta dire: ‘Se ci sono io, non c’è lui'”. E soprattutto, appunto, mette sullo stesso livello Di Battista e Berlusconi: un inedito. “Faccio un appello – scandisce – smettetela con gli insulti a vicenda, con le ripicche, i veti, i bisticci, le polemiche. Così non se ne esce. Se ciascuno fa un passo a lato, si costruisce, si lavora”.
Un’uscita che – in un continuo ping pong – ha l’effetto di inacidire ancora di più l’atmosfera. “Parliamo di cose serie” ha risposto Berlusconi a chi gli chiedeva un commento. “Parliamo di cose serie” ha ripetuto a chi gli chiedeva cosa ne pensava della minaccia di Salvini sulle elezioni anticipate.
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Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Grazie Fulco per aver insegnato a intere generazioni la cura e la conservazione della natura. Fondatore del WWF, parlamentare, sempre attento a portare fuori dai recinti l'ambientalismo convinto che doveva vivere soprattutto nella società e nei comportamenti individuali e collettivo per cambiare anche la politica. In un mondo in grave crisi climatica la Sua saggezza e conoscenza divulgativa ci mancherà molto". Lo dice Paolo Cento, già parlamentare dei Verdi e direttore della rivista ambientalista 'Articolo 9'.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Giorgia Meloni non ha nulla da dire sulle parole dell’inviato speciale di Trump?". Lo scrive sui social al deputato di Iv Maria Elena Boschi, rilanciando il colloquio di Paolo Zampolli con il Foglio.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - A sedici anni dall'ultima presenza di un Capo dello Stato, in quel caso Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna in Giappone per una visita ufficiale in programma da lunedì 3 a domenica 9 marzo. Un appuntamento che suggella una fase di svolta nei rapporti tra l'Italia e il Paese del Sol Levante, visto che l'entrata in vigore nel 2023 del Partenariato strategico e il successivo Piano di azione siglato tra i rispettivi Governi l'estate scorsa in occasione del G7 a Borgo Egnazia segnano l'avvio di un rapporto caratterizzato da un nuovo dinamismo, che si preannuncia foriero di conseguenze positive e di prospettive da esplorare, che vanno ad inserirsi in una già collaudata comunanza di vedute e di interessi sul piano politico ed economico.
Basti pensare all'attenzione sempre crescente dell'Italia per le problematiche del Sud-est asiatico, con l'intensificazione di un dialogo a livello Nato e tra Unione europea e Giappone, per il quale il partenariato con gli Stati Uniti rappresenta un pilastro fondamentale, anche per la stabilità dell'Indo-pacifico. Con la necessità per il Paese del Sol Levante di trovare un equilibrio nei rapporti con la Cina, tra tensioni di carattere geopolitico da governare e interessi commerciali da salvaguardare.
Le circa 150 nostre aziende che operano in Giappone e le circa 380 giapponesi che sono nel nostro Paese, il Business-Forum in programma a Roma il prossimo 13 maggio, con la partecipazione di circa 200 imprese nipponiche e italiane, sono invece la dimostrazione di quanto sia rilevante e in crescita la partnership economica, che oltre alla presenza italiana nei tradizionali settori del design, della moda e dell'agroalimentare vede aumentare la collaborazione sul piano industriale e tecnologico. Si inserisce proprio in questo contesto il progetto Gcap per il caccia di sesta generazione basato sulla collaborazione tra Italia, Giappone e Regno Unito.
Si svilupperà quindi lungo questa direttrice il programma della visita di Mattarella, con impegni di carattere istituzionale, economico e culturale. Lunedì 3 marzo alle 19 ora locale (8 ore avanti il fuso orario rispetto all'Italia dove quindi saranno le 11), il Capo dello Stato vedrà a Tokyo la comunità italiana. Poi martedì l'incontro con l'imperatore Naruhito e l'imperatrice Masako e i colloqui con gli speaker, rispettivamente, della Camera dei Rappresentanti e della Camera dei Consiglieri. Quindi il concerto del tenore Vittorio Grigolo, offerto dall'Italia alla presenza dei rappresentanti della Casa imperiale.
