“Nel momento in cui ho deciso di intraprendere il Servizio Volontario Europeo, la domanda o meglio ciò che mi auguravo era di vivere un’esperienza indimenticabile, fuori dalla mia comfort zone”. Michele Mercurio, 30 anni, siciliano, ci ha raccontato la sua esperienza di Servizio Volontario Europeo (Sve) a Tbilisi, in Georgia. Potrà sembrare semplice l’idea di prendere lo zaino e partire, vivere tutto come una lunga vacanza, ma spesso quest’aspettativa si scontra con la realtà. Per Michele, i primi passi verso quest’incontro/scontro hanno percorso strade regolari e quotidiane.
E’ una strada che passa per quartieri fatiscenti e condomini lasciati a loro stessi, in una città che, per quanto sia la capitale, è ancora in via di sviluppo. Attraversa regole imposte dall’uso e il costume, per cui la sua coinquilina tedesca poteva essere additata o giudicata sui mezzi pubblici per il semplice fatto di avere un piercing e qualche tatuaggio. E’ un percorso, quello di Michele, che ha camminato per strade tradizionali, più chiuse mentalmente. Come fare, allora, a uscire da una zona di comfort e aprire la mente, in un luogo che paradossalmente tanto “aperto” non è? Sfidandosi. “Qui a Tbilisi mi sono adattato velocemente, anche perché ho affrontato la situazione
ponendola come una sfida per me stesso e, sinceramente, ci sono riuscito benissimo”. Non manca certo la nostalgia di casa, del sole siciliano, delle passeggiate lungo il mare della sua piccola città, vicino a Palermo.
Manca la maestosità dell’arte italiana, della Grande Bellezza che – a buon diritto – esalta la nostra nazione in ogni parte del mondo. Paradossale come tutto questo possa divenire più chiaro solo superando la frontiera, anche e soprattutto nelle note stonate di questa canzone nostalgica. “Adesso però ho l’impressione che questa Grande Bellezza possa essere intaccata, e ciò mi rattrista. Un difetto che affibbio agli italiani è la mancanza di volontà di reagire e di cambiare. Reagire verso la perdita di valori e la confusione, il caos, in cui penso stia piombando la nostra società”.
Contraddizioni che si accumulano, e sentimenti che vanno avanti di pari passo, nel bene e nel male. Un esempio? Il fatto di essere italiano – e non solo, ma precisamente siciliano – all’estero, può condurre a un solo stereotipo. Sì, esatto: mafia. Nulla ha impedito, comunque, a Michele di far cambiare idea ad alcuni amici stranieri, convincerli a passare le vacanze in Sicilia quando, a opinione loro, sarebbe stato “troppo pericoloso”. Sfidarsi e anche un po’ sfidare, l’opinione pubblica e l’immagine preconfezionata del nostro Paese, guardato sempre con entusiasmo dagli stranieri, seppur da una “distanza di sicurezza”.
Questi motivi sono alcuni tra gli innumerevoli che portano Michele a consigliare un periodo all’estero. Un’esperienza che, nel suo piccolo, può portare a grandi cambiamenti, dentro e fuori sé stessi. Michele lavora in un’organizzazione che crea e gestisce progetti Erasmus, tra cui principalmente Training Course e Youth Exchange. Un contesto lavorativo che vede la collaborazione di georgiani e stranieri, nell’amministrazione e gestione di progetti per partecipanti di 8-10 nazioni d’origine differenti. Il Servizio Volontario Europeo è, per Michele, un’esperienza di completamento del percorso di crescita personale, che si affianca al percorso di studi effettuato con un approccio diverso, di educazione non formale.
Un passo fondamentale, inoltre, verso la crescita del sentimento di appartenenza all’Europa, senza per questo dimenticare la propria nazione d’origine. Michele non esclude, infatti, di tornare in Italia nel futuro. Per il momento, però, non può fare a meno di seguire la nuova prospettiva di “viaggio” che i programmi Erasmus sono riusciti a mostrargli. “Viaggiare mi ha sempre affascinato ma ciò che è cambiato dopo aver partecipato ai programmi Erasmus è come e perché viaggiare”.
Dal concetto di “vacanza” a quello di “scoperta” il passo può essere lungo, ma una volta arrivati il panorama è meraviglioso: scoperta di nuove culture, creazione di legami che superano le frontiere, e conoscenza di Paesi in realtà molto meno catastrofici o pericolosi rispetto alla loro immagine mediatica. Libertà, in sostanza: di pensare, conoscere e toccare con mano altre realtà, altri mondi.
