Lavora per una onlus l’autista bosniaco arrestato ieri al traforo del Monte Bianco per detenzione e introduzione nello Stato di esplosivi (articolo 1 della legge 895 del 1967). Agan Ramic, 56 anni, guidava un furgone della no-profit Bosna, legata ai bosniaci che abitano in Francia. In Italia non ha precedenti.

Agli inquirenti non ha saputo spiegare la provenienza di quei 2,4 chilogrammi di tritolo nascosti nel vano dietro l’autoradio. Stamane il sostituto procuratore di Aosta Luca Ceccanti ha chiesto la convalida dell’arresto al gip, che fisserà l’udienza entro 48 ore. A bordo del Mercedes Sprinter c’erano anche quattro passeggeri, tutti incensurati e risultati estranei alla vicenda. Partito da Annecy (Francia), a poco più di 100 chilometri da Courmayeur, il furgone era diretto in Bosnia. Uno dei tanti viaggi delle famiglie di emigrati. L’arresto è scattato ieri verso le 16 dopo una segnalazione della squadra Mobile di Milano. L’autista e i passeggeri sono stati interrogati per cinque ore, dalle 13 alle 18, dal procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna e dal pm Ceccanti.

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