Mercoledì 5 alle 11 (le 3 di notte in Italia) è previsto un confronto del presidente della Repubblica con rappresentanti della Confindustria giapponese ed esponenti dell'imprenditoria italiana, mentre alle 18 Mattarella vedrà il premier giapponese, Shigeru Ishiba.
Nelle giornate di giovedì e venerdì il Capo dello Stato sarà invece a Kyoto, dove sono in programma appuntamenti di carattere artistico e culturale e l'incontro con i nostri connazionali. Particolarmente significativa, anche per i risvolti legati alla attuale e delicata situazione internazionale, l'ultima tappa a Hiroshima, prevista sabato 8 marzo, con la visita al Museo della Pace e l'incontro con l'Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari e con l'organizzazione Nihon Hidankyo, impegnata per l'abolizione delle armi nucleari e insignita lo scorso anno del Premio Nobel per la pace. Domenica 9 il rientro a Roma.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Mentre la vigilanza resta bloccata dal ricatto della maggioranza, gli ascolti della Rai continuano a precipitare, soprattutto nel settore dell’informazione, dove assistiamo a una vera e propria desertificazione. Un tempo i programmi di approfondimento erano punti di riferimento, oggi vengono sistematicamente penalizzati da scelte di palinsesto incomprensibili". Lo dicono i parlamentari del M5s della commissione di Vigilanza Rai.
"Un esempio? Fiction di grande successo, capaci di catalizzare milioni di spettatori, vengono mandate in onda in diretta concorrenza con trasmissioni storiche d’informazione. È successo con Rocco Schiavone contro Chi l’ha visto?, e si ripete con Imma Tataranni opposta a Report -proseguono-. Chi ha interesse a sabotare l’informazione di qualità? Come se non bastasse, la Rai autorizza con leggerezza la partecipazione di suoi volti di punta sulle reti concorrenti, depotenziando i propri programmi".
"Domani sera, Stefano De Martino sarà ospite di Fabio Fazio: un conduttore che già raccoglie ottimi ascolti, ha bisogno di fare promozione sul Nove? Ma a chi serve davvero questa ospitata, a De Martino o a Fazio? È solo una coincidenza che entrambi abbiano lo stesso agente? Di certo, non si può pensare di premiare chi è responsabile di tutto questo affidandogli la supergestione dei palinsesti. Per salvare la Rai serve competenza, non amichettismo", concludono gli esponenti M5s.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Tra l’invasore Putin e il bullo Trump, noi stiamo con Zelensky, con l’Ucraina e con l’Unione europea, ormai unico argine al neocolonialismo e al neo imperialismo di Usa e Russia. Per questo +Europa parteciperà alle piazze per l’Ucraina che si stanno organizzando in tutta Italia, comprese quelle di oggi a Milano davanti al consolato USA e di domani in piazza dei Mercanti, così come a Roma in Piazza Santi Apostoli sempre domani. Non possiamo più stare a guardare. È il momento che tutti coloro che credono nell’Europa Unita e nella democrazia si schierino dalla parte di Kiev, dell’Europa, dei diritti e della libertà”. Lo annuncia il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Apprezzabile la manifestazione in favore dell’Ucraina, domani pomeriggio. Ridicolo però che venga da Carlo Calenda, che ha distrutto il progetto Stati Uniti d’Europa non aderendo alla lista e regalando posti al parlamento europeo ai sovranisti filo Putin". Lo scrive sui social il senatore di Iv Ivan Scalfarotto.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Le immagini di ieri dallo Studio ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia". Lo dicono Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato.
"Meloni deve spiegare al paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare la questione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo", aggiungono Braga e Boccia.