Scambieuropei
Associazione no profit
Cervelli in fuga - 14 Aprile 2018
‘Con il Servizio Volontario Europeo ho capito come e perché viaggiare’. L’esperienza di Michele Mercurio
“Nel momento in cui ho deciso di intraprendere il Servizio Volontario Europeo, la domanda o meglio ciò che mi auguravo era di vivere un’esperienza indimenticabile, fuori dalla mia comfort zone”. Michele Mercurio, 30 anni, siciliano, ci ha raccontato la sua esperienza di Servizio Volontario Europeo (Sve) a Tbilisi, in Georgia. Potrà sembrare semplice l’idea di prendere lo zaino e partire, vivere tutto come una lunga vacanza, ma spesso quest’aspettativa si scontra con la realtà. Per Michele, i primi passi verso quest’incontro/scontro hanno percorso strade regolari e quotidiane.
E’ una strada che passa per quartieri fatiscenti e condomini lasciati a loro stessi, in una città che, per quanto sia la capitale, è ancora in via di sviluppo. Attraversa regole imposte dall’uso e il costume, per cui la sua coinquilina tedesca poteva essere additata o giudicata sui mezzi pubblici per il semplice fatto di avere un piercing e qualche tatuaggio. E’ un percorso, quello di Michele, che ha camminato per strade tradizionali, più chiuse mentalmente. Come fare, allora, a uscire da una zona di comfort e aprire la mente, in un luogo che paradossalmente tanto “aperto” non è? Sfidandosi. “Qui a Tbilisi mi sono adattato velocemente, anche perché ho affrontato la situazione
ponendola come una sfida per me stesso e, sinceramente, ci sono riuscito benissimo”. Non manca certo la nostalgia di casa, del sole siciliano, delle passeggiate lungo il mare della sua piccola città, vicino a Palermo.
Manca la maestosità dell’arte italiana, della Grande Bellezza che – a buon diritto – esalta la nostra nazione in ogni parte del mondo. Paradossale come tutto questo possa divenire più chiaro solo superando la frontiera, anche e soprattutto nelle note stonate di questa canzone nostalgica. “Adesso però ho l’impressione che questa Grande Bellezza possa essere intaccata, e ciò mi rattrista. Un difetto che affibbio agli italiani è la mancanza di volontà di reagire e di cambiare. Reagire verso la perdita di valori e la confusione, il caos, in cui penso stia piombando la nostra società”.
Contraddizioni che si accumulano, e sentimenti che vanno avanti di pari passo, nel bene e nel male. Un esempio? Il fatto di essere italiano – e non solo, ma precisamente siciliano – all’estero, può condurre a un solo stereotipo. Sì, esatto: mafia. Nulla ha impedito, comunque, a Michele di far cambiare idea ad alcuni amici stranieri, convincerli a passare le vacanze in Sicilia quando, a opinione loro, sarebbe stato “troppo pericoloso”. Sfidarsi e anche un po’ sfidare, l’opinione pubblica e l’immagine preconfezionata del nostro Paese, guardato sempre con entusiasmo dagli stranieri, seppur da una “distanza di sicurezza”.
Questi motivi sono alcuni tra gli innumerevoli che portano Michele a consigliare un periodo all’estero. Un’esperienza che, nel suo piccolo, può portare a grandi cambiamenti, dentro e fuori sé stessi. Michele lavora in un’organizzazione che crea e gestisce progetti Erasmus, tra cui principalmente Training Course e Youth Exchange. Un contesto lavorativo che vede la collaborazione di georgiani e stranieri, nell’amministrazione e gestione di progetti per partecipanti di 8-10 nazioni d’origine differenti. Il Servizio Volontario Europeo è, per Michele, un’esperienza di completamento del percorso di crescita personale, che si affianca al percorso di studi effettuato con un approccio diverso, di educazione non formale.
Un passo fondamentale, inoltre, verso la crescita del sentimento di appartenenza all’Europa, senza per questo dimenticare la propria nazione d’origine. Michele non esclude, infatti, di tornare in Italia nel futuro. Per il momento, però, non può fare a meno di seguire la nuova prospettiva di “viaggio” che i programmi Erasmus sono riusciti a mostrargli. “Viaggiare mi ha sempre affascinato ma ciò che è cambiato dopo aver partecipato ai programmi Erasmus è come e perché viaggiare”.
Dal concetto di “vacanza” a quello di “scoperta” il passo può essere lungo, ma una volta arrivati il panorama è meraviglioso: scoperta di nuove culture, creazione di legami che superano le frontiere, e conoscenza di Paesi in realtà molto meno catastrofici o pericolosi rispetto alla loro immagine mediatica. Libertà, in sostanza: di pensare, conoscere e toccare con mano altre realtà, altri mondi.
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Caso Almasri, Meloni attacca i giudici: “Indagarmi è un danno al Paese. Vogliono decidere, si candidino”. Anm: “I politici non provino a fare i magistrati”
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Il Garante della privacy blocca l’Ia cinese DeepSeek: “Decisione a tutela dei dati degli utenti italiani”
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L’ex eurodeputata Luisa Morgantini e l’inviato del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati da Israele
